THE LAST KISS (USA, 2006)
Negli USA la moda del remake è stata una costante degli ultimi decenni. E proprio di remake si parla anche nel caso di "The last kiss", commedia esistenziale adattata dal celebre "L'ultimo bacio" di Muccino, di cinque anni fa. Per quei pochi che l'avessero mancato - o rimosso - la storia è quella di un gruppo di personaggi - coppie, amici, famiglie - a punti differenti delle loro storie: il single col timore d'impegnarsi, l'innamorato incapace di venire a patti con la rottura, la coppia in procinto di diventare famiglia, la famiglia in bilico. Al posto del nevrotico Stefano Accorsi ritroviamo Zach Braff di "Scrubs" e dell'ottimo "Garden State", più misurato e paradossalmente surreale; tutti i comprimari sono attori giovani e semisconosciuti, tranne Jacinda Barret, che però non eguaglia la bravura della nostrana Giovanna Mezzogiorno.
E' interessante notare quello scarto sottile, la differenza nelle sfumature dei due film. "The last kiss" gode innanzittutto della scrittura di una delle migliori penne di Hollywood, l'Haggis dietro a "Million dollar baby" e "Crash". Diminuiscono quindi le parte urlate (insopportabile stigma del cinema "mucciniano", assieme alle sequenze di macchina a mano) e si approfondiscono le riflessioni interiori ("Quello che provi riguarda solo te stesso. E' quello che FAI alle persone che ami quello che realmente conta"). La recitazione, e in generale l'impostazione del film, è meno teatrale e melodrammatica. Braff sostiene bene una parte non semplice, un personaggio che proietta attraverso la propria paura di crescere la propria adolescenzialità e un certo individualismo egoista. La colonna sonora è più ricca e varia. La narrazione è molto simile all'originale, per cui non riserva grosse sorprese; fa eccezione, prevedibilmente, il finale: manca della nota pessimista della versione italiana, e resta più aperto e influenzato dal punto di vista dello spettatore.
Due palle risicate su cinque.
(Ma partendo da un film di Muccino era dura fare di meglio)