FIRENZE - 'Sever': questo il nome scelto da Lapo Elkann per i nuovi occhiali da sole, il primo dei prodotti del progetto Italia Independent, il marchio "nomade e dinamico" che da oggi si propone di realizzare "oggetti unici e innovativi", dedicati come ha spiegato lui stesso, "a tutti coloro che rifiutano l'omologazione di massa, che vogliono essere liberi, senza paura di essere se stessi".
Davanti ad una vera 'ressa' di giornalisti e addetti ai lavori, Elkann ha scelto Firenze e il negozio di 'Luisa Via Roma' di Andrea Panconesi, nel giorno dell'inaugurazione di Pitti Immagine Uomo, per lanciare un marchio i cui prodotti "saranno tutti concepiti, sviluppati e prodotti al 100% in Italia". Da qui anche la scelta del nome, 'Italia Independent' (I.I.). Tutti i prodotti, saranno acquistabili via internet (sul sito
www.italiaindependent.com) e in pochi esclusivi negozi. Gli occhiali 'Sever' sono prodotti in carbonio: 47 strati, sistemati a mano. Ogni pezzo è "unico", e ci vogliono otto ore di lavoro per completarli. Per questo, una volta ordinati via internet, occorreranno "tre mesi per averli e indossarli", ed essere "indipendente". Il costo è di 1.007 euro. La direzione artistica del progetto è affidata a Felice Limosani, mentre il prodotto è seguito da Giovanni Acconciagioco.
"Il valore aggiunto dei prodotti italiani è quello della loro concezione e creazione nel nostro Paese, che deriva poi dall'essere prodotto in Italia e non solo fatti, come accade per il 99,9% delle aziende che lo dicono e poi lavorano con la Cina". Lapo Elkann si richiama ai valori del Made in Italy, cita uno dei prodotti italiani secondo lui unici tra quelli realizzati in carbonio, "le barche a vela Wally", ma spiega che tra gli obiettivi del nuovo marchio c'é anche una "revisione di questo concetto".
"La nostra filosofia, il 'claim' di Italia Independent, è proprio Made in Italy 2.0. Come accade con i software in campo informatico, I.I. intende aggiornare il concetto di Made in Italy, integrandolo con elementi nuovi - ha aggiunto Elkann durante la presentazione di 'Sever', gli occhiali lanciati oggi a Firenze -: contaminando lo stile, sostituendo lo status symbol al 'me unique symbol' e aggiungenddo l'innovazione alla tradizioné. Dal prossimo mese il sito
www.luisaviaroma.com', in esclusiva mondiale, lancerà on line tutto il progetto di Italia Independent, tutti i prodotti che seguiranno gli occhiali. "La decisione di partire con gli occhiali, unisex, - ha spiegato Elkann - l'abbiamo presa perché attraverso di loro si vede anche dentro i sogni e, il nostro, è un sogno che come il vento vuole essere libero e sviluppare energia. Vogliamo essere il sogno di ogni consumatore che può anche personalizzarseli".
ELKANN, 'MIO ERRORE E' STATA COCA NON FATE COME ME'
"Il mio errore è stata la cocaina, non l'eroina. E' stato scritto molto sulla mia vicenda, cose giuste e sbagliate: ho fatto un errore, ho pagato, ma ora posso dire non fate come me, non bruciatevi la vita". Lapo Elkann trova il modo di tornare anche sulla sua storia più recente, sul dramma che ha vissuto e dal quale spiega di essere uscito, a margine della presentazione del nuovo marchio, Italia Independent, a Firenze. Poi, parlando del suo rapporto con le donne, "che sono importantissime per me nel lavoro e nella vita personale", ha fatto quasi un appello 'politico': "ce ne sono poche in posti di responsabilità - ha concluso -, dobbiamo valorizzarle di più".
MONS.ALBANESI, PREZZO DA VERGOGNA PER OCCHIALI LAPO
"Un prezzo da vergogna per un oggetto che nasce dal mix tra interesse economico, comunicazione e storia squallida". Così mons. Vinicio Albanesi, sacerdote da anni impegnato nel recupero e reinserimento di tossicodipendenti, giudica gli occhiali presentati oggi da Lapo Elkann per avere i quali, una volta ordinati, sarà necessario aspettare tre mesi e spendere oltre mille euro. "Un oggetto a cui, a pochi euro di prodotto base - dice Albanese - si sovrappone tutta la capacità negativa, crepuscolare e dal sapore di morte di una società che ha fatto dell'apparire il valore più alto". "Mentre i nostri ragazzi che hanno avuto problemi di droga passano anni duri in comunità di recupero - aggiunge il sacerdote - c'e chi grazie al denaro, al potere e al nome rilancia e di questi problemi fa commercio. Si tratta di uno dei livelli più bassi e rivelatori della pochezza a cui siamo arrivati".
