Leggevo prima su Repubblica e l’ho sentito venendo in ufficio in macchina che il sig. Nanni Moretti (lo chiamo signore per via dell’età e per non offendere la categoria dei registi non lo chiamo così) considera il mito di Fonzie e di Happy Days come l’emblema del qualunquismo, che per lui e per la sinistra (che crede di rappresentare) quel telefilm, quella cultura e tutto ciò che riguarda l’America è puro qualunquismo.
Ora, va bene tutto, ma non mi pare che chi sia cresciuto con Happy Days sia un qualunquista, mentre, i film di Moretti, impegnatissimi dal punto di vista politico, sono stati finanziati spesso dall’Istituto Luce, ovvero dalle casse statali e sono stati recensiti positivamente principalmente dai critici di sinistra e da quel pubblico “colto” che però va al cinema solo per vedere rappresentazioni di film d’essay o impegnati.
Possibile che non ci sia una via di mezzo?