«Non può essere trascurata la volontà del malato», e aggiunge che «forse sarebbe più corretto parlare di limitazione dei trattamenti». Martini ritiene che da parte della Chiesa d'ora in avanti «dovrà esserci più attenta considerazione anche pastorale», al contempo sottolinea come «dal punto di vista giuridico rimane aperta l'esigenza di una norma che consenta di riconoscere la possibilità del rifiuto (informato) delle cure e consenta di proteggere il medico da eventuali accuse», prendendo a riferimento la nuova legislazione francese.
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