"La dialettica wildiana si mosse indomita sull’irto e pericoloso dominio del relativismo etico e Wilde lavò con la detenzione e il disumano castigo ai lavori forzati, il coraggio di aver voluto essere se stesso in un momento storico in cui qualsiasi diversità non aveva ragione di esistere in nome di un moralismo censorio e spietato. Egli, come un agnello sacrificale, senza opporre alcuna resistenza, lasciò che la mannaia vittoriana e il volere di una società filistea e castratrice mettessero fine alle sue intemperanze.
Nel nostro tempo i costumi sono cambiati e, benché dall’alto dei campanili gli strali tentino ancora di colpire ferocemente le coscienze non allineate, Oscar Wilde riveste ancora oggi il ruolo di paladino della diversità perché ebbe il coraggio, in epoche buie e sospette, di dar libero sfogo alla sua istintiva genialità che lo vide, prima come anarchico e poi come martire, militare fra i ribelli di una generazione che da allora non ha mai smesso di amarlo."
Un pensiero a tutti gli Oscar Wilde dei nostri tempi che pagano il loro coraggio di essere "contro" , a tutti quelli che sono costretti a nascondersi, a tutti quelli che combattono in prima persona per la libertà di parola e di espressione.
Un grazie, tra i tanti (troppi) , a Salman Rushdie, Ayaan Hirsi Ali,Anna Politkovskaja, Xu Zerong e Shi Tao,Predrag Matvejevic,Alì Mohaqiq Nasab,Kamal Sayid Qadir, Orhan Pamuk, Aleksandr Solzenicyn.