La Tour Eiffel si spegnerà per cinque minuti e l'oscurità inghiottirà una decina di monumenti parigini: blackout simbolico, dalle 19.55 alle 20 di oggi, mentre nella capitale le centinaia di studiosi dell'Ipcc - il team internazionale che studia l'evoluzione del clima - sarà impegnato a riscrivere paragrafi e spostare virgole del documento atteso per domani, quello con cui l'umanità è dichiarata colpevole oltre ogni ragionevole dubbio: la Terra sta male per colpa nostra e, dopo tre decenni di sprechi e insensatezze, i politici saranno presi simbolicamente per le orecchie e scrollati dal torpore.L'appello ecologista: ultime chances per salvare il mondo
L'«operazione buio» servirà quindi come monito: l'«Alliance pour le planète» - che raccoglie una settantina di organizzazioni ecologiste francesi - spera che l'esempio sarà imitato con la stessa istantaneità di un virus informatico da milioni di persone, dalla ville non più lumière all'intera nazione, fino a tutti gli umani di buona volontà e, tra le adesioni di chi si impegna a spegnere le lampadine di casa, c'è stata quella di Legambiente. «Cinque minuti di tregua per il pianeta»: così è stato battezzato l'evento, che vuole essere un colpo allo stomaco dei leader del Nord e del Sud del mondo proprio nelle ore in cui molti americani si stanno scandalizzando per il violento atto d'accusa a George W. Bush stilato da un gruppo di scienziati, raccolti nella «Union of concerned scientists».
«Ci sono state forti pressioni dell'Amministrazione, perché i termini "riscaldamento globale" e "cambiamento climatico" fossero cancellati dalle ricerche delle agenzie federali»: è successo almeno 50 volte su 100, hanno gridato, indignati, i climatologi, durante l'audizione davanti al nuovo congresso di Washington, ora a maggioranza democratica, snocciolando decine di esempi e casi clamorosi, come le censure imposte dalla lobby petrolifera sul recente documento presentato proprio ai congressisti: l'allarme formulato dall'Epa - l'Environmental protection agency - è stato annacquato, trasformando la realtà dell'effetto serra in semplice e quasi insignificante «ipotesi ancora da dimostrare».
Reagirà Bush? Intanto l'Europa tenta di apparire virtuosa: a Parigi i 10 candidati alle presidenziali (Segolène Royal e Nicolas Sarkozy, più otto «nani») hanno firmato un solenne «Patto ecologico» e Bruxelles ha fatto sapere che la prossima settimana la Commissione presenterà una strategia per dare un taglio alle emissioni di Co2 entro il 2020, migliorare la qualità dei carburanti e promuovere quelli bio, ridurre il particolato. «E' essenziale, se vogliamo evitare che i cambiamenti climatici raggiungano proporzioni pericolose», ha detto il commissario all'Ambiente Stavors Dimas.
Ma per molti scienziati il pericolo c'è già, terribile. L'ha ripetuto, ieri a Roma, il celebre economista americano Jeremy Rifkin, padre della «rivoluzione dell'idrogeno» e appena nominato consulente per l'Italia alla conferenza sul clima di settembre: «Entro questo secolo la temperatura aumenterà di tre gradi, riportandoci alle condizioni del Pliocene». Rischiamo l'estinzione