Buon thriller, ottima interpretazione di Di Caprio, sensuale quanto basta la Connelly.
Questi i pregi di un film che puntava più in alto: con la denuncia degli orrori della guerra civile in Sierra Leone dei primi anni '90 (e di tutte le altre a venire) con annessa strizzatina d'occhio ai bambini soldato, l'impotenza/connivenza delle organizzazioni internazionali, la complicità dell'occidente che finanzia le fazioni in lotta per accaparrarsi risorse, materie prime e pietre preziose. Troppa carne al fuoco condita con quella sana retorica da abbiamo scoperto l'acqua calda tanto cara agli americani e di cui Zwick, già regista di L'ultimo Samurai e Glory, sa fare ampio sfoggio.
Godibile comunque come film d'azione proprio per la carismatica presenza di Di Caprio (che con questa rischierebbe gli oscar se non ci fosse il buon Whitaker sulla sua strada) nonostante la ormai troppo consueta impegnativa durata di oltre due ore