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  1. #1

    [satira] I Grandi Classici dell'Arte

    Sul mio blog ho iniziato una rivisitazione (a puntate) dei Grandi Classici dell'Arte.

    Il primo numero su David è già uscito (con in omaggio l'album rilegato in finta pelle per raccogliere le figurine dei VIP di Lele Mora).



    In anteprima ecco il celeberrimo quadro intitolato "L'alba della Repubblica" (ma più comunemente noto come "Il rospo ingoiato" ).
    Le neoclassiche pennellate di David ritraggono l'imperatore B. dopo la lettura, sulla prima pagina di un giornale rivoluzionario, di un "pamphlet", relativo a certe non edificanti vicende personali, scritto dall'adorata moglie Veronica.
    L'imperatore appare provato ma teso a superare il brutto momento e a trasformarlo nell'occasione di un rilancio.

    Jacques Louis David (Parigi 1748 - Bruxelles 1825).
    Fu tra gli ispiratori del gusto neoclassico e nel 1789 si pose a capo degli "artisti patrioti".
    Amico di Robespierre fu poi deputato alla Convenzione.
    Dopo il Termidoro fu imprigionato ma fu riabilitato da Napoleone e divenne primo pittore dell'imperatore.
    Morì in esilio.

    matra

    La seconda monografia è già in corso di pubblicazione e conterrà ben 2 delle celebri "Melandrine" di Edgar Degas

  2. #2
    è sempre un piacere
    il tempo si fa i fatti suoi

  3. #3
    Minchia, sono già le otto e venti, non me n'ero accorto!
    [supersaibal]Una volta qui c'era il bar Mario
    L'han tirato giù tanti anni fa
    E i vecchi, i vecchi, i vecchi i vecchi
    sono ancora lì che dicono che senza non si fa

    [/supersaibal]

  4. #4
    Un modello poco "dotato"
    http://www.7design.it/ - Realizzazione siti web, immagine coordinata, posizionamento

  5. #5
    Originariamente inviato da Mr_White
    Un modello poco "dotato"
    sai com'è serviva della pelle poco usata per il lifting.....
    il tempo si fa i fatti suoi

  6. #6
    Ecco in arrivo la prima delle 2 "Melandrine" di Edgar Degas

    Denominata "Chez Briator" è caratterizzata da un'esplosione di colori pastello con cui il pittore esprime in pieno la gioia prorompente della Melandrina il cui volto godereccio è appena velato dalla stanchezza per le scatenate danze appena terminate. Il tripudio di colori dello sfondo ben rappresenta gli eccessi e le pacchianate tipiche delle feste "chez Briator" (un "nouveau riche" al tempo piuttosto chiaccherato).


  7. #7
    Originariamente inviato da matra
    Ecco in arrivo la prima delle 2 "Melandrine" di Edgar Degas

    Denominata "Chez Briator" è caratterizzata da un'esplosione di colori pastello con cui il pittore esprime in pieno la gioia prorompente della Melandrina il cui volto godereccio è appena velato dalla stanchezza per le scatenate danze appena terminate. Il tripudio di colori dello sfondo ben rappresenta gli eccessi e le pacchianate tipiche delle feste "chez Briator" (un "nouveau riche" al tempo piuttosto chiaccherato).

    [IMG*]http://www.giuda.it/blog/matra/matra/Melandrina.jpg[/IMG]


    geniale
    love is a ring, the telephone
    love is an angel disguised as lust
    here in our bed until the morning comes

  8. #8
    Grazie!

    Come avevo preannunciato posto anche una seconda tela,molto più introspettiva e "matura", denominata "Verità o Bugia?" il pittore scava nella profondità dell'animo della Melandrina che appare trascolarata e diafana, macerata com'è dal dubbio atroce:
    Mentire vergognosamente per negare i bagordi chez Briator?
    Oppure ammettere la passionalità, la carnalità, ma soprattutto la volgarità di una scelta poco apprezzata in casa sua?
    La Melandrina è titubante e s'interroga inquieta sulle possibili conseguenze di un'abbietta menzogna pubblica.



    Edgar Degas (Parigi, 1834 – 1917) fu una delle figure centrali e più feconde dell'Impressionismo. Figlio di un ricco banchiere (il vero cognome era de Gas) partecipò al movimento mantenendo però una distinzione sociale ma anche artistica rispetto agli altri impressionisti. La sua "diversità" consistette principalmente nella scelta dei soggetti (prevalentemente "interni") e del taglio "fotografico" e modernissimo delle sue opere.
    L'agiatezza con il tempo venne meno e con essa anche la vista che lo costrinse a ricorrere dapprima ai pastelli e alle gouaches e poi a limitarsi alla scultura.
    Morì povero e praticamente cieco a 83 anni lasciando però un segno indelebile nel panorama artistico del secolo XIX°

  9. #9
    Ciao matra è sempre bello leggerti senti caro, per caso ti rammenti di "Zut"?

  10. #10
    Chapeau!


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