Al via la Clerius Cup
Sabato inizia il campionato ecclesiastico che vedrà opporsi 16 squadre divise in due gironi. Il match di apertura è tra i brasiliani della Gregoriana e il collegio Mater Ecclesiae, formato da molti messicani. Finalissima a giugno, allo stadio dei Marmi. Petrucci: ''Iniziativa originale e intelligente''
ROMA - Sabato 24 febbraio sarà un giorno storico per il calcio e per la chiesa. Prende il via infatti la "Clericus Cap", il primo campionato pontificio che è stato presentato stamattina a Roma, alla sala congressi Giubileo.
Si tratta di un torneo di calcio a 11, promosso dal Csi (Centro sportivo italiano) e rivolto a preti e seminaristi. 16 le formazioni iscritte, divise in due gironi: si affronteranno in gare di sola andata, ciascuna di due tempi da 30’.
La gara d’apertura vedrà opporsi sabato prossimo alle 11, i brasiliani della Gregoriana e il collegio Mater Ecclesiae, che conta molti messicani. L'intera regular season (otto partite alla settimana), che si disputerà nei mesi di marzo e aprile, si giocherà sul campo dell'oratorio di San Pietro, La Petriana. La finale sarà a giugno ed è prevista allo stadio dei Marmi. Alla partita conslusiva ci si arriverà con la formula della Champions League: nel mese di maggio quarti e semifinali con gare di andata e ritorno. In campo scenderanno atleti di ben 50 nazioni. Gli italiani saranno ovviamente la parte del leone, ma saranno tante anche le presenze africane e latino-americane, i messicani, i croati, fino a giocatori da Papua, Nuova Guinea e Myanmar.
Il presidente del Csi, Edio Costantini, ha commentato oggi: "Vogliamo fare dello sport uno strumento educativo, capace di rispondere al malessere, non solo giovanile, che investe la società. Vogliamo far vedere il calcio giocato bene entro le regole, e far riacquistare alle parrocchie e agli oratori la funzione di punto d’aggregazione per i giovani".
Anche il presidente del Coni, Gianni Petrucci, è raggiante: "Si tratta di una iniziativa originale e intelligente che porterà novità nel mondo dello sport - ha detto -. Il vincitore è già sotto gli occhi di tutti. Bisogna sempre tenere insieme l'aspetto sportivo con quello morale ed educativo: sono d'accordo sul fatto che l'oratorio debba ritrovare la sua forza". "Spero che abbiate il sano agonismo - ha concluso Petrucci - per dimostrare che lo sport è divertimento, e spero anche che riusciate a rispettare le decisioni dell'arbitro”. "Lo sport sembra esternamente dividere - ha commentato invece monsignor Carlo Mazza, responsabile dello sport all'interno della Conferenza Episcopale italiana -, ma in realtà unisce le persone. La Chiesa è universale e anche la "Clericus Cup" rappresenta giovani provenienti da tutto il mondo. Credo che ci sia un desiderio profondo di qualcosa di bello e di nuovo. Speriamo di dare una lezione dal vivo di come dovrebbe essere fatto il calcio".