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Discussione: Racconto puccettoso.

  1. #1

    Racconto puccettoso.

    Aprì a fatica un occhio incollato dal pus. Quello che vide non lo sorprese: il solito cuscino unto ed intriso di capelli grigi (eh si, li stava perdendo a ciocche ormai), l'armadio dalle ante cadenti, mozziconi dappertutto e qualche scarafaggio che scorrazzava beatamente sulla parete ammuffita. Rimase a riflettere sdraiato nella branda sudicia, avvolto nel tanfo delle sue stesse secrezioni. Non si lavava dall'ultima volta che l'acquazzone lo aveva sorpreso nella discarica, l'agosto dell'anno scorso.
    Non era stata un'esperienza piacevole: l'acqua piovana, resa fortemente acida dall'alto tasso di solfuri presente nell'atmosfera, gli era colata dalle falde del cappello giù per la schiena, riaprendo dolorosamente le piaghe a malapena rimarginate. Era corso al riparo il più in fretta possibile, ma il fondo paludoso di rifiuti collosi e maleodoranti non aveva reso facile la fuga.
    Anche senza pioggia era sempre un rischio avventurarsi nelle discariche, ma d'altra parte bisognava pure nutrirsi e li, vuoi qualche topo annegato nell'acqua stagnate, vuoi qualche avanzo gettato dai Superiori lo trovavi sempre. Il pericolo incombeva sempre.
    Le lacrime tornarono ad affacciarsi ripensando ad Alina, la sua Alina, sorpresa dall'apertura improvvisa dei condotti di scarico e travolta in un istante da tonnellate e tonnellate di liquami organici, pezzi di legno, ferro arrugginito e rifiuti vari provenienti dalla Città.
    Lui, che in quel momento era ai margini della discarica, intento a caricare il loro misero bottino sul pick-up malandato, rimase attonito, incapace di tutto. L'ultima cosa che vide furono i suoi occhi imploranti e la bocca aperta in un grido che non venne pronunciato, seppellito in un attimo in un mare di fango putrido. Passò del tempo, non avrebbe saputo dire quanto; alla fine girò le spalle e risalì sul pick-up senza dire una parola.

    L'insetto dalle zampe lunghe e pelose, perdendo la presa sul soffitto scrostato gli cadde in faccia, riscuotendolo dai suoi tristi pensieri. Era ora di alzarsi per cominciare un'altra giornata, alla fine della quale avrebbe potuto ringraziare il suo Dio. Se fosse stato ancora vivo per farlo...

    (continua)

  2. #2

    Re: Racconto puccettoso.

    Originariamente inviato da Illogitech

    Le lacrime tornarono ad affacciarsi ripensando ad Alina, la sua Alina,

    (continua)
    ma la volete piantare con ste romanticherie?

  3. #3

    Re: Re: Racconto puccettoso.

    Originariamente inviato da natashazero
    ma la volete piantare con ste romanticherie?
    eh si meglio tagliare quel pezzo. Rende tutto terribilmente sdolcinato.

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