Una cinquantina di studenti del Coordinamento dei collettivi
ha accolto il presidente della Camera con slogan e striscioni
Roma, "vergognati assassino"
Bertinotti contestato all'università
ROMA - "Vergogna assassino, guerrafondaio, buffone". Frasi durissime. Accuse di voltafaccia. Di aver abbandonato in nome della realpolitik e della partecipazione al governo la scelta pacifista portata avanti da sempre come un vessillo. Fa scalpore la contestazione messa in atto da una cinquantina di studenti del Coordinamento dei collettivi all'indirizzo del presidente della Camera, Fausto Bertinotti al suo arrivo alla facoltà di Lettere dell'Università 'La Sapienza' di Roma per un dibattito sulla cooperazione internazionale e lo sviluppo. Slogan e striscioni contro l'impegno italiano nel conflitto afgano. Contro la decisione di Rifondazione di votare per il rifinanziamento della missione. Insulti a cui Bertinotti ha risposto secco: "Buffone sei tu se dici così. Chiedetemi scusa e non chiamatemi assassino". Per poi raggiungere, sempre seguito dai contestatori, l'Aula del convegno.
Un ingresso avvenuto mentre i contestatori innalzavano striscioni durissimi: "Bertinotti: un impegno concreto contro la guerra, spillette della pace per tutti!", "8 marzo, la Camera vota la guerra in Afghanistan: giorno inFausto". Ed ancora: "Dalla non violenza alla base di Vicenza", "Seminate i cadaveri, importate i papaveri. La vostra pace è in Afghanistan".
"La nostra contestazione al presidente non è rivolta contro di lui in quanto Bertinotti, ma in quanto rappresentante del governo Prodi che ha completamente disatteso le nostre aspettative - dice Lorenzo Santoro del Collettivo Universitario - Gli abbiamo gridato 'assassino' perché il governo si sta macchiando di una terribile guerra che aveva promesso di evitare ma che invece ha addirittura rifinanziato".
La contestazione fa tornare alla memoria un'altra protesta, ben più numerosa e cruenta: la cacciata di Luciano Lama avvenuta il 17 febbraio 1977. La protesta di oggi, invece, ridotta nei numeri fa comunque scalpore. Anzitutto perché è la prima volta che il leader di Rifondazione viene contestato sul tema del pacifismo da sempre cavallo di battaglia di Rifondazione. E poi perché la protesta avviene alla vigilia del voto sul rifinanziamento della missione italiana in Afghanistan che avverrà domani al Senato. www.repubblica.it
...per me non fa scalpore tanto la contestazione, quanto la motivazione.
effettivamente il partito che all'indomani dell'11/09 diceva (giustissimamente) "ne con Bush ne con Bin Laden" ora sembra privilegiare le comodità dei seggi conquistati rispetto alla coerenza di idee che ha permesso la conquista di parte di tali seggi.
...mi fa ridere sentire lo psiconano parlare ancora di estremisti in politica.
deve avere un potente telescopio o un super microscopio per vederli.
io, a occhio, vedo un orizzonte tristemente PIATTO......