USA: 'UCCIDETE CASTRO', IL PIANO CIA DECISO ALL'HILTON
(di Marco Bardazzi)
WASHINGTON- La prima proposta fu fatta il 14 settembre 1960 all'Hilton Plaza di New York. John Roselli, uomo d'onore di Las Vegas, si vide offrire 150 mila dollari per uccidere Fidel Castro ed esito', probabilmente intuendo che dietro ai soldi c'era la Cia. E' l'inizio di una spy story di cui fino a oggi si conoscevano i contorni, ma che ora emerge nero su bianco dai 'gioielli di famiglia', i documenti sulle operazioni sporche del passato che l'agenzia di intelligence ha deciso di rendere pubblici. In 700 pagine classificate finora 'Secret-Eyes Only' e adesso disponibili per chiunque sul sito Internet della Cia, vengono raccontati 25 anni di violazioni delle regole costituzionali che erano state imposte all'agenzia al momento della sua creazione, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Spionaggio su cittadini americani (soprattutto giornalisti), attivita' informativa contro i dissidenti del Vietnam e progetti di assassinii politici emergono da pagine chiuse per decenni nella cassaforte di Langley, il quartier generale della Cia in Virginia. I documenti sembrano presi in prestito dal copione di 'The Good Shepherd', il film di Robert De Niro che lo scorso anno ha raccontato in chiave fiction i mezzi poco ortodossi con cui la Cia si batteva negli anni caldi della Guerra Fredda. Ma non si tratta di una sceneggiatura, nomi e fatti sono reali. Il progetto di uccidere il lider maximo emerge come uno dei piu' dettagliati, portato avanti dal 1960 al 1962 e con coperture di alto livello: sullo sfondo dei contatti avuti tra gli agenti segreti e la mafia, non e' difficile veder muoversi l'allora ministro della Giustizia Robert F. Kennedy. Il progetto Castro, come emerge dai documenti, prese il via nell'agosto 1960, quando il funzionario della Cia Richard Bissell avvicino' il colonnello Sheffield Edwards, che guidava una sezione dell'agenzia, l'Office of Security, per chiedergli ''risorse del genere necessario per una missione delicata, che richiede anche azioni del genere gangster''. Edwards mise a disposizione uno dei propri uomini 'puliti', difficilmente riconducibili alla Cia, Robert Maheu, che fu mandato a incontrare il boss Roselli: la storia che fu spiegata al capomafia di Las Vegas, di fronte a un drink all'Hilton Plaza newyorchese, era che c'erano imprenditori facoltosi che si trovavano in difficolta' finanziarie a Cuba per colpa di Castro e volevano vederlo sparire.
Il governo americano, fu detto a Roselli, non c'entrava niente e non doveva comparire. Il boss bevve il suo drink, ma non la storia che volevano propinargli e probabilmente intui' di avere a che fare con la Cia. Secondo i documenti, si tiro' indietro, ma mando' avanti un personaggio che era in contatto con gli esuli cubani, Sam Gold. Fu questo a far entrare in scena altri due boss mafiosi, Momo Salvatore Giancana, il successore di Al Capone alla guida di Cosa Nostra a Chicago e Santos Trafficant, il capo delle operazioni dell'organizzazione a Cuba. Due personaggi che figuravano entrambi sulla lista dei 10 piu' ricercati dell'Fbi, con i quali la Cia avvio' una trattativa per uccidere Castro. Il compito fu affidato a Juan Orta, un cubano al quale i mafiosi diedero - secondo i documenti - ''sei pillole dal contenuto altamente letale''. Orta aveva un qualche accesso al leader rivoluzionario, ma non abbastanza da riuscire nell' intento.
''Dopo alcune settimane di tentativi - afferma un memo declassificato - Orta in apparenza comincio' ad aver paura e chiese di essere rimosso dall'incarico. Indico' un altro candidato, che fece tentativi senza successo''. I documenti desecretati furono redatti nel 1973, raccogliendo i racconti di agenti ed ex agenti della Cia, quando tre commissioni d'inchiesta (Rockefeller, Church e Pike) cominciarono a scavare negli abusi sulla scia del Watergate. L'allora direttore James Schlesinger ordino' di redigere rapporti sulle malefatte, ma l'intero fascicolo per oltre 30 anni e' rimasto sigillato in un fascicolo con un titolo che da tempo faceva gola agli storici: 'Gioielli di famiglia'.