ROMA - Ivan Basso è stato sospeso dalla sua squadra, la statunitense Discovery Channel. E' la dura, immediata conseguenza per il vincitore dell'ultimo Giro d'Italia, dopo la decisione della procura antidoping del Coni di riaprire il caso per il presunto coinvolgimento del ciclista varesino nella cosiddetta "Operazione Puerto", l'inchiesta sul doping in Spagna.
Per quella stessa inchiesta lo scorso anno Ivan Basso aveva dovuto saltare il Tour de France, alla cui vigilia era accreditato come il possibile protagonista, se non proprio erede di Lance Armstrong, sette volte vincitore della maglia gialla. Da lì a qualche tempo Basso aveva lasciato la danese Csc passando proprio nella squadra che era stata di Armstrong fino al suo ritiro, appunto la Discovery Channel.
"Abbiamo chiesto che Ivan non partecipi ad alcuna corsa fino a quando non riceviamo informazioni più dettagliate e questa vicenda non verrà risolta" ha fatto sapere il direttore generale della squadra, Bill Stapleton. "Ho parlato con Ivan e benché molto affranto è d'accordo e ha compreso la decisione presa da noi" ha aggiunto il direttore sportivo del team, Johan Bruyneel.
La formazione statunitense ha preso provvedimenti non appena avuta notizia che il procuratore capo dell'Ufficio di Procura Antidoping, Ettore Torri, e il suo vice, Franco Cosenza, hanno disposto oggi la convocazione per il 2 maggio di Basso. L'atleta sarà sentito in seguito alla riapertura delle indagini sull'operazione degli investigatori spagnoli, partita con l'inchiesta sul dottor Eufemiano Fuentes.
La convocazione, notificata anche personalmente al ciclista, è stata fissata per le 15 di mercoledì 2 maggio presso gli uffici della Procura, allo stadio Olimpico di Roma. Al campione varesino è stata contestata - come riferito da un comunicato ufficiale del Coni - la violazione dell'art. 2.2 del Codice Wada (uso o tentato uso di una sostanza vietata o di un metodo proibito) recepito nelle Norme Sportive Antidoping del Coni-Nado.
Per Basso ora si fa davvero difficile la partecipazione al prossimo Giro d'Italia, in programma dal 12 maggio al 3 giugno, come ha rilevato lo stesso Angelo Zomegnan, responsabile della corsa. Zomegnan ha aggiunto che "è una situazione complicata" ed è "terribile vivere nel sospetto. Lo dico senza alcuna retorica; spero che si arrivi presto alla verità perché il ciclismo non può sopportare tensioni di questo genere".
Lo scorso ottobre Basso era stato inizialmente scagionato dallo stesso Coni in quanto non era stato rilevato nessun suo coinvolgimento evidente.
Dura posizione del suo legale, Massimo Martelli: "Presso il giudice spagnolo - ha spiegato ai microfoni di Rai Sport - ci sarebbero 223 tra sacche di sangue e sacche di plasma. Se questi organi che spingono così tanto presso gli organi giudiziari e disciplinari hanno voglia di fare veramente pulizia nel mondo del ciclismo, allora tutti i ciclisti professionisti dovrebbero prestare il loro Dna e tutti questi Dna dovrebbero essere confrontati con tutte le sacche che esistono in Spagna. Così avremo finalmente la verità su questa vicenda spagnola che coinvolge il ciclismo mondiale".
(24 aprile 2007)
24 apr 12:48 Ciclismo: doping, nuove accuse e niente Ardenne per Basso
VARESE - Ivan Basso non partecipera' alla Freccia Vallone e alla Liegi-Bastogne-Liegi, le due classiche delle Ardenne in programma domani e domenica. La decisione e' stata presa dal vincitore del Giro 2006 in accordo con Johan Bruyneel, team manager della Discovery Channel. Il nome di Basso e' stato nuovamente accostato, nelle ultime ore, all'inchiesta spagnola denominata Puerto, per via di ulteriori indizi emersi a suo carico. In particolare si parla di un diario nel quale sarebbero annotate le date dei prelievi di sangue e dei pagamenti al dottor Fuentes. La Procura di Bergamo, inoltre, avrebbe intenzione di confrontare le sacche di sangue attribuite a Basso con il Dna del corridore varesino. (Agr)
24 apr 18:30 Ciclismo: doping, Basso sospeso da Discovery Channel
MILANO - La Discovery Channel ha sospeso in via cautelare il ciclista Ivan Basso, in seguito alla riapertura dell'Operacion Puerto da parte della procura antidoping del Coni. "Abbiamo chiesto che Ivan non partecipi ad alcuna corsa fino a quando non riceviamo informazioni piu' dettagliate e questa vicenda non verra' risolta", ha dichiarato il direttore generale del team, Bill Stapleton. "Ho parlato con Ivan e benche' molto affranto e' d'accordo e ha compreso la decisione presa da noi", ha aggiunto il direttore sportivo della Discovery Channel, Johan Bruyneel. L'Operacion Puerto e' la famosa inchiesta spagnola sul doping che ruota attorno al medico Eufemiano Fuentes e nella quale sarebbero coinvolti numerosi atleti, non solo ciclisti. (Agr)
Trento, 18:19
CICLISMO, BASSO; BALLERINI: ASPETTIAMO CHIAREZZA
Il ct azzurro Franco Ballerini, alla notizia della convocazione di Ivan Basso da parte della procura antidoping del Coni, ha detto: "Noi, perchè dentro ci metto tutte le persone del ciclismo e i tifosi, aspettiamo qualche risposta. Certo per Basso psicologicamente non è facile. E' già difficile correre con la testa libera...". Il ct insomma chiede chiarezza sulla vicenda del momento nel ciclismo. (24/4/2007) (Spr)
24/04/2007
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Amedeo Colombo, il presidente dell'ACCPI, l'assocorridori italiana, non ha dubbi: "C'è un'atmosfera strana intorno al ciclismo, ed in particolare ad Ivan Basso. A seguito di un'inchiesta spagnola che ha trovato più spazio sui giornali che nelle aule giudiziarie, stiamo assistendo ad una vera e propria lapidazione pubblica consumata ai danni del corridore varesino. E' uno spettacolo degno del teatro dell'assurdo: un singolo articolo di giornale, peraltro prontamente smentito dal magistrato che occupava una posizione centrale nella stessa fantasiosa ricostruzione giornalistica, ha provocato un 'effetto domino' tale da causare indirettamente la mancata partecipazione di Basso alla Flèche Wallonne, la classica del Nord in programma domani. In poche ore, senza che vi fosse alcun reale elemento di novità, è stato montato un caso a cui hanno prontamente contribuito l'arroganza del direttore del Tour de France, Prudhomme, e lo stato confusionale che caratterizza ormai da tempo il presidente dell'UCI, McQuaid. Si agisce ormai in spregio alle più elementari regole del diritto. Senza che ad oggi esista lo straccio di una prova, senza alcun atto giudiziario e, anzi, in presenza di un primo proscioglimento da parte della procura antidoping del CONI, Basso viene perseguitato con un accanimento inaccettabile. La cosiddetta 'Operacion Puetro' coinvolge un gran numero di sportivi: si parla di calciatori, tennisti, protagonisti dell'atletica leggera oltre che, certo, di parecchi corridori. Ciononostante l'unico atleta che continua ad essere maltrattato con un atteggiamento vicino al sadismo è Basso, inspiegabilmente proprio quello la cui posizione è già stata scandagliata minuziosamente dalla magistratura sportiva senza che a suo carico venisse rilevato alcun elemento oggettivo. Sia chiaro che i corridori non ci stanno più. Si sta passando il segno: presto potremmo attuare iniziative dure e clamorose a tutela di una categoria stanca di essere ingiustamente bistrattata, non ultimo il ricorso ad azioni legali che tutelino corridori vittime di diffamazione o ai quali venga impedito di esercitare il diritto al lavoro".
Colombo lancia un appello al presidente dell'UCI, McQuaid, affinché "prenda chiaramente le difese dei corridori, in particolare di quelli per i quali esiste una prima sentenza di proscioglimento, tenendo così fede alle dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni" e chiude con un'amara constatazione: "Mentre agli atleti del ciclismo, regolarmente sbattuti in prima pagina, viene chiesto il DNA, degli altri sportivi coinvolti nell'Operacion Puerto non si conoscono neppure le iniziali. Non è forse questo lo scandalo più inquietante?"