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  1. #1

    Colori, linguaggio, percezione...

    Dopo un buon cappuccio con brioche alla marmellata di mirtillo, mentre fumavo la sigaretta post-cappuccio, mi sono avventurato in quest'ardua quanto forse inutile digressione mentale.

    Se io prendo della tempera Rossa e ci aggiungo del bianco, ottengo un colore che chiamo Rosa. Se io prendo del Blu e ci aggiungo del bianco ottengo qualcosa che chiamo Azzurro. Se invece prendo del Verde e ci aggiungo del bianco, ottengo qualcosa che chiamo... Verde Chiaro.

    Ora, posto che oggigiorno abbiamo una teoria del colore che ci dice che non esiste discontinuita' fra i vari colori, al tempo in cui il linguaggio sui colori si viluppo, millenni fa, i colori erano probabilmente considerati come qualcosa di discontinuo (o discreto per usare un linguaggio matematico)

    Ora mi chiedo: perche' siamo portati a identificare come colori diversi il Blu e l'Azzurro, il rosso e il Rosa, mentre invece il Verde lo percepiamo come un unico colore di tonalita' chiare o scure? Non e' una cosa curiosa questo diverso trattamento riservato ai colori?
    E' una questione di percezione elementare o solo di linguaggio? E se anche fosse solo di linguaggio, non e' strano lo stesso?

  2. #2
    credo sia solo linguaggio, d'altronde usare l'esadecimale non è molto comodo

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di tognazzi
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    un problema classico della psicologia. ci sono due punti da tenere separati:

    1. la percezione dei colori.

    2. la rappresentazione dei colori percepiti nel linguaggio.

    la percezione dei colori è identica nelle persone al di là della cultura a cui appartengono. è una fatto biologico. ci sono molti studi sull'argomento (per esempio su popolazioni primitive tipo quelle della nuova guinea).

    la rappresentazione dei colori nel linguaggio è convenzionale. in greco antico ad esempio il blu e il verde erano indicati dalla stessa parola (cyanos). nell'inglese del tempo di newton esisteva il colore "indaco" (indigo), a quel tempo molto comune nella tintura delle stoffe, che fu inserito tra i sette dell'arcobaleno. oggi lo chiameremmo semplicemente "blu scuro".
    sembra però che ci sia un certo numero di colori che con estrema frequenza sono indicati da parole distinte in molte lingue verbali.

  4. #4
    non ci ho mai pensato, ma probabilmente non abbiamo mai avuto la necessità di accostare le tonalità di verde ad un nome, per identificare qualcosa che si trova in natura. Per esempio "ocra" si usa anche per definire una terra;"rosa" è il nome di un fiore; "azzurro" teoricamente è diverso dal blu...e cmq dire che il cielo di giorno è azzurro, e non blu chiaro, è più comodo...
    Poi boh...a volte mi è capitato, per esempio di dire "color smeraldo" invece che "verde smeraldo"...sono convenzioni: se se ne sente la necessità si usano, altrimenti no.
    ...ma gli Inglesi usano anyhow per dire...anyhow
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  5. #5

    Re: Colori, linguaggio, percezione...

    Originariamente inviato da NyXo
    Dopo un buon cappuccio con brioche alla marmellata di mirtillo, mentre fumavo la sigaretta post-cappuccio, mi sono avventurato in quest'ardua quanto forse inutile digressione mentale.

    Se io prendo della tempera Rossa e ci aggiungo del bianco, ottengo un colore che chiamo Rosa. Se io prendo del Blu e ci aggiungo del bianco ottengo qualcosa che chiamo Azzurro. Se invece prendo del Verde e ci aggiungo del bianco, ottengo qualcosa che chiamo... Verde Chiaro.

    Ora, posto che oggigiorno abbiamo una teoria del colore che ci dice che non esiste discontinuita' fra i vari colori, al tempo in cui il linguaggio sui colori si viluppo, millenni fa, i colori erano probabilmente considerati come qualcosa di discontinuo (o discreto per usare un linguaggio matematico)

    Ora mi chiedo: perche' siamo portati a identificare come colori diversi il Blu e l'Azzurro, il rosso e il Rosa, mentre invece il Verde lo percepiamo come un unico colore di tonalita' chiare o scure? Non e' una cosa curiosa questo diverso trattamento riservato ai colori?
    E' una questione di percezione elementare o solo di linguaggio? E se anche fosse solo di linguaggio, non e' strano lo stesso?
    cosa c'era nella sigaretta?

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di tognazzi
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    Re: Re: Colori, linguaggio, percezione...

    Originariamente inviato da Alex D.
    cosa c'era nella sigaretta?
    hashish + acido lisergico. altera la percezione dei colori.


  7. #7
    rimane sempre il problema di stabilire come vediamo i colori... chi vi dice che un tal colore lo vediamo allo stesso modo?

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di tognazzi
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    Originariamente inviato da andrea.paiola
    rimane sempre il problema di stabilire come vediamo i colori... chi vi dice che un tal colore lo vediamo allo stesso modo?
    sei daltonico?

    diciamo che non è proprio semplice. o tenti la via biologica, cioè dimostri che l'apparato visivo e la aree del cervello che regolano la visione non presentano differenze tra individui esposti a una cultura e ad una esperienza diversa. oppure, tenti la via psicologica: mostrare gettoni colorati, immagini, ecc. ecc. registrare le reazioni del soggetto di fronte allo stimolo dell'esaminatore, ecc.
    è un problema su cui esiste una letteratura scientifica piuttosto ampia.

  9. #9
    Originariamente inviato da tognazzi
    sei daltonico?

    diciamo che non è proprio semplice. o tenti la via biologica, cioè dimostri che l'apparato visivo e la aree del cervello che regolano la visione non presentano differenze tra individui esposti a una cultura e ad una esperienza diversa. oppure, tenti la via psicologica: mostrare gettoni colorati, immagini, ecc. ecc. registrare le reazioni del soggetto di fronte allo stimolo dell'esaminatore, ecc.
    è un problema su cui esiste una letteratura scientifica piuttosto ampia.
    ma chi ti dice che quello che per te è azzurro lo è anche per me ( fermo restando la "perfetta" percezione dello stesso ).
    Lo chiamiamo azzurro, ma non possiamo scambiarci i modelli che i nostri cervelli si sono fatti.
    Il cielo sarà azzurro ma chissà come lo percepisci.

  10. #10
    Originariamente inviato da andrea.paiola
    ma chi ti dice che quello che per te è azzurro lo è anche per me ( fermo restando la "perfetta" percezione dello stesso ).
    Lo chiamiamo azzurro, ma non possiamo scambiarci i modelli che i nostri cervelli si sono fatti.
    Il cielo sarà azzurro ma chissà come lo percepisci.
    Mi sa che per quello che intendi basta darti in mano un foglio, una dozzina di colori a tempera, e poi confrontare i vari risultati. Non mi pare un problemone

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