Qualcuno ha detto che ogni uomo dovrebbe scrivere il libro della propria vita: non per sé, ma perché ne rimanga memoria, perché la sua storia, assieme agli altri milioni di storie narrate in milioni di libri, vada a comporre la Storia, quella con la “S” maiuscola.
Sì, perché troppo spesso ci dimentichiamo che la Storia non è fatta solo di grandi uomini e di grandi eventi, ma di tutti quei milioni di perfetti sconosciuti che hanno fatto sì che quei pochi uomini diventassero grandi e che quegli eventi si manifestassero.
Perdere la storia di noi singoli in sostanza significa perdere il cosa siamo stati, ma significa anche perdere memoria degli eventi che abbiamo vissuto, o che altri prima di noi hanno vissuto e ci hanno tramandato…
Senza contare che ciascuno di noi, probabilmente, ha in sé la paura recondita che di se stesso, nel tempo, non rimanga più nulla, né di fisico, né come ricordo…
C’è, credo in ogni uomo, un’ansia di non scomparire del tutto, e il segreto desiderio di sopravvivere eternamente a se stessi. Così viene da pensare, forse maliziosamente, che il vero motivo per cui tanti si affidano a una religione non siano tanto la ricerca di Dio o della Fede, ma che più che altro lo facciano per la promessa di vita eterna che tutte le religioni, in qualche modo, garantiscono.
E quindi per vincere la paura di scomparire nel nulla.
Su un piano meno filosofico, c’è persino chi ha pensato concretamente alla possibilità che almeno una parte di noi, e quindi la memoria individuale della nostra presenza nel mondo, non venga cancellata del tutto: la nostra mente, e tutti gli infiniti ricordi e pensieri che in essa albergano. Degli scienziati si dicono convinti che in capo a poco tempo, diverrà possibile “scaricare” il contenuto dei neuroni umani su qualche supporto di memorizzazione, né più né meno come si fa oggi facendo il backup del disco del computer che stiamo usando…
Se ciò diventasse possibile, pensare poi all’uso che i posteri potrebbero fare delle nostre “memorie” riveste tanti di quegli aspetti che ci si potrebbe sbizzarrire per ore a parlarne.
Certo è che l’era telematica sta in effetti rivoluzionando il trattamento della memoria. Se esistono infinite possibilità e spazi per archiviare ogni frammento dell’attività umana, e se è diventato sempre più frequente (e accessibile) il desiderio di lasciare qualcosa di sé nel mondo che molti altri condividano (si pensi allo sviluppo dei blog, ad esempio), è altrettanto vero che tutto ciò è quanto di più volatile esista al mondo.
La Storia come la conosciamo adesso è fondamentalmente basata su documenti.
Filmati, scritti, vocali, ma sempre documenti tangibili, palpabili, consultabili.
Come le lettere autografe anche di perfetti sconosciuti che ci capita di vedere nei musei, ingiallite sotto teche di vetro.
Quale Storia resterà quando i Saibal di turno dovranno a un certo punto resettare gli archivi dei milioni di server che attualmente contengono la memoria di questa epoca? Senza considerare che anche le memorie elettroniche, nel tempo, si deteriorano, si smagnetizzano e che, come ha insegnato fin dal lontano 1968 il film “2001 Odissea nello spazio” i computer non sono proprio macchine perfette, ogni tanto fanno casino, anche per colpa degli sprovveduti umani che vi si affidano senza troppa cognizione o con troppa sicumera.
C’è persino chi, conscio della situazione, sta già correndo ai ripari. Una grande biblioteca di importanza mondiale sta pensando di salvare, stampare e archiviare milioni e milioni di e-mail, ovvero la Storia di milioni di rapporti umani non più scritti, non più tangibili, non più palpabili del nostro presente.
Perché altrimenti è tutta memoria che rischia di andare persa per sempre.
Ricordo, come banale esempio, che quando avevo da poco cominciato a scrivere in questo forum, mi venne l’idea di scrivere un thread simile a questo che credo si intitolasse “Cosa resterà dei nostri scritti in questo forum” o un titolo simile…
Tra le risposte che ricevetti mi è rimasta impressa solo quella, eccellente nello stile e nel contenuto, del grande Dria O., che aveva immaginato in un futuro remoto addirittura il disseppellimento dell’archivio di HTML e la sorpresa degli studiosi che cercavano di dare interpretazione a quegli strani scritti…
Un piccolo raccontino di FS, molto divertente da leggere.
Ebbene, quel thread e quel post di Dria, per quanto di infinitesimale importanza nell’ordine delle cose, sopravvivono adesso soltanto nel mio ricordo, forse in quello di qualche altro forumista, e, per il resto, sono persi per sempre.
L’esempio è minuscolo, ma è largamente applicabile.
Ma forse tutto ciò, in fondo, non interessa a nessuno e ben pochi ormai raccontano storie che si possano portar dietro, nel tempo e nella memoria...