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Discussione: Da Repubblica di ieri

  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di Dwarf
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    Da Repubblica di ieri

    di Marco Politi

    Monsignor Angelo Bagnasco si presenta oggi con la sua relazione all'assemblea plenaria dell'episcopato. C'è un'atmosfera nuova. La Cei si sta muovendo secondo uno schema a tre punte. C'è il Pastore, il Politico, l'Eminenza grigia. Bagnasco ha il compito di forgiare il programma pastorale della Cei. In questa sessione presenterà una «Nota pastorale» per indicare il cammino della Chiesa italiana dopo il grande convegno di Verona dell'autunno scorso, seguendo le indicazioni di papa Ratzinger. Al primo posto sta la missione di evangelizzare la società, tenendo conto — come ha raccomandato Benedetto XVI — delle convergenze con le forze laiche, che proclamano la difesa dei valori cristiani dell'Occidente: i teocon di Marcello Pera, per capirsi, e gli ambienti che gravitano intorno al Foglio di Giuliano Ferrara (mobilitatosi entusiasticamente per il Family Day). Con Bagnasco a Genova è cresciuto il ruolo del segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Betori. Il suo discorso, a Gubbio, ha avuto accenti squisitamente politici. Betori ha spiegato che c'è una «battaglia» in corso e che la Chiesa intende vincerla: embrioni, aborto ed eutanasia sono le questioni su cui la Conferenza episcopale agirà con determinazione in futuro. E si tratta di cose molto concrete. Impedire l'uso della pillola abortiva negli ospedali, bloccare l'impiego della pillola del giorno dopo, vietare qualsiasi sperimentazione sulle cellule staminali embrionali, negare l'autodeterminazione al malato per quanto riguarda il testamento biologico. In proposito la linea della Cei è che deve decidere una commissione, scavalcando la volontà individuale del paziente.


    E questi sono i primi obiettivi, dopo questo su che altro punteranno?


    Inedito è il ruolo che il cardina*le Ruini continua a svolgere dietro le quinte come interprete della li*nea papale. Prima del Family Day il cardinal vicario ha contattato il direttore generale della Rai per suggerirgli come trattare l'avveni*mento. All'arrivo di Benedetto XVI dal Brasile ha in*contrato il mini*stro Bindi a Ciampino, invitandola ad essere«saggia». Insomma Ruini, ben lontano dall'avere abbando*nato il campo della politica, agisce come da suggeritore sullo sfondo.


    Il 12 maggio ha rafforzato l'ala interventista della Cei e la sua vo*lontà di determinare la legislazio*ne nel campo cosiddetto «etico», sbarrando ilpasso a qualsiasi proposta non gradita alla gerarchia ecclesiasti*ca. La mossa del leader Ds Fassino, disposto a discute*re di una modifica del codice civile per tutelare i diritti dei conviventi, ha dato ragione a chi al vertice della Chiesa ha sempre propugnato la tesi che l'Ulivo su questi temi può muoversi solo all'interno del perimetro stabilito dall'istituzione ecclesiastica. La Cei aveva indicato che l'unica so*luzione doveva essere trovato nell'ambito del codice civile e così deve essere, senza alcun tipo di mediazione. Ciò che la Chiesa in*tende assolutamente impedire è di dare dignità al «sodalizio» crea*to dalla coppia di conviventi.



    In Parlamento la Cei e il Vatica*no hanno ormai una sponda più che solida nell'Udc di Casini, nell'Udeur di Mastella (gratificato, nel vivo del braccio di ferro sulle unioni civili, da una telefonata personale di Benedetto XVI) e nella pattuglia dei teodem dell'Ulivo, che non hanno mai nascosto il de*siderio di buttare a mare i Dico. Sotto tiro, da parte ecclesiastica, sono i cattolici democratici nella Margherita.

    La novità più rilevante è il proget*to di mantenere in vita il «movimen*to» del Family Day come mezzo di pressione sul governo e sui partiti. Poco importa che i manife*stanti del 12 maggio rap*presentino soltanto una parte delle tendenze pre*senti nel mondo cattoli*co. Savino Pezzotta ne sta facendo una sorta di «sin*dacato» informale del cattolicesimo, orientato dall'episcopato.



    «La piazza di San Gio*vanni non smobiliterà — ha dichiarato subito dopo la manifestazione — e i cattolici saranno in campo ogni volta che saranno in gioco i valori della vita, della dignità e della libertà della persona». C'è un valore «politico» della piazza, fa sa*pere, che i politici devono ascoltare. Parole molto generi-che, ma lasciano intravedere un movimento a struttura leggera che Pezzotta potrebbe guidare, benché abbia dichiarato dopo la manifestazione la fine del suo compito di portavoce del Family Day.



    Nel corso dell'assemblea della Cei verrà eletto uno dei vicepresi*denti. Sarà interessante per cogliere il vento che spira nell'episcopato.

    :rollo:
    - La chiesa è vicina, il bar è lontano, la strada è ghiacciata. Camminerò con attenzione
    (Vecchio proverbio russo)

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di fraude
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    L'articolo è interessante ed in alcune parti anche illuminate fornendo spunti di riflessione...

    Ma le cose non cambieranno mai, purtroppo questo è un paese che non si evolve anche perchè abbiamo il vaticano dentro casa...

  3. #3
    Utente di HTML.it
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    ma tornarli a dare in pasto ai leoni, pare poi cosi' brutto?
    ATTENZIONE

    Non sono piu' presente sul forum. Ma potrei tornare a rompere le balle all'improvviso per poi sparire di nuovo.

  4. #4
    Originariamente inviato da Druzya
    ma tornarli a dare in pasto ai leoni, pare poi cosi' brutto?
    si potrebbe restaurare il colosseo per lo spettacolo
    Tremal-Naik
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    la religione e' il freno che impedisce al povero di ammazzare il ricco

  5. #5
    Originariamente inviato da Druzya
    ma tornarli a dare in pasto ai leoni, pare poi cosi' brutto?

  6. #6
    Originariamente inviato da Dwarf
    Prima del Family Day il cardinal vicario ha contattato il direttore generale della Rai per suggerirgli come trattare l'avvenimento
    Ah, però!

  7. #7
    Utente di HTML.it
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    ma alla fine, al family day, quanti erano?
    ATTENZIONE

    Non sono piu' presente sul forum. Ma potrei tornare a rompere le balle all'improvviso per poi sparire di nuovo.

  8. #8
    tanto per gradire un po' di censura
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    POLEMICHE SU SANTORO, PER VIDEO BBC SU PRETI PEDOFILI
    ROMA -Fiducia nella libertà della Rai e prese di posizione contro ogni censura preventiva, da una parte, cui, dall'altra, si risponde con una levata di scudi, per impedire la messa in onda della discussa e forte inchiesta della Bbc Sex crimes and the Vatican su alcuni casi di preti pedofili in Usa, Irlanda e Brasile, che Michele Santoro vuole acquistare per la sua trasmissione Annozero.

    Naturalmente, a eccitare gli animi, in questo momento già caldo dei rapporti tra Stato e Chiesa, è che ben si conosce la posizione durissima del Vaticano su quell'inchiesta Bbc, che, tra l'altro, accusa l'allora cardinal Ratzinger, oggi Papa Bendetto XVI, di essersi dato da fare per coprire tutto. Santoro ha solo confermato di aver compiuto la necessaria trafila burocratica Rai per comprare e poi trasmettere l'inchiesta, ma questo è bastato per far scattare le polemiche: lui dichiara che si aspetta gli arrivi l'Ok definitivo, visto che non ha bisogno di permessi per questo tipo di acquisti.

    Mario Landolfi, con al forza del suo ruolo di presidente della commissione di Vigilanza invita il direttore generale Cappon a non aderire alla richiesta. E' circolata anche la voce che Santoro avesse avuto il via libera da Antonio Di Bella, direttore del Tg3 che ha la vigilanza su Annozero, solo però relativamente alla par-condicio in questo periodo pre elettorale, visto che non se la è voluta prendere Mauro Mazza, direttore del Tg2, cui sarebbe spettata per contiguità di rete. Il nulla osta quindi non riguarda contenuti e giudizio sull'opportunità di trasmettere il servizio Bbc, ma solo il fatto che questi non influisce sugli equilibri della nostra par-condicio.

    Una valutazione editoriale se la può assumere solo il direttore generale Claudio Cappon, che si troverà quest'altra grana, di ritorno da Nairobi, dove venerdì si è inaugurata una sede Rai, alla vigilia anche dell'assemblea che dovrebbe revocare il consigliere Petroni. "Un'evidente ragione di opportunità dovrebbe consigliare al direttore Cappon di non aderire all richiesta di Santoro", afferma Landolfi, aggiungendo ironico: "gli lasci pure la palma del martirio, ma eviti di trasformare il Serrvizio pubblico in un plotone mediatico di esecuzione pronto a far fuoco sulla Chiesa e sul Papa", definendo calunniosa e lacunosa la ricostruzione dei fatti realizzata dalla Bbc.

    Più perentorio Marco Satderini (Udc), consigliere Cda Rai: "Mi batterò per impedire a tutti costi la messa in onda, che sarebbe solo un attacco volgare e inaccettabile al Papa". Naturalmente la risposta, a sinistra, non si fa attendere e Russo Spena e Migliore del Prc in Vigilanza affermano che "é grave esortare Cappon alla censura preventiva" e aggiungono che "parlare di questo fenomeno, da parte della Rai, è normale" e che se si dovessero "accettare imposizioni dalle autorità ecclesiastiche sarebbe davvero un fatto gravissimo".

    E' con loro il consigliere Cda Sandro Curzi, che ricorda la serietà della Bbc, sempre invocata a modello nel nostro paese, e annota che "il tema è delicato, ma l'importante è che il servizio sia serio", aggiungendo che quel che è successo negli Usa a proposito dei preti pedofili "é ormai di pubblico dominio".Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, da parte sua richiama al rispetto delle regole e ribadisce che "non esistono argomenti che non si possono trattare".
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  9. #9
    Originariamente inviato da Druzya
    ma alla fine, al family day, quanti erano?
    400, secondo la questura

  10. #10
    Originariamente inviato da andrea.paiola
    400, secondo la questura
    di cui 350 divorziati
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