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Discussione: Follini nel PD

  1. #1

    Follini nel PD

    http://www.corriere.it/Primo_Piano/P...prodi_pd.shtml



    Evvai!

    Queste si che sono notizie!

    Mentre una regione affoga nella monnezza, mentre una legge sulle unioni di fatto scompare nel nulla, mentre il potere d'acquisto degli stipendi continua a scendere, questi pensano che ti pensano al partito democratico!

    Avanti così.

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di alda
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    che follini aderisse al pd era prevedibile.
    Che il pd sia diventata la priorità di un paese che affonda nella monnezza e nell'indifferenza è tristissimo...
    Se capire significa mettersi al posto di chi è diverso da noi, i ricchi e i dominatori del mondo hanno mai potuto capire milioni di emarginati?

  3. #3
    si sapeva già, voleva solo aspettare le amministrative per sapere cosa può chiedere in cambio
    non so come faccia, chi si ritiene di sinistra ad aderire al PD

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di Uanne
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    da braccio destro di berlusconi quando si faceva le leggi su misura a delfino di d'alema il passo è stato breve. Bene così
    A me mi dà la carica, agli italiani gli dà la carica

  5. #5
    Originariamente inviato da Uanne
    da braccio destro di berlusconi quando si faceva le leggi su misura a delfino di d'alema il passo è stato breve. Bene così
    brevissimo, anzi d'alema lo vedrei bene come successore di berlusconi come guida del cdx

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di Uanne
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    Originariamente inviato da chemako
    si sapeva già, voleva solo aspettare le amministrative per sapere cosa può chiedere in cambio
    non so come faccia, chi si ritiene di sinistra ad aderire al PD
    sì non che votare prodi, mastella, rutelli ecc. mi sia riuscito naturale. Cambia un ghezzo
    A me mi dà la carica, agli italiani gli dà la carica

  7. #7
    INTERVISTA RILASCIATA DA LUTTAZZI A REPUBBLICA E UNITA' (e stranamente non pubblicata -.- )


    Sta nascendo il Partito Democratico. PD. Prodi-D’Alema.

    L’ostetrico Fassino, liquidando una volta per tutte l’eredità
    comunista, lo ha definito “un partito che deve stare in sintonia con la
    società”. Ma il comunismo nacque come critica del modo di produzione
    capitalista: una critica di cui c’è oggi ancora bisogno, alla luce
    della nuova proletarizzazione ( precariato ) decisa ferocemente dal
    blocco industriale-politico-mediatico che governa il nostro Paese. ( E
    il mondo. ) Col partito democratico, sparisce la critica. Resta la
    gestione dell’esistente. Grazie a tutti. Avete fatto quel che potevate.

    Come se non bastasse, nel pantheon del PD, Fassino ha inserito Craxi!
    Ripudiando Berlinguer! Già tre anni fa, nel libro “Per passione”,
    Fassino aveva condannato il “passatismo” di Berlinguer per esaltare la
    “modernità” di Craxi. Lessi quelle pagine ancora calde di stampa ai
    5000 spettatori del mio monologo al Palamazda di Milano, Festa
    Provinciale dell’Unità. Ammutolirono. Ricordai che Berlinguer, col suo
    passatismo, pose per primo il problema dell’etica pubblica e della
    questione morale; mentre la modernità di Craxi aveva portato a
    tangentopoli, al pizzo sui singoli appalti e all’ultimo frutto
    avvelenato, Berlusconi. Cinque minuti di applausi. Al termine, nel
    silenzio, qualcuno urlò:-Ecco perché non ti vogliono in tv!- E io:-Mi
    sa che hai ragione.-

    Ma c’è una logica nella follia. Chi scrive i discorsi di Fassino? Il
    suo amico Sebastiano Maffettone, filosofo socialista, già autore dei
    discorsi di Craxi. In pratica, quando i DS applaudono Fassino, da anni
    senza saperlo stanno applaudendo un discorso di Craxi.

    Berlusconi ha commentato:-Se questo che descrive Fassino è il Partito
    Democratico, quasi quasi mi iscrivo anch’io.- Perchè no, in effetti? La
    cosa divertente è che ne sarebbe capacissimo.

    Quella del partito democratico è una inevitabile stronzata.
    Inevitabile perché il blocco di potere industriale-politico-mediatico
    spinge in questa direzione ormai da anni dappertutto.

    Stronzata perché manda in soffitta la lotta contro le disuguaglianze
    che è da sempre la vera artefice del progresso, nonchè l’eredità più
    nobile di una storia politica liquidata con una fretta commendevole.

    Se non altro, si è fatta chiarezza. Da anni i DS si erano trasformati
    in un “partito di amministratori” ( definizione di Fassino ). E col
    placet dalemiano prima ai bombardamenti in Kosovo e poi alla guerra in
    Afghanistan era diventata prassi una realpolitik che di sinistra non
    aveva più nulla.

    Chi sarà il capo del Partito Democratico? A questo punto potrà essere
    chiunque, incluso lo strangolatore di Boston.

    Daniele Luttazzi - 1 Maggio 2007
    Tremal-Naik
    ******************************
    passa a LINUX
    **********
    la religione e' il freno che impedisce al povero di ammazzare il ricco

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di Uanne
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    Originariamente inviato da chemako
    brevissimo, anzi d'alema lo vedrei bene come successore di berlusconi come guida del cdx
    o come leader di forza italia
    A me mi dà la carica, agli italiani gli dà la carica

  9. #9
    Utente di HTML.it L'avatar di Uanne
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    Originariamente inviato da tremalnaik_sal
    INTERVISTA RILASCIATA DA LUTTAZZI A REPUBBLICA E UNITA' (e stranamente non pubblicata -.- )


    Sta nascendo il Partito Democratico. PD. Prodi-D’Alema.

    L’ostetrico Fassino, liquidando una volta per tutte l’eredità
    comunista, lo ha definito “un partito che deve stare in sintonia con la
    società”. Ma il comunismo nacque come critica del modo di produzione
    capitalista: una critica di cui c’è oggi ancora bisogno, alla luce
    della nuova proletarizzazione ( precariato ) decisa ferocemente dal
    blocco industriale-politico-mediatico che governa il nostro Paese. ( E
    il mondo. ) Col partito democratico, sparisce la critica. Resta la
    gestione dell’esistente. Grazie a tutti. Avete fatto quel che potevate.

    Come se non bastasse, nel pantheon del PD, Fassino ha inserito Craxi!
    Ripudiando Berlinguer! Già tre anni fa, nel libro “Per passione”,
    Fassino aveva condannato il “passatismo” di Berlinguer per esaltare la
    “modernità” di Craxi. Lessi quelle pagine ancora calde di stampa ai
    5000 spettatori del mio monologo al Palamazda di Milano, Festa
    Provinciale dell’Unità. Ammutolirono. Ricordai che Berlinguer, col suo
    passatismo, pose per primo il problema dell’etica pubblica e della
    questione morale; mentre la modernità di Craxi aveva portato a
    tangentopoli, al pizzo sui singoli appalti e all’ultimo frutto
    avvelenato, Berlusconi. Cinque minuti di applausi. Al termine, nel
    silenzio, qualcuno urlò:-Ecco perché non ti vogliono in tv!- E io:-Mi
    sa che hai ragione.-

    Ma c’è una logica nella follia. Chi scrive i discorsi di Fassino? Il
    suo amico Sebastiano Maffettone, filosofo socialista, già autore dei
    discorsi di Craxi. In pratica, quando i DS applaudono Fassino, da anni
    senza saperlo stanno applaudendo un discorso di Craxi.

    Berlusconi ha commentato:-Se questo che descrive Fassino è il Partito
    Democratico, quasi quasi mi iscrivo anch’io.- Perchè no, in effetti? La
    cosa divertente è che ne sarebbe capacissimo.

    Quella del partito democratico è una inevitabile stronzata.
    Inevitabile perché il blocco di potere industriale-politico-mediatico
    spinge in questa direzione ormai da anni dappertutto.

    Stronzata perché manda in soffitta la lotta contro le disuguaglianze
    che è da sempre la vera artefice del progresso, nonchè l’eredità più
    nobile di una storia politica liquidata con una fretta commendevole.

    Se non altro, si è fatta chiarezza. Da anni i DS si erano trasformati
    in un “partito di amministratori” ( definizione di Fassino ). E col
    placet dalemiano prima ai bombardamenti in Kosovo e poi alla guerra in
    Afghanistan era diventata prassi una realpolitik che di sinistra non
    aveva più nulla.

    Chi sarà il capo del Partito Democratico? A questo punto potrà essere
    chiunque, incluso lo strangolatore di Boston.

    Daniele Luttazzi - 1 Maggio 2007
    e ancora una volta in questo paese il lavoro di critica giornalistica tocca farlo a un comico
    A me mi dà la carica, agli italiani gli dà la carica

  10. #10
    Utente di HTML.it
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    Re: Follini nel PD

    Originariamente inviato da aedo
    http://www.corriere.it/Primo_Piano/P...prodi_pd.shtml



    Evvai!

    Queste si che sono notizie!

    Mentre una regione affoga nella monnezza, mentre una legge sulle unioni di fatto scompare nel nulla, mentre il potere d'acquisto degli stipendi continua a scendere, questi pensano che ti pensano al partito democratico!

    Avanti così.
    Ma avete visto che nomi?
    A parte qualcuno che salverei (come Veltroni, Soru, Gentiloni, Bersani...) avete visto come è composta la squadra?

    Ma Bassolino e la Jervolino perchè non pensano a Napoli e alla monnezza?
    Soprattutto il primo non si vergona di decenni di INUTILE (per i cittadini) potere, prima come Sindaco e poi come presidente della Regione Campania, che ha portato a questo stato di cose.

    Non è l'unico responsabile chiaramente...

    E poi un'ultima cosa... vorrei proprio sapere la media anagrafica...anzi la media della vecchiaia di questa gente.




    Giuliano Amato, Mario Barbi, Antonio Bassolino, Pierluigi Bersani, Rosy Bindi, Paola Caporossi, Sergio Cofferati, Massimo D'Alema, Marcello De Cecco, Letizia De Torre, Ottaviano Del Turco, Lamberto Dini, Leonardo Domenici, Vasco Errani, Piero Fassino. Siederanno al tavolo del comitato che tornerà a riunirsi mercoledì prossimo anche Anna Finocchiaro, Giuseppe Fioroni, Marco Follini, Dario Franceschini, Vittoria Franco, Paolo Gentiloni, Donata Gottardi, Rosa Jervolino, Linda Lanzillotta, Gad Lerner, Enrico Letta, Agazio Loiero, Marina Magistrelli, Lella Massari, Wilma Mazzocco, Maurizio Migliavacca, Enrico Morando, Arturo Parisi, Carlo Petrini, Barbara Pollastrini, Romano Prodi, Angelo Rovati, Francesco Rutelli, Luciana Sbarbati, Marina Sereni, Antonello Soro, Renato Soru, Patrizia Toia, Walter Veltroni e Tullia Zevi.

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