Si parla molto, in questi tempi, del famigerato conflitto d'interessi.
Senza andare a disturbare il nostro ex presidente del consiglio,mi sono interrogata su una serie di piccoli conflitti d'interessi che noi viviamo quotidianamente senza rendercene conto.
Io ho un caro amico, col quale ahimè ultimamente i rapporti so sono un po' inariditi, che ha avuto un'infanzia un po' triste.
E non sto scherzando.
Sua mamma batteva il marciapiede, e non in senso metaforico come usiamo soventemente dire noi veneti, indicando non tanto nell'altrui mamma una reale meretrice, bensì apostrofando l'amico di turno con un bonario e amichevole "to mare putana"; lei lo faceva sul serio.
Ebbene, forse come femomeno catartico, per esorcizzare il triste passato, egli è un noto frequantatore di puttane.
Ora, mi chiedo, se hai una puttana in famiglia, sia essa la sorella o la mamma, o magari un cugino trans, andando a zoccole, generi conflitto d'interessi?
E poi, vediamo; se il mio dietologo m'invita fuori a cena, commette conflitto d'interessi?
E se il tuo oculista t'incoraggia a masturbarti?
Molte donne, poi, sono dannatamente "arrabbiate" con i maschietti, dipingendoli come categoria cialtrona, pantofolaia e, accusa fra le accuse, asserendo che "ragionano col pisello".
Devo dire che spesso hanno pienamente ragione,i maschi, a parte parcheggiare a "S", randellarsi negi stadi e fecondare (ancora per poco), non hanno poi questa grande utilità sociale; ma se a sostenere queste teoria anti-maschile fosse la proprietaria di una catena di sexy shop?
Potremmo dire che lo fa per vendere più surrogati?
E ugualmente la fruttivendola non potrebbe sostenendo le summenzionate teorie, tentare di vendere più casse di "certi ortaggi"?
Insomma, siamo disseminati di conflitti d'interessi, e manco ce accorgiamo.
Qui ci vuole una legge vera ed efficace!