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Discussione: Cinema interattivo

  1. #1

    Cinema interattivo

    Un mio professore-pacco di una materia assolutamente inutile ma obbligatoria mi ha dato da scrivere una tesina sull'interattività nel cinema.
    Sostiene che esistano esperiementi in questo senso, di un cinema interattivo.
    Ovviamente io non l'ho mai sentito nominare, e San Google non mi è affatto di aiuto.
    Ne sapete niente? Avete delle fonti da suggerirmi?
    Grazie.

  2. #2
    tipo Polyester di John Waters che era girato in "odorama"?

    all'ingresso del cinema di davano una scheda che dovevi grattare quando apparivano dei numeretti in un angolo del video


    tra gli odori c'erano pero' pupu e vomito

  3. #3
    Spero non parli degli occhiali blu e rossi per il 3D.

    Mi ricordo di sperimentazioni con gli odori, ma non so nemmeno se stesse intendendo questo: ma non potevi chiedergli "Ma di che cazzo parli?"

  4. #4
    Originariamente inviato da troglos
    tipo Polyester di John Waters che era girato in "odorama"?

    all'ingresso del cinema di davano una scheda che dovevi grattare quando apparivano dei numeretti in un angolo del video


    tra gli odori c'erano pero' pupu e vomito

    Mmmh, buono
    Sembra il cinema odoroso di "mondo nuovo"....



    Comunque non ho la più pallida idea di a cosa si riferisse, ma penso a qualcosa di nuovo.

  5. #5
    Originariamente inviato da Martin
    Spero non parli degli occhiali blu e rossi per il 3D.

    Mi ricordo di sperimentazioni con gli odori, ma non so nemmeno se stesse intendendo questo: ma non potevi chiedergli "Ma di che cazzo parli?"
    Eh, alla peggio lunedì glielo chiedo, è che volevo iniziare a fare qualcosa prima... visto che teoricamente dovrei scriverla prima di subito


    Il 3D non è interattivo...

  6. #6
    potrebbero essere quelle schifezze che si trovano in parchi giochi tipo gardaland, dove dalle poltroncine di fronte allo spettatore partono spruzzi d'acqua/getti d'aria in base alle sequenze che si vedono?
    boundless and bare the lone and level sands stretch far away

  7. #7
    Originariamente inviato da Cinno Sdozzo
    potrebbero essere quelle schifezze che si trovano in parchi giochi tipo gardaland, dove dalle poltroncine di fronte allo spettatore partono spruzzi d'acqua/getti d'aria in base alle sequenze che si vedono?

    Eh, ma non sarebbe interattivo manco questo... nell'interattività lo spettatore può agire, anziché subire e basta... :master:

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di Angioletto
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    Esiste però un'altra alternativa per il cinema nel suo dialogo con la modernità della comunicazione: l'interfilm. Definito come un "gioco cinematico" (Mc-microcomputer n. 128-Aprile 1993), l'interfilm altro non è che un film interattivo, in cui gli spettatori sono parzialmente in grado di modificare l'evoluzione della vicenda. Negli Stati Uniti è stato fatto un esperimento di film interattivo intitolato "I'm the man", nel quale gli spettatori ogni 90 secondi erano direttamente coinvolti nella vicenda di Jack Beamer, con la possibilità di 'decidere' sulle sue sorti; il tutto servendosi di una sorta di joystick, posto vicino ad ogni spettatore, con tre tasti colorati, corrispondenti a tre diverse alternative che venivano fornite per la continuazione della storia (tipo: vai a destra, dritto, torna indietro, ecc.); ogni spettatore poteva fare la sua scelta, mentre un computer analizzava statisticamente in tempo reale le risposte, comandando poi un sistema di videodischi ... Il tutto in una dimensione di grande attivazione emozionale collettiva, anche se ogni spettatore in fondo è anche 'solo' attaccato al suo 'telecomando' .

    Questo 'gioco interattivo', che forse è una situazione limite nella sperimentazione sul cinema e sui mezzi di comunicazione in generale, dimostra come si stia tentando di rendere sempre più partecipi gli spettatori-utenti, diffondendo quell'ideale dell'interattività in ogni ambito della comunicazione di massa. La massa, appunto: e il cinema più della radio e della televisione mantiene ancora quella dimensione dello stare insieme reale e materiale. Al di là della suggestione del grande schermo la sala cinematografica è un luogo di incontro con gli altri, la coreografia dello spettacolo comprende anche il pubblico. In un film di Federico Fellini "La città delle donne" il regista immagina e rappresenta un grande lenzuolo che copre gli spettatori di un film, come se si trovassero tutti insieme in un grande letto; insieme e soli nello stesso tempo, rappresentati mentre 'godono insieme', ma ognuno masturbandosi solitariamente, della visione collettiva del film.

    Il supporto e il materasso di questo letto sono le esperienze comuni che contemporaneamente vengono percepite e vissute dagli spettatori. La duplice proiezione, quella visibile del film e quella invisibile dello spettatore sul film, mettono in evidenza nello stesso tempo ciò che distingue e ciò che mette in comune questi ipotetici spettatori. Essere insieme oggi forse non basta più, occorre partecipare insieme. Le nuove tecnologie, come abbiamo già visto, hanno reso possibile la creazione di sistemi di comunicazione multimediali che arrivino addirittura a riprodurre oltre ai suoni e le immagini, anche gli odori e le sensazioni tattili. Il cinema sarà il mezzo più utilizzato per sperimentare e verificare direttamente la reazione delle persone a questo tentativo di scomposizione e ricomposizione-riproduzione della realtà. Il rischio è quello di perdere quella dimensione creativa e immaginativa che ha reso possibile oggi, a cento anni dalla sua nascita, di parlare ancora di cinema, come espressione della realtà e non riproduzione della realtà.

    http://www.psychomedia.it/pm/culture/cinema/cinema1.htm

    o ancora:
    http://www.civita.it/portale/CivitasMarzo2002/pag11.asp


    dici vanno bene?
    Per liquidare un popolo si comincia con il privarli della memoria.Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun’ altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. (Milan Kundera)

  9. #9
    Originariamente inviato da Angioletto
    Esiste però un'altra alternativa per il cinema nel suo dialogo con la modernità della comunicazione: l'interfilm. Definito come un "gioco cinematico" (Mc-microcomputer n. 128-Aprile 1993), l'interfilm altro non è che un film interattivo, in cui gli spettatori sono parzialmente in grado di modificare l'evoluzione della vicenda. Negli Stati Uniti è stato fatto un esperimento di film interattivo intitolato "I'm the man", nel quale gli spettatori ogni 90 secondi erano direttamente coinvolti nella vicenda di Jack Beamer, con la possibilità di 'decidere' sulle sue sorti; il tutto servendosi di una sorta di joystick, posto vicino ad ogni spettatore, con tre tasti colorati, corrispondenti a tre diverse alternative che venivano fornite per la continuazione della storia (tipo: vai a destra, dritto, torna indietro, ecc.); ogni spettatore poteva fare la sua scelta, mentre un computer analizzava statisticamente in tempo reale le risposte, comandando poi un sistema di videodischi ... Il tutto in una dimensione di grande attivazione emozionale collettiva, anche se ogni spettatore in fondo è anche 'solo' attaccato al suo 'telecomando' .

    Questo 'gioco interattivo', che forse è una situazione limite nella sperimentazione sul cinema e sui mezzi di comunicazione in generale, dimostra come si stia tentando di rendere sempre più partecipi gli spettatori-utenti, diffondendo quell'ideale dell'interattività in ogni ambito della comunicazione di massa. La massa, appunto: e il cinema più della radio e della televisione mantiene ancora quella dimensione dello stare insieme reale e materiale. Al di là della suggestione del grande schermo la sala cinematografica è un luogo di incontro con gli altri, la coreografia dello spettacolo comprende anche il pubblico. In un film di Federico Fellini "La città delle donne" il regista immagina e rappresenta un grande lenzuolo che copre gli spettatori di un film, come se si trovassero tutti insieme in un grande letto; insieme e soli nello stesso tempo, rappresentati mentre 'godono insieme', ma ognuno masturbandosi solitariamente, della visione collettiva del film.

    Il supporto e il materasso di questo letto sono le esperienze comuni che contemporaneamente vengono percepite e vissute dagli spettatori. La duplice proiezione, quella visibile del film e quella invisibile dello spettatore sul film, mettono in evidenza nello stesso tempo ciò che distingue e ciò che mette in comune questi ipotetici spettatori. Essere insieme oggi forse non basta più, occorre partecipare insieme. Le nuove tecnologie, come abbiamo già visto, hanno reso possibile la creazione di sistemi di comunicazione multimediali che arrivino addirittura a riprodurre oltre ai suoni e le immagini, anche gli odori e le sensazioni tattili. Il cinema sarà il mezzo più utilizzato per sperimentare e verificare direttamente la reazione delle persone a questo tentativo di scomposizione e ricomposizione-riproduzione della realtà. Il rischio è quello di perdere quella dimensione creativa e immaginativa che ha reso possibile oggi, a cento anni dalla sua nascita, di parlare ancora di cinema, come espressione della realtà e non riproduzione della realtà.

    http://www.psychomedia.it/pm/culture/cinema/cinema1.htm

    o ancora:
    http://www.civita.it/portale/CivitasMarzo2002/pag11.asp


    dici vanno bene?

    Grazie grazie grazie


    Ce n'è ancora?

  10. #10
    Utente di HTML.it L'avatar di Angioletto
    Registrato dal
    Jan 2004
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    Originariamente inviato da Corinna
    Grazie grazie grazie


    Ce n'è ancora?
    cinema interattivo e guugle fanno magie

    guarda questo, è molto tecnico, ma cmq si può trovare qualcosa..
    poi non so quale aspetto ti interessi

    http://www.vhn.itabc.cnr.it/Oss_DVD%20Video.htm


    forse che il secondo è un film interattivo?!

    smoking (1993), un originalissima storia ad incastri, che ha nel suo complementare No smoking (1993), previsto il successivo giovedì 18 alle 22.30, l'esperimento più originale di tutta la carriera di Resnais: un tentativo di cinema interattivo. Lo spettatore segue in Smoking una storia – fatta di scelte e di bivi – che si evolve nello stesso modo in No smoking, fino a quando una scelta diversa rispetto al primo capitolo innesca tutta una serie di rocambolesche conseguenze.

    http://www.centraldocinema.it/Recens...ricordo%20dell'Olocausto.htm


    etc etc etc
    Per liquidare un popolo si comincia con il privarli della memoria.Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun’ altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. (Milan Kundera)

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