Un plico con le copie di trentasei domande di “sbattezzo”, inviate per raccomandata al parroco della chiesa in cui si era celebrato ogni battesimo, accompagnate da una lettera su carta intestata dell’UAAR, l’Unione degli atei, agnostici e razionalisti, e indirizzata a monsignor Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei.
Lo ha consegnato ieri mattina negli uffici della Curia genovese una delegazione di “sbattezzandi” guidata da Silvano Vergoli, coordinatore ligure dell’UAAR. Otto righe sulla lettera, prima dei saluti: “Vi informiamo di aver inviato alle parrocchie competenti le istanze… di cui alleghiamo per conoscenza i moduli relativi, compilati e sottoscritti da 36 cittadini residenti o domiciliati nel territorio che fa capo alla Curia di Genova, con le quali si chiede di non essere più considerati aderenti alla confessione religiosa denominata “Chiesa cattolica apostolica romana”".
Trentasei domande di “sbattezzo” presentate nella curia guidata da monsignor Bagnasco, capo dei vescovi italiani, non certo come un controrito folkloristico, ma per dare valore politico ad un dissenso crescente verso una Chiesa troppo pressante sulle scelte dello stato laico, dicono i promotori.