Mi sono sempre chiesto fin dove queste libertà potessero arrivare.
E la risposta che mi sono sempre dato é: ovunque e senza limiti imposti.
Non é una risposta dettata da una sfrenato pacifismo ed un "volemose bene" di facciata. Nella storia dell'umanità abbiamo milioni di persone morte od ostracizzate per aver espresso un parere opposto a quello della morale o del sistema di pensiero a loro contemporaneo. Giordano Bruno ne é diventato un simbolo, ma se proprio vogliamo guardare dietro l'angolo basta pensare al maccartismo o al nazismo stesso.
La risposta per me dunque rimane sempre quella: ognuno può pensare e dire ciò che gli pare, anche se é in contrasto con l'ideologia dominante.
Bravo, bello, giusto!
Ma ci sono delle correzioni da fare? Come ci insegnano i filosofi, la mia libertà finisce quando inizia la tua. Dunque, se invece di essere un Giordano Bruno all'epoca dell'Inquisizione veneziana sono un neonazista od un pedofilo nel 2007, devo avere meno diritti? Non si era detto libertà per tutti?
La situazione é perigliosa. All'inizio dell'anno Mastella fa passare un ddl contro il razzismo , giusto a pochi giorni dalla giornata della Memoria. Ieri Gentiloni fa oscurare il sito dell'organizzazione pedofila.
Certamente le idee sono orrende ed immonde, ma a rigor di logica non dovrebbero avere gli stessi diritti di tutti? Questi vengono negati in nome della morale, criterio storicamente variabile quanto le mutande e praticamente azzerato al giorno d'oggi.
Per quanto possa sembrare sbagliato, per me questi atti di potere sono inconcepibili quanto le idee che vengono combattute. Come si dice nell'articolo su Mastella, credo che più che punire sia necessario educare, perché le idee possono essere battute solo con le idee. Qualora si provi a combatterle con atti di forza esse persistono perché non vengono confutate.
Ovviamente, secondo la mia onesta opinione.
Secondo voi, invece?