“Addio!” E’ stata questa la frase che mi porto dietro ormai da dieci anni e ne vado fiero. Con questa frase io cerco di riassumere la mia vita: una vita fatta di addii, di arrivederci (trasformatisi poi in addii), di persone che se ne fottono di quello che sei interiormente, di quello che puoi dare alla gente oltre a startene li, immobile come un baccalà, a viverti la vita che ogni giorno ti si presenta davanti, ma guardano solo ed esclusivamente l’aspetto esteriore.
Gli addii e gli arrivederci ormai sono diventati il mio pane quotidiano, in quanto ci sono persone al mondo che non capiscono il bisogno che ho io, e gli altri nella mia condizione, della loro amicizia. Mi hanno sempre detto “Andrea, ci vediamo qualche volta!” e io speranzoso che questa vita potesse finalmente cambiare, annuivo come un babbeo. Poi chissà perché mi trovo sempre a pensare “ma dov’è finito quel ragazzo che mi aveva detto: ’ Andrea, ci vediamo qualche volta!’?”
Ho sempre pensato che quel “qualche volta” per le persone “normali” volesse dire “finalmente ti levi dai coglioni, non so più che altro inventarmi parlando con te”. Io sono un ragazzo che si attacca tanto e facilmente alle persone, ma ho capito che le persone stanno con me solo quando c’è tanta gente intorno a loro..
Solo una volta una persona mi ha detto quello che pensava di me. Era una ragazza a cui avevo appena chiesto se voleva uscire con me e lei mi disse:
“Andrea, non me la sento. Ho troppa paura di non riuscire a essere completamente me stessa uscendo con te. Cerca di capire, tu sei un ragazzo diverso, non so ne di cosa parleremmo ne di cosa faremmo una volta usciti insieme ho troppa paura della diversità, io vivo in un mondo normale.”
Io ho pensato, li per li: “Non è che ti ho detto mettiti a 90 gradi che facciamo sesso, ti ho solo offerto un caffè. Che sarà mai???” Poi ho compreso: la gente ha paura di confrontarsi con delle persone diverse da loro, non caratterialmente, ma fisicamente. La società di oggi ha come mentalità quella che se sei normale ti accetto, se sei diverso da quello che mi aspetto da te, puoi essere aggrappato con 2 dita a un davanzale di una finestra, li sei e li rimani…