« Adesso ci siamo tutti! »
disse Gandalf, osservando la fila di tredici cappucci (i migliori cappucci staccabili, quelli della festa) e il proprio cappello che pendevano dall'attaccapanni.
« Una bella compagnia davvero. Spero che ci sia ancora qualcosa da mangiare per i
ritardatari! Che cosa ci sarà? Del tè? No, grazie tante! Per me un goccio di vino rosso, direi ».
« E anche per me » disse Thorin.
« E marmellata di lamponi e torta di mele! » disse Bifur.
« E pizza e formaggio! » disse Bofur.
« E polpettone e insalata! » disse Bombur.
« E ancora dolci! e birra! e caffè! se non vi dispiace... » chiesero gli altri nani attraverso la porta. «
Metti su qualche uovo, da bravo! » gli gridò dietro Gandalf, mentre lo hobbit si avviava
tutto rigido verso le dispense.
« E già che ci sei, tira fuori il pollo freddo e i sottaceti ».
« Sembra che sappia che cos' ho in dispensa meglio di me! » pensò il signor Baggins, che si
sentiva completamente a terra e cominciava a chiedersi se la più sciagurata delle avventure
non gli fosse piombata addirittura in casa. Quando finalmente riuscì ad ammucchiare su
grossi vassoi tutte le bottiglie, i piatti, i bicchieri, i cucchiai, le scodelle e chi più ne ha più ne
metta, era diventato tutto accaldato, rosso in faccia e molto seccato.
« Vadano in malora tutti quanti, questi nani! » disse ad alta voce. « Perché non vengono a
darmi una mano?». Detto e fatto! Ecco lì Balin e Dwalin sulla porta della cucina, e Fili e Kili
dietro di loro, e prima che Bilbo potesse dire ba avevano fatto sparire ………………
Da “Lo hobbit” di J.R.R. Tolkien