Scommettitori fanno causa al Tour
Due belgi che avevano puntato su Kloden
La rabbia degli appassionati del pedale sta montando, alimentata dalle incessanti e tristi novità che arrivano dal Tour de France. Così, c'è chi ha scelto un mezzo di protesta piuttosto particolare. Due scommettitori belgi hanno deciso di fare causa all'Astana, a Vinokourov e alla società organizzatrice della Grand Boucle. I due avevano puntato su Kloden, ma l'esclusione della squadra ha reso vana la loro scommessa.
L'insofferenza è quella di tutti coloro che, forse con un moto di infantile ingenuità che ormai solo la passione per lo sport sembra in grado di far proliferare, credevano ancora che le corse in sella a una bicicletta potessero chiudersi e trovare il loro epilogo sul traguardo. I cento e i venticinque euro da cui tutto prende le mosse, per la verità, non sono nè il motivo scatenante del livore nè un aggravante in grado di incidere su una scelta che sembra più di principio che di natura economica. I due scommettitori belgi che hanno deciso di proporre un procedimento giudiziario per ottenere il rimborso delle loro puntate su Andreas Kloden, compagno di Alexandre Vinokourov e fermato insieme a tutti i componenti dell'Astana in seguito alla positività del kazako, hanno solo voglia di pulizia, di spazzare via compromessi e bari d'ogni dove, di aiutare chi vuole riportare il cuore sulle due ruote e cacciar giù sacche di sangue e rimasugli degli scaffali della farmacia.
La denuncia, che avrà come legale incaricato Christophe Bleret, verrà presentata nei prossimi giorni ed è stata prudentemente differita in attesa dell'esito delle controanalisi sul materiale ematico di Vino. A finire sulla carta bollata della giustizia francese saranno sia il corridore, sia la squadra, sia, soprattutto, lo stesso Tour de France. In verità, sarà l'Aso, la società organizzatrice della kermesse in giallo, ad avere il 'disonore' di figurare tra i denunciati, ma è chiaro che l'attacco è diretto al cuore del ciclismo, alla sua corsa simbolo. "I miei clienti reclamano il rimborso di queste somme (100 e 25 euro, appunto) - ha spiegato il legale -, così come una valutazione dei danni legata alla privazione di chance di vittoria, per la responsabilità di Astana, Vinokourov e Aso". Il pensiero che le eventuali vincite sarebbero state di cinquecento e centoventicinque euro, costituisce una conferma della natura simbolica del gesto. Uno sgarbo al puzzo che sale dalle strade del Tour, una scelta che, in caso di successo in tribunale, potrebbe fare giurisprudenza e inchiodare alle proprie responsabilità, anche a livello economico, tutte le componenti di un mondo che necessità come non mai di un robusto restyling.