"Il suo film normalizza la droga"
da La Stampa
Polemiche per la nuova pellicola
dell'attrice siciliana, che dice: «La
marijuana l'abbiamo provata tutti»
CATANZARO
«Il film Sweet Sweet Maria, con Maria Grazia Cucinotta, normalizza la marijuana, che è una droga letale e pericolosa in grado di provocare scompensi psichici seri e di indurre incidenti stradali mortali». Lo affermano in una nota i senatori Maria Burani Procaccini e Antonio Gentile di Forza Italia. «Basta con la pericolosa equazione marijuana uguale libertà e sostanza innocua - dichiarano i due senatori - che provoca danni ai nostri adolescenti: basterebbe rendersi conto della cannabis ogm che c’è in giro per scoprirlo. Questi film di basso livello culturale hanno il solo scopo di voler normalizzare l’uso di una sostanza pericolosa e letale. Chiederemo al sottosegretario Levi e al capo dipartimento per l’editoria Paolo Pluffo - concludono i due parlamentari di Forza Italia - persone sensibili e di spessore, di voler incentivare l’avvio di una campagna promozionale che metta inevidenza i rischi dell’assunzione di marijuana fra i giovani».
Il film
Una commedia indipendente di Angelo Frezza, con fra gli altri, Maria Grazia Cucinotta, Corrado Calda e Pietro Sermonti in uscita il 27 luglio. Qualche foglia di marijuana, finita per sbaglio in uno sformato di verdure scatena reazioni inaspettate in Sweet Sweet Marja. La vicenda ruota intorno a Corrado (Cialda), agente immobiliare in crisi, più attento alla piantina di marijuana accudita in ufficio, che alla moglie Catia (Cucinotta), sempre più insoddisfatta. I veri guai arrivano quando qualche foglietta della piantina finisce nello sformato di verdure che Catia cucina per un’importante cena di lavoro del marito. La coppia, gli ospiti, fra cui un manager bocconiano decisamente stressato (Pietro Sermonti), e il suo socio, un arricchito (Adolfo Margiotta) vessato dalla moglie napoletana e l’amante polacca, oltre a due vicini di casa (Marco Messeri e Elisabetta De Palo) usciranno dalla serata radicalmente trasformati.... L’opera prima di Frezza, che il regista ha tratto da un suo corto del 2000, intitolato proprio «La piantina», riserva fra gli effetti della stupefacente cena, anche un parziale striptease della protagonista, che sottolinea la sua prima volta, «Non mi sono mai spogliata completamente per il cinema penso sia molto meglio lasciare immaginare».
La Cucinotta e la marijuana
L'attrice prende le distanze dalle polemiche suscitate dal contenuto della pellicola:«Quando ho letto il copione non ho pensato a eventuali problemi per l’immagine nell’interpretare una storia in cui si parlasse di droghe leggere perchè la piantina di mariujana nel film è in realtà una scusa per puntare il dito verso una società che ci costringe ad assumere delle maschere per essere accettati». Maria Grazia confessa: «La marijuana l’abbiamo provata tutti, ma non mi interessano le sostanze che mi fanno perdere il controllo di me stessa. Io voglio vivere tutte le emozioni coscientemente».