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  1. #1

    cosa significa dichiararsi comunisti al giorno d'oggi?

    Per tutti i comunisti e simpatizzanti tali

    Ebbene , io mi dichiaravo comunista fino all'anno scorso, quando poi ho lasciato il circolo di scienze politiche E. Zapata. Ho smesso di dichiararmi tale perchè: 1) E' da deficenti mettersi delle etichette 2) Ho capito che i comunisti sono degli antianimalisti, razzisti (omofobi, xenofobi...)
    Anche quelli che frequentavo io, che si dichiarvano antiparlamentari, alla fine il loro fine ce l'avevano: dare contro a quelle teste di c**o della Lega Nord, qualunque fosse il mezzo (esattamente come fanno gli avversari politici con questo gruppo che frequentavo ).
    Adesso mi dichiaro semplicemente un simpatizzante di estrema sinistra che, attenzione, non vuol dire comunista.
    Da sviscerare il problema ce ne sarebbero di argomenti ma prima che chiudano il post meglio non spingerci troppo oltre.

    ps A' voglia a dire che Bertinotti e Diliberto sono comunisti...SONO DUE REAZIONARI!

  2. #2
    Utente di HTML.it
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    I comunisti sono una manica di sfigati.

    O sono degli idealisti innocenti e anacronistici, o sono degli ignoranti imbecilli. Il comunismo è morto, defunto, estinto, passato alla storia in quanto si è ampiamente constatato che è un'ideologia inapplicabile e che invariabilmente esiste solo come totalitarismo, ovvero quando la gente è costretta ad essere comunista.

    Invece è del tutto sensato e logico dire che si è di sinistra, ed essere di sinistra (anche estrema) è cosa del tutto rispettabile.






    edit: tanto sfigati quanto i fascisti
    Il re è nudo (cit).

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di henry78
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    Ho sempre detestato le etichette;

    oggi la parola "comunista" viene usata come "spauracchio":

    se sei critico verso il potere ti danno del "comunista"

    se sei critico verso l'imperialismo USA ti danno del "comunista"

    se dici che non arrivi a fine mese ti danno del "comunista"

    se sei contro Berlusconi ti danno del "comunista"

    se sei contro Prodi ti danno del "comunista"


  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di figaro
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    Chiunque ritenga che basti un solo sostantivo per defenire il proprio pensiero politico o è un pigro o un illuso.

  5. #5

    Re: cosa significa dichiararsi comunisti al giorno d'oggi?

    Originariamente inviato da straycat3
    Ebbene , io mi dichiaravo comunista fino all'anno scorso, quando poi ho lasciato il circolo di scienze politiche E. Zapata. Ho smesso di dichiararmi tale perchè: 1) E' da deficenti mettersi delle etichette 2) Ho capito che i comunisti sono degli antianimalisti, razzisti (omofobi, xenofobi...)
    DydBoy ha trovato un degno rivale!

  6. #6
    Utente di HTML.it
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    Originariamente inviato da figaro
    Chiunque ritenga che basti un solo sostantivo per defenire il proprio pensiero politico o è un pigro o un illuso.
    Comunismo significa qualcosa: http://it.wikipedia.org/wiki/Comunismo

    Per comunismo si intende in primo luogo una realtà sociale che presuppone la comunanza dei beni di produzione a cui si accompagna l'assenza dello stato

    Io quando parlo di comunismo parlo di quello.

    Anche Stalin e Mao
    Il re è nudo (cit).

  7. #7
    VVoVe: COMUNISTI!!! (cit.)

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di figaro
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    Originariamente inviato da nillio
    Comunismo significa qualcosa: http://it.wikipedia.org/wiki/Comunismo




    Io quando parlo di comunismo parlo di quello.

    Anche Stalin e Mao
    Grazie mille, nillio. Qualche libro l'ho letto anch'io e conosco il significato della parola.
    Quello che trovi nei testi sono modelli ideali. Un po' come le astrazioni scientifiche, buone sul pezzo di carta ma con i limiti di applicabilità nel mondo fisico. Quello che intendevo è che limitarsi ad agitare il libretto rosso o l'"uomo ad una dimensione" vuol dire ripiombare di colpo in un'epoca assurda e violenta.
    Bisogna fare i conti con fenomeni contigenti che vanno al di là delle astrazioni filosofiche di più di un secolo fa. Non per nulla i moderni premi nobel per l'economia cercano ancora risposte che possano coniugare sviluppo economico e etica, sostenibilità e profitto. Definirsi comunista oggi è come arrivare a Newton ed ignorare Einstein.

  9. #9
    vale la pena eticehttarsi comunisti, quando sai che ci sarà qualcuno a cui darà fastidio.

    per il resto, non esistono comunisti, ma persone che vedono nel comunismo una speranza. Una differenza piuttosto sostanziale.
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  10. #10
    Utente di HTML.it
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    Originariamente inviato da figaro
    Grazie mille, nillio. Qualche libro l'ho letto anch'io e conosco il significato della parola.
    Quello che trovi nei testi sono modelli ideali. Un po' come le astrazioni scientifiche, buone sul pezzo di carta ma con i limiti di applicabilità nel mondo fisico. Quello che intendevo è che limitarsi ad agitare il libretto rosso o l'"uomo ad una dimensione" vuol dire ripiombare di colpo in un'epoca assurda e violenta.
    Bisogna fare i conti con fenomeni contigenti che vanno al di là delle astrazioni filosofiche di più di un secolo fa. Non per nulla i moderni premi nobel per l'economia cercano ancora risposte che possano coniugare sviluppo economico e etica, sostenibilità e profitto. Definirsi comunista oggi è come arrivare a Newton ed ignorare Einstein.

    Figaro, c'è stata gente seriamente convinta di essere comunista, capisci?
    E il modello ideale si è cercato di applicarlo, e quindi la parola 'comunista' significa qualcosa.
    Un solo sostantivo haa definito il pensiero politico di un mucchio di gente.

    Ma oggi, collaudato in pratica il famoso comunismo 'reale', chi si dice comunista è un imbecille di varia natura.
    Il re è nudo (cit).

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