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Discussione: Due rive...

  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Due rive...

    Un'intervista apparsa oggi su La Vanguardia. Mi son preso la briga di tradurla perchè credo che valga la pena leggerla. Fino al finale, che lascia un sapore...


    “Mia madre ebbe 8 figlie, una vergogna”
    66 anni. Nacqui a Nablús, Palestina e vivo ad Amman, Giordania. Divorziata con due figlie. Dottoressa in Studi sulla Donna e Letteratura Americana. Credo nella comunicazione tra culture. Sono atea e femminista. Pubblico “Imagen, icono y promesa” (Cahoba). Ho creato il Centro di Affari della Donna a Nablus, Gaza e Amman.


    Il femminismo divide alle arabe?

    -Si, da una parte le donne con educazione superiore e dall’altra le conservatrici, vicine a tendenze fondamentaliste.

    C’è comprensione tra l’una e l’altra?

    No. La prima volte che ho visto una donna con il velo per le strade di Nablus fu nell’anno 1972 e pensai che era una suora. Il chiamato velo islamico è molto recente ed è un movimento politico che usa la religione.

    È difficile il femminismo in quel contesto

    Quando aprimmo il Centro della Donna la società ci guardava con sfiducia, credevano che il femminismo implica odiare all’uomo e temevano che predicavamo la libertà sessuale dell’Occidente. Pero attualmente il movimento femminile in Palestina è il più forte del Prossimo Oriente. Siamo quasi riusciti a far approvare una nuova legge della Famiglia; purtroppo pero, Hamas ha vinto le elezioni.

    Quali leggi del mondo arabo voi cambiereste?
    Elimineremmo la poligamia e cambieremmo il ripudio, riservato agli uomini, per il divorzio, e promuoveremmo leggi che favoriscono l’educazione femminile e la sua entrata nel mondo del lavoro. Nelle nostre università abbiamo la percentuale piú alta di donne arabe, un 51%.

    Perchè le donne arabe accettano la poligamia?
    Non hanno mezzi economici propri nè forza psicologica

    Pero difendono i valori integralisti.
    Quando mia madre aveva 56 anni, mio padre decise di sposarsi di nuovo con una giovane di 20 anni. Mia madre non lo accettò, gli disse di andarsene da casa e rimase abbandonata sessualmente ed emotivamente, una esperienza molto tormentata. Si fosse stata indipendente economicamente, avrebbe divorziato.

    Perchè permettono che alle loro figlie tocchi la stessa sorte?
    Quella rivoluzione richiede indipendenza economica, educazione e coscienza. Se manca uno dei tre elementi, non c’è indipendenza. Perfino se sei una professoressa e non sei cosciente dei tuoi diritti come donna, continuerai ad essere oppressa.

    Cuante donne c’erano a casa sua?
    Mia madre ebbe 8 figlie e un maschio, un fatto che socialmente era terribile, doveva chiedere scusa per quello. Sono cresciuta con la chiara coscienza di essere donna, ero la quinta.

    Lei percepiva la disgrazia di suo padre per aver avuto un solo figlio maschio?
    Mio padre fu il primo ad istallare l’elettricità a Nablus, aveva molti soldi. Dall’inizio per me era chiaro che c’era una differenza abissale tra mio fratello e noi. Lo coccolavano, aveva tutto quello che voleva, e a noi ci ignoravano e avevamo regole molto strette. Io rispondevo molto e mi internarono in un collegio di suore.

    Parlava con sua madre dell’ingiusto che era il trattamento riservato alle donne?
    Solo dopo che mio padre ci abbandonó. Allora cominciamo a parlare molto di quelle questioni, leggevamo di solito a Simone de Beauvoir e a Qasim Amin, la prima femminista egizia. Quello fu il momento in cui le mie sorelle acettarono il mio punto di vista. Pero prima dell’abbandono di mio padre, mi vedevano come estremista e utopista.

    Le sue sorelle andaron all’universita?
    Ho perso 2 sorelle quando eravamo piccole. Le piú grandi si sposaraono tra i 16 e i 18 anni, solo le ultime due sono universitarie.

    E lei con chi si è sposata?
    Mi son sposata ai 18 anni, con l’uomo che mi avevano impostao. Mi dissero che non sarei andata all’università, che le mie alternative erano o sposarmi o restare a casa. Quando ci presentarono mi disse che veniva dall’America e che se ne sarebbe tornato là e pensai che quello era l’unico modo di scappare, pero più tardi scoprì che era tutta una bugia.

    Con che tipo d’uomo la sposarono?
    Era un ludopata e siccome mio padre era ricco, pensò che sposarsi con me gli avrebbe dato mezzi economici. Non andammo mai in America insieme, me ne andai là da sola. Quando mi separai, ai 32 anni, iniziai la mia educazione senza l’aiuto di nessuno. E ebbi le mie due figlie intorno ai 20 anni, io le ho educate e le ho dato tutto quello che ho potuto, una è ginecologa, l’altra è guida turistica.

    E come ha mantenuto le sue due figlie?
    Lavoravo e studiavo, vivevamo tutte e tre in una piccola stanza. Quando mi son laureata, lavoravo all’università e ottenni una borsa di studio Fulbright per andare negli Usa, dove ho ottenuto il dottorato.

    Un cambio di vita sorprendente.
    Una donna può fare molte cose, non dobbiamo accettare la realtà, possiamo cambiarla, come individui e come comunità.

    Cosa pensa degli uomini?
    Alla mia età so che non dobbiamo colpevolizzare gli individuvi, ma la cultura nella quale loro si formano, una cultura che gli ha insegnato ad essere machos coccolati.

    Ha rivisto a suo padre?
    Quando ci abbandonò io avevo 20 anni, e morì 20 anni dopo. Un giorno si presentò all’Università, dopo che io pubblicai Cactus, il romanzo che mi ha dato una certa proiezione internazionale. Vederlo mi ha gelato il sangue.

    Cosa voleva?
    Dal barbiere il parrucchiere gli aveva fatto vedere una rivista: “Questa qui non è tua figlia?”, gli chiese. Mio padre voleva saperae come ero arrivata lì. “Ho visto che sei famosa e hai scritto dei libri, perchè non me l’hai detto?”. “Perchè non c’eri”, gli risposi.



    Allora segnalò i miei libri e aggiunse: “Perchè firmi come Sahar Khalifeh?”. “Ti da fastidio che firmi con il nostro cognome?”. “Mi da fastidio che tu non abbia messo il mio nome di battesimo tra il tuo e il cognome”. Voleva che firmassi con il suo nome.



    Il suo primo romanzo, unico manuscritto, fu sequestrato dal Governo israeliano. “Trataba dei primi giorni dell’occupazione israeliana in Palestina, di come i carri armati israeliani avanzavano e la sorpresa della popolazione. Perchè il messaggio che ricevemmo è che erano carri armati arabi che venivano dall’Algeria per liberarci. Alcuni palestinesi confusi le salutavano con le mano e loro cominciarono a sparare. Non ho mai avuto cosi tanta paura in vita mia. E quello è il mio stile, i miei personaggi parlano della vita cuotidiana sotto l’occupazione.” Sahar Khalifeh è stata educata in Occidente, ed è una delle pioniere del movimento femminista nei Paesa arabi oggi diviso tra donne che competiscono laboralmente con gli uomini e, un ritorno alla tradizione, donne che si rifugiano nell’integralismo.

  2. #2
    Cosa hai usato per tradurlo? Tutte le "q" sono state sostituite dalle "c" :master:

    Detto questo, la forza di alcune donne è sicuramente disarmante per un uomo.

    Interessante la definizione di uomini cresciuti da "machos coccolati". In fondo è quello che capita anche nel mondo occidentale.

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Originariamente inviato da maucirano
    Cosa hai usato per tradurlo? Tutte le "q" sono state sostituite dalle "c" :master:

    Detto questo, la forza di alcune donne è sicuramente disarmante per un uomo.

    Interessante la definizione di uomini cresciuti da "machos coccolati". In fondo è quello che capita anche nel mondo occidentale.
    ehm, l'ho tradotta io
    e la definizione è una traduzione abbastanza letterale.

  4. #4
    Originariamente inviato da lookha
    ehm, l'ho tradotta io
    e la definizione è una traduzione abbastanza letterale.
    Sei spagnolo? Cmq

  5. #5
    Originariamente inviato da lookha
    ehm, l'ho tradotta io
    e la definizione è una traduzione abbastanza letterale.
    L'appunto sulla traduzione era solo così, per strappare mezzo sorriso .

    Per quanto riguarda l'osservazione credo davvero che sia corretta, anche pensata nel ns. mondo occidentale..

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Originariamente inviato da maucirano
    Sei spagnolo? Cmq
    no!!!
    ormai non parlo più neanche una lingua in modo decente

    [ot]sustia e il resto di emigrati: succederà anche a voi [/ot]

  7. #7
    Originariamente inviato da lookha
    no!!!
    ormai non parlo più neanche una lingua in modo decente

    [ot]sustia e il resto di emigrati: succederà anche a voi [/ot]
    tranquillo: qui dentro c'e' gente che e' messa ben peggio anche senza essere emigrata

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di sustia
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    Originariamente inviato da lookha
    [ot]sustia e il resto di emigrati: succederà anche a voi [/ot]
    Io non sono catalano




    Comunque, ce ne fossero di donne come lei, anche se non si danno le opportunità sara nno sempre mosche bianche.

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