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  1. #1

    Campi nomadi fuori Roma

    Qualche mese fa Amato ed i sindaci di Milano e Roma hanno firmato il "patto della sicurezza". Tra i punti salienti la decisione di trasferire i nomadi dalla capitale ai comuni limitrofi, in apposite "aree attrezzate".

    Sono nati comitati e movimenti di protesta, dalla destra che non vuole vedere zingari neanche a 100 km, alla sinistra radicale che rifiuta l'idea dei campi perchè ghettizzerebbero i nomadi e toglierebbero tutte le possibilita anche a quelli (pochi o tanti che siano) che vogliono integrarsi.

    In questi giorni il presidente della provincia Gasbarra ha "rassicurato" i sindaci garantendo che non sorgeranno campi nomadi vicino centri abitati.

    Ma allora.. dove sorgeranno i 'villaggi della solidarietà'? Avete qualche info in piu?

  2. #2
    ancora non ti e' arrivata la notifica di esproprio?

  3. #3
    'villaggi della solidarietà' scommetto che è un termine coniato da Veltroni... è il tipico linguaggio in stile "I care"... mi vengono i brividi!

    cmq avevano proposto roma-est/ponte di nona, figurati... è successo il finimondo. Di certo si sarebbero trasferiti in massa tutti al centro commerciale.

    Cmq una cosa è certa, fatelo dove vi pare il campo nomadi... basta che sia lontano da casa mia!
    Siccome è così che ragionano TUTTI (anche quelli che sono solidali "a parole"), nessun posto è buono... come per le discariche.

    La soluzione io ce l'ho... nessun campo nomadi. Che si comprino o si affittino le case come fanno tutti in questo paese... ricchi e poveri... italiani e extracomunitari
    Corsi di informatica a Roma. Dite che vi mando io...

    « I popoli non dovrebbero aver paura dei propri governi: sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli. »

  4. #4
    Utente bannato
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    460

    Re: Campi nomadi fuori Roma

    Originariamente inviato da l'evangelista
    Qualche mese fa Amato ed i sindaci di Milano e Roma hanno firmato il "patto della sicurezza". Tra i punti salienti la decisione di trasferire i nomadi dalla capitale ai comuni limitrofi, in apposite "aree attrezzate".

    Sono nati comitati e movimenti di protesta, dalla destra che non vuole vedere zingari neanche a 100 km, alla sinistra radicale che rifiuta l'idea dei campi perchè ghettizzerebbero i nomadi e toglierebbero tutte le possibilita anche a quelli (pochi o tanti che siano) che vogliono integrarsi.

    In questi giorni il presidente della provincia Gasbarra ha "rassicurato" i sindaci garantendo che non sorgeranno campi nomadi vicino centri abitati.

    Ma allora.. dove sorgeranno i 'villaggi della solidarietà'? Avete qualche info in piu?
    Riapriranno Dacau.

  5. #5
    Utente di HTML.it
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    1,150
    Da una parte dovremmo esigere che i nomadi rispettino le leggi del Paese in cui decidono vivere. Oltre all'affitto di una casa, penso (soprattutto) ad obbligarli a mandare i loro figli a scuola e, chiaramente, a non delinquere.

    Dall'altra parte, la loro cultura, il loro modo di fare, li porta appunto ad essere "nomadi" e quindi ha non avere patria, nè bandiera.

    De Andrè li cantava e descriveva il loro status, nella bellissima Khorakhané, in "Anime Salve".
    Però a volte purtroppo, la realtà non è proprio così poetica (e la colpa non è solo dei nomadi)


  6. #6
    Utente bannato
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    110
    Originariamente inviato da mosquito70
    ... penso (soprattutto) ad obbligarli a mandare i loro figli a scuola e, chiaramente, a non delinquere.
    questa forse è la cosa più importante, non solo in termini di educazione civica ma anche di integrazione, che a tutt'ora mi sembri manchi quasi del tutto.

    premesso questo, il resto verrà da sè, o perlomeno sarà molto agevolato.

  7. #7
    Originariamente inviato da mosquito70
    Da una parte dovremmo esigere che i nomadi rispettino le leggi del Paese in cui decidono vivere. Oltre all'affitto di una casa, penso (soprattutto) ad obbligarli a mandare i loro figli a scuola e, chiaramente, a non delinquere.

    Dall'altra parte, la loro cultura, il loro modo di fare, li porta appunto ad essere "nomadi" e quindi ha non avere patria, nè bandiera.

    De Andrè li cantava e descriveva il loro status, nella bellissima Khorakhané, in "Anime Salve".
    Però a volte purtroppo, la realtà non è proprio così poetica (e la colpa non è solo dei nomadi)

    L'avere una casa, un lavoro, un minimo di istruzione, secondo me è alla base dell' "integrazione", e di sicuro -la loro cultura- non può essere una scusa valida. Se un giorno mi viene in mente di pisciare in mezzo alla strada in centro storico non vuol dire niente se "è la mia cultura, la mia famiglia lo fa da generazioni".
    Ti adegui a quello che è o stile di vita e le regole del paese in cui ti trovi, altrimenti ciccia. Manda i figli a scuola, dimostra di essere una persona affidabile, trovati un lavoro e paga l'affitto, come fan tutti.

  8. #8
    bella vita quella dei nomadi...non è una battuta

  9. #9
    Utente di HTML.it
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    7,261
    Originariamente inviato da **********
    bella vita quella dei nomadi...non è una battuta
    Detto da uno che è talmente fifone da criptarsi perfino il nick, capisci che ...
    Il re è nudo (cit).

  10. #10
    Originariamente inviato da jamesev
    cmq avevano proposto roma-est/ponte di nona, figurati... è successo il finimondo. Di certo si sarebbero trasferiti in massa tutti al centro commerciale.
    su questo non metterei la mano sul fuoco. Non c'è mai stato nulla di ufficiale, solo "voci di corridio giunte dalla prefettura" tirate in ballo guardacaso dai sindaci dei comuni limitrofi di destra o dall'opposizione capitolina. Sarò maligno ma la mia impressione è che non ci siano mai stati progetti reali, solo iniziative strumentali.

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