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GINEVRA - Ogni anno una nuova malattia: questo il ritmo inquietante e senza precedenti della scoperta di nuovi agenti patogeni registrato negli ultimi decenni nel mondo. Inoltre - afferma l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel suo ultimo Rapporto annuale sulla salute - l'estensione geografica delle malattie infettive progredisce come mai nel passato in un mondo che registra oltre due miliardi di passeggeri aerei all'anno e scambi commerciali tra ogni angolo del pianeta. Mai come prima, la sicurezza sanitaria dipende ora dalla cooperazione internazionale e dalla volontà di tutti i Paesi di agire. Per l'Oms, il mondo "non ha più niente di stabile" sul fronte delle malattie e "sarebbe dar prova di ingenuità o di passività estreme pensare che non sopraggiungeranno, prima o poi, altre malattie come l'aids, la febbre emorragica di Ebola o la Sars".
Tuttavia spiega il rapporto reso noto a Ginevra- tramite un'azione collettiva a livello internazionale è possible creare le condizioni di un avvenire più sicuro. Una collaborazione internazionale è necessaria anche per far fronte a minacce le malattie di origine alimentare, le conseguenze sanitarie dei conflitti armati, delle catastrofi naturali o del bioterrorismo. Per gli autori del Rapporto,l'azione da condurre a livello internazionale non deve mirare solo ai rischi conosciuti, ma anche quelli che non lo sono, come le malattie "che potrebbero sopraggiungere a seguito dei cambiamenti ambientali o climatici estremi oppure di un inquinamento o di un incidente industriale e scettibili di mettere in pericolo milioni di persone in diversi Paesi". E' dagli anni '70 che nuove malattie emergenti sono scoperte al ritmo senza precedenti di una all'anno e dal 1967 ad oggi sono stati identificati 39 nuovi agenti patogeni.
Tra questi l'hiv, la Sindrome respiratoria acuta severa (Sars), le febbri emorragiche di Ebola o Marburg o il virus di Nipah. Inoltre colera, febbre gialla ed infezioni epidemiche a meningococchi sono riapparse negli ultimi decenni del XX secolo. E oltre 1.100 eventi sanitari di natura epidemica sono stati confermati dall'Oms negli ultimi cinque anni. Come se non bastasse,progressi compiuti risultano compromessi dalla generalizzazione della resistenza agli anti-infettivi. Particolarmete allarmanti,i casi di turbercolosi ultra resistente, ma anche la farmaco resistenza per le infezioni nosocomiali e quella che comincia ad emergere presso l'Hiv.
L'Oms è convinta che attività, preventive e correttive,possano essere intraprese per ridurre al minimo la vulnerabilià a eventi sanitari gravi che minacciano la salute collettiva delle popolazioni. In particolare, quelle previste dal Regolamento sanitario internazionale (Rsi), strumento legislativo dell'Oms entrato in vigore lo scorso giugno che impone tra l'altro a tutti i Paesi membri di dotarsi di sistemi di controllo dei rischi e di notificare all'Oms ogni evento suscettibile di costituire un'emergenza internazionale. Il Rsi é anche lo strumento chiave per far fronte ad una pandemia di influenza. La minaccia sussiste, scrive l'Oms. Per "Un avvenire più sicuro", titolo del rapporto, l'Oms raccomanda la severa applicazione del Rsi, maggiore cooperazione a livello mondiale, più risorse e la libertà di accesso alle conoscenze, le tecnlogie ed i materiali necessari alla sicurezza antaria.
Per l'Oms, "la battaglia per la sicurezza sanitaria mondiale sarà un fallimento se vaccini, trattamenti, strumenti e prodotti per la diagnosi saranno accessibili solo ai più ricchi. La "vulnerabilità e universale", ha dichiarato la direttrice generale dell'Oms Margaret Chan. La risposta esige "una solidarietà mondiale".