Ok, il titolo lascia a desiderare, ora mi spiego meglio:
io per diletto disegno ("trombare no, eh?!" direte voi, e in effetti tutti i torti non li avete), e mi è capitato di fare qualche illustrazione per alcuni giochi di ruolo italiani.
Spesso e volentieri mi sono state rinfacciate, durante la visione delle tavole da parte dei commissionari, cose tipo "la gamba non segue le giuste proporzioni", "la mano ha una posizione innaturale" e cose simili.
In realtà io come modelli uso spesso i miei parenti, che si sottopongono a estenuanti sessioni di foto in cui li ritraggo in varie pose per poi usarle con comodo quando ho bisogno di qualche spunto su come posizionare i soggetti all'interno delle immagini.
Spesso addirittura uso righello e calcolatrice per vedere se ho mantenuto le giuste proporzioni, per esempio, se disegno la gamba di una ragazza, misuro la lunghezza del piede e della gamba, e poi faccio la proporzione rispetto alla misura del piede e della gamba di una delle foto che tengo come modello.
Sarà un metodo forzato di disegnare, ma non è questo il punto.
Il fatto è che questo mio modo di disegnare è una riprova di quanto realismo cerchi di mettere nei miei disegni, e come questo venga ricambiato con frasi tipo "è un disegno innaturale".
E non è una cosa che mi capita raramente, è invece assai frequente.
Ma non sono solo i commissionari dei disegni ad avere questa "tara". Pure io e, credo, tutti voi: quando all'inizio disegnavo senza soggetti, cercavo di rendere perfettamente, ad esempio, le variazioni delle angolazioni e delle disposizioni dei rami degli alberi. Se una fronda veniva troppo simmetrica, la cancellavo e la rifaceva di punto in bianco. Andando poi a disegnare dal vero, mi sono accorto che un sacco di questi accorgimenti che usavo erano inutili, e che anzi la realtà era assai meno articolata di quel che pensassi.
Tutto questo per dire che c'è fin troppo artificio nelle nostre menti, e che spesso ciò che pensiamo come naturale in realtà è invece pura idealizzazione.
Che ne pensate? Volete il numero del mio pusher?