Il protocollo di Londra è un trattato che intende sopprimere la traduzione dei brevetti di invenzione. È stato siglato nel 2001 dalla maggior parte dei paesi dell’Europa del Nord, tuttavia la maggioranza di quelli latini (Spagna, Portogallo, Italia, Grecia) e l’Austria hanno rifiutato di firmarlo.
Questo protocollo prepara, infatti, il terreno al brevetto comunitario mediante l'istituzione di un unico sistema giudiziario comunitario di composizione delle controversie.
Il mercato della traduzione rischia così di perdere 40 milioni di Euro.
In Europa un settore importante dell’attività di traduzione rischia di essere minacciato direttamente dal Protocollo di Londra che sarà sottoposto al parlamento francese proprio il prossimo 26 settembre 2007, data cruciale poichè con l'eventuale adesione della Francia la misura entrerebbe in vigore in tutta Europa.
Il protocollo, tra l’altro, implica la soppressione dell’obbligo legale di tradurre dei brevetti di invenzione verso le altre lingue. I suoi effetti immediati e a catena annunciano la lenta scomparsa della nostra professione – almeno nei suoi risvolti tecnici - e il primo deciso passo verso l’anglicismo generalizzato.
Le conseguenze saranno pesanti per numerossimi professionisti della traduzione con la soppressione di oltre 2.000 impieghi (traduttori indipendenti, società di traduzione, personale amministrativo, ecc.). Di punto in bianco oltre 500 traduttori professionisti si troveranno senza impiego e nell’obbligo di riconvertirsi in un altro ambito della traduzione.
Per saperne di più : Difesa dei traduttori tecnici professionali
Se desiderate impedire che tutto ciò avvenga firmate la petizione al link seguente:
- http://www.lapetition.be/petition.php?petid=217
Ebertino
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