Roma - «La Melandri? Giovanna è una cara ragazza, ma di politica non capisce un cazzo Eh-eh-eh...!». Se vuoi capire chi è l’uomo forte del Partito democratico, il nuovo padrone delle primarie, sabato dovevi entrare nell’ufficio di Goffredo Bettini (detto «Goffredone», per gli amici Goffrie).
Se volevi capire, dovevi vedere Goffrie mentre faceva e disfaceva in contemporanea tre liste per telefono. Cento e passa chili regalmente assisi sul trono, entra un collaboratore e gli fa: «Ti cerca Gasbarra». Enrico Gasbarra è il potente presidente della Provincia di Roma, preoccupato della sua collocazione ballerina in lista. E lui: «No-hò... ditegli che non ci sto... non ci sono!». E poi: «Tanto lo so che vuole! Il collegio del centro! Ma io quel collegio nella lista uno non glielo posso dare. Nella due ci corre Giovanna e se vanno uno contro l’altro si disturbano». Entra un altro, col telefono in mano: «Goffrie, c’è la Melandri...». «Non ci sto manco per lei! Giovanna non capisce un tubo, ma una cosa me l’ha chiesta... e gliela devo dà per forza. Non vuole stare nello stesso collegio con Gasbarra!». Intorno alla voluminosa incarnazione del nuovo potere capitolino c’è la corte dei suoi uomini. Nomi che il pubblico non conosce: Michele Meta, Maurizio Venafro, Andrea Cocco, pinco pallino. Gli dicono: «Come si fa a dir no a Gasbarra?». E Goffrie, ispirato: «Lui e la Melandri hanno elettorati gemelli: sono eterei, volubili, volteggiano in cielo, eh-eh-eh...». Pausa, sorriso: «Ma avete letto la mia intervista al Corriere oggi? È tutto il giorno che mi chiamano per farmi i complimenti. Da tutta Italia!». Squilla ancora il telefono, Goffrie ascolta, poi si imbestialisce: «Uhm... uhm.. eeeh! Walteeer! Io ora prendo Morando... lo prendo... e gli spacco il cùùuloooò!!». Torna al punto, serio: «Comunque a Gasbarra dite che non ci sto. Sennò lo sbatto al quartiere Trieste!». (Coro): «Sei grande Goffrie!». Ah, ah, ah.
Baratta-baratta, alla fine, tutti hanno chiuso. Certo, mancano fogli, accettazioni di candidature, ma si proroga 48 ore, per aggiungere poi. E, ovviamente, Gasbarra è finito al quartiere Trieste: sei grande Goffrie, ah-ah-ah!.