[INPS] Masterlibe dove sei?

[@rgo1]

http://www.businessonline.it/news/29...la-laurea.html

il riscatto di laurea sembra non essere più utile a abbreviare il percorso pensionistico.

"La normativa relativa al riscatto si ingarbuglia per i giovani lavoratori, soggetti ad un sistema previdenziale "contributivo", per i quali il riscatto vale come aumento pensionistico e non più come "acceleratore" dei tempi minimi pensionabili.
Fino a qualche anno fa, infatti, il riscatto consentiva di raggiungere in anticipo il traguardo dei 35 anni (per la pensione di anzianità) sia a incrementare del 2 % circa per ogni anno di riscatto l'importo della pensione, mentre oggi non è più così."

il coniuge è a regime misto e ha studiato quando ancora vigeva il retributivo, quanto sopra vale anche per lui o ha ancora il diritto all'accelerazione dei tempi minimi pensionabili?

grz

[leon4rdo]

è morto

[@rgo1]

Originariamente inviato da leon4rdo
è morto

ma noooo.
vuole fare il riscatto ma non capisce sta novità.

[leon4rdo]

Originariamente inviato da @rgo1
... non capisce ....

no, tu non capisci.
tuo marito non è morto e tu lo sai benissimo
dicevo Masterlibe...

[@rgo1]

non sul serio vero?

cmq ho trovato questo ma è del 2005:


ho trovato questo:
http://www.cgil.it/firenze/diritti/default34.htm

Il riscatto della laurea conviene solo se consente di anticipare i tempi del pensionamento. In pratica se c’è la possibilità d’incassare la rendita qualche anno prima di quanto avverrebbe senza il riscatto, in genere il termine di paragone è l’età pensionabile. Questa opportunità può essere sfruttata solo dai lavoratori che ricadono interamente nel regime retributivo (vale a dire coloro che al 31 dicembre 1995 avevano almeno 18 anni di contributi) oppure nel misto (meno di 18 anni di anzianità al 1995). Per entrambe queste categorie dopo la riforma Maroni la pensione potrà essere ottenuta mettendo insieme almeno 35 anni di contributi e una determinata età anagrafica (60-62 anni), oppure raggiungendo i 40 anni di anzianità. Se non si raggiungono i requisiti per la pensione di anzianità bisognerà aspettare i 60 anni, se donne, o i 65 anni, se uomini. Il riscatto, quindi, fa anticipare la pensione di tre o quattro anni.


Dal 2008, con l’entrata in vigore della riforma Maroni, anche chi ricade interamente nel regime contributivo potrà andare in pensione solo accoppiando i 35 anni di anzianità con i 60-62 anni di età, oppure raggiungendo i 40 anni di contributi. Ma attenzione, per il calcolo valgono solo i contributi effettivi di lavoro. Gli anni riscattati con la laurea non entreranno nel computo. Così come non possono essere presi in considerazioni i versamenti volontari.
Il riscatto della laurea, quindi, non serve per il raggiungimento dei requisiti pensionistici (i 35 o i 40 anni di contributi), ma verrà preso in considerazione solo per calcolare l’entità della pensione. E versare per ogni anno da recuperare il 33% della retribuzione - questo il costo del riscatto - per avere una rendita solo leggermente più elevata non sembra essere una grande idea.
Va comunque tenuto presente che il costo del riscatto può essere dedotto dal reddito e, quindi, l’onere viene parzialmente coperto con il pagamento di minori tasse. Questo l’unico vantaggio evidente per chi ricade nel contributivo.

[Miles Messervy]

Originariamente inviato da @rgo1
Masterlibe dove sei?

L'hanno frugare nella spazzatura dalle parti della stazione. che spettacolo indegno.

Però mi pare di ricordare che lui e le questioni burocratiche nella gestione del personale hanno sempre fatto a botte.

Sarà per quello che è finito a fare il barbone. Soprattutto a fine settimana: dovete vedere che barba ha la domenica pomeriggio prima di tagliarsela.

[@rgo1]

ma pensa...a me pareva tanto competente...

[@rgo1]

andrò allo sprtello inps.

cmq x chi fosse interessato:

http://www.portale.europmi.it/home/c...lo.jsp?id=2904

Novità anche per il riscatto della laurea. Per quanti siano nel sistema contributivo sarà possibile accedere al riscatto ancor prima di iniziare l'attività lavorativa con il pagamento di un contributo per ogni anno da riscattare, definito dalla legge. Il pagamento potrà essere dilazionato senza interessi fino a 10 anni.
Sarà possibile dedurre a fini fiscali, dal reddito dei genitori o del soggetto di cui si è fiscalmente a carico, il costo dei contributi riscattati, nel caso in cui il giovane non abbia ancora un reddito personale tassabile.

Per il sistema retributivo o misto si consente il pagamento in 120 rate mensili (oggi 48 o 60), senza l'applicazione di interessi. Con fondi di rotazione verrà, inoltre, consentito l'accesso al credito.

[vificunero]

Masterlibe è vivo è vegeto e sta pure bene nel suo buen retiro panamense.

[@rgo1]

leggevo quà e là

ma questa

http://portale.provincia.ra.it/centr...rchivio&REF=61


Per i giovani precari parasubordinati si introduce l’accesso al credito per coprire l’assenza di retribuzione. Questi lavoratori, in caso di disoccupazione potranno farsi prestare dallo stato un massimo di 600 euro al mese per 12 mesi, che dovranno essere restituiti con scadenza a 24 o a 36 mesi, a condizione di tasso interesse zero o molto basso.

vi pare una buona cosa?

chiedere un prestito da restituire sulla base della speranza di un lavoro che potrebbe anche non arrivare mai...

(vedi discriminazione anagrafica nelle selezioni di lavoro per gli over30)

è tutto quello che sanno fare?

non era meglio una tipologia di contratto che demolisse tali discriminazioni?