Originariamente inviato da wsim
E scriviamole due righe in più va'...
In molti dei film interpretati o diretti da George Clooney si affronta il tema dell’umano conflitto di coscienza, alla ricerca di quella giustizia, anche soltanto morale, che spesso è scomoda o fatica ad emergere. Non fa eccezione “Michael Clayton”, nel quale Clooney interpreta il faccendiere di un potente studio legale, dal quale riceve l’incarico di “richiamare alla ragione” uno dei suoi migliori avvocati, impegnato nella difesa di una multinazionale accusata di aver venduto (consapevolmente) un prodotto nocivo per l’uomo, causando centinaia di casi di cancro. Il conflitto di coscienza dell’ avvocato, arrivato alla convinzione di stare dalla parte sbagliata e deciso a sabotare la causa, causerebbe danni enormi sia alla multinazionale che allo studio legale. Michael Clayton (Clooney) si mette al lavoro, e dovrà affrontare non solo gli imprevisti dell’incarico, ma anche i propri problemi personali e familiari . Il film diventa, per Clayton, un fare i conti con se stesso e con la propria vita, fino a scegliere da che parte stare, accettando di pagarne il prezzo.
Il film va seguito con attenzione, inizialmente sembra procedere a pezzi e brandelli ed allo spettatore è affidato il compito non facile di ricucirli per arrivare al filo conduttore. Ma la regia è attenta a mantenere l'attenzione desta e la sceneggiatura è di buon livello. Bravo Clooney e c'è anche Sidney Pollack (il regista) nella parte del capo dello studio legale.
Merita una visione.
Globale ***