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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di Dwarf
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    Sempre a parlare male dei dipendenti pubblici



    ROMA - Lo specchio di questo Paese è la serranda abbassata di un ufficio anagrafe in un giorno che avrebbe dovuto essere lavorativo e la reazione della folla rimasta nella vana attesa della pratica a cui aveva diritto. Accade a Roma, Circoscrizione II, piazza Grecia. È il 2 novembre, il giorno precedente è stato festivo, i due seguenti lo saranno: si cammina sul percorso sdrucciolevole di un ponte, ma nessuno immagina che sia già stato minato.

    Alle 8.30, presunto orario di apertura, la porta resta chiusa. Alle 8.40, quando arrivo, sono il secondo di una fila che ben presto si allungherà. Un cartello ammonisce: "Non forzare l'ingresso fuori dagli orari di ufficio". Sono le 8.45: dunque, forziamo?
    Inutile, spiega il primo della fila: pochi minuti fa ha provato e, da uno spiraglio, gli è apparso un omino intimorito, con l'aria dell'ultimo sopravvissuto a Fort Apache. "Non c'è nessuno - si è giustificato - . Io sono solo un commesso, non posso fare certificati. Gli impiegati sono tutti malati. Non prendetevela con me, sono un cittadino come voi". E ha richiuso.

    Siamo in dodici ora, cittadini come lui. Un ragazzo è venuto da Milano per fare un cambio di residenza e non può restare fino a lunedì perché ha esami al Politecnico. Un uomo ha rinunciato, lui sì, al ponte per una variazione di domicilio che gli serve d'urgenza. Io ho bisogno di uno stato libero perché un notaio pignolo vuole essere certo che ventidue anni fa non ero sposato con nessuna. La burocrazia è così: pretende l'impossibile e poi non te lo lascia ottenere. Bussiamo alla porta: nessuno risponde, il commesso si è barricato. Prendo il cellulare e chiamo il centralino del Municipio di Roma, che è efficiente e risponde subito.
    Gli spiego la situazione, mi qualifico e ottengo l'assicurazione che indagheranno e richiameranno.
    Lo fanno dopo cinque minuti. La situazione è incresciosa, spiegano: in effetti l'ufficio ha cinque impiegati, ma uno è in ferie e gli altri, beh, sono malati. Esistono certificati che lo attestano. Una coincidenza, immagino. La cortese funzionaria all'altro capo ammonisce: non possiamo fare un processo alle intenzioni. E neppure a chi prende in giro la funzione pubblica che ricopre.

    In quel momento mi accorgo che anche altri cittadini in fila si sono attaccati al cellulare. Dico: "Se state chiamando il Comune, ce l'ho già in linea". Mi guardano come fossi appena atterrato dal pianeta Papalla. Uno copre il ricevitore: "Veramente stavo cercando di contattare Report". La signora al suo fianco obietta: "Secondo me sarebbe meglio Striscia". Un terzo uomo allarga le braccia: "Come siamo ridotti: doverci rivolgere alla televisione per avere giustizia". Un coro gli risponde: "Sennò a chi importerebbe?".

    Eccoci qua, Italia 2007: lo Stato è rappresentato da questi quattro impiegati in malattia, che magari sono pure sostenitori dell'antipolitica (ma l'esempio, sarebbe ora di ammetterlo, viene dal basso, se non altro per una questione quantitativa). E di fronte all'ingiustizia nessuno pensa di chiamare i vigili (tanto saranno anche loro malati, o non verranno), di denunciare l'interruzione di pubblico servizio (potrebbe avere effetto solo finendo sul tavolo di un magistrato che non è ancora stato in tivù, ma esiste?) e nemmeno, questo devo ammetterlo con tristezza, di rivolgersi a un giornale. Restano il Gabibbo o la Gabanelli, che una qualche affidabilità se la sono conquistata. Siccome penso che rivedermi in tivù fra qualche giorno davanti a una porta chiusa mi renderebbe più popolare sui taxi, ma non mi farebbe avere quell'assurdo certificato, insisto con il Comune.

    "Mandiamo un dirigente", assicurano. Si accende una speranza. Arriva dopo soli dieci minuti. Si scusa, incassa le accuse. Dice: "Fossi in voi reagirei alla stessa maniera". Fa passare dallo spiraglio il commesso, creandogli una specie di corridoio umanitario lungo il quale si allontana. Poi chiude a chiave e abbassa la serranda. Finisce così, senza cambi di residenza, né variazioni di domicilio. Restiamo qui, sospesi su un ponte che non c'è, eppure ci fa cadere di sotto. E non basterà il Gabibbo per tenerci a galla.

    http://www.repubblica.it/2007/11/sez...fe-chiusa.html
    - La chiesa è vicina, il bar è lontano, la strada è ghiacciata. Camminerò con attenzione
    (Vecchio proverbio russo)

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di @rgo1
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    La situazione è incresciosa, spiegano: in effetti l'ufficio ha cinque impiegati, ma uno è in ferie e gli altri, beh, sono malati. Esistono certificati che lo attestano. Una coincidenza, immagino. La cortese funzionaria all'altro capo ammonisce: non possiamo fare un processo alle intenzioni. E neppure a chi prende in giro la funzione pubblica che ricopre.
    Poveri.
    Staranno malissimo.
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    "Chi se ne frega, disse il mago alla strega, ora vado nel bosco e mi faccio una s...passeggiata."
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  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    cioè, il dirigente ha fatto uscire il commesso e poi non ha fatto nulla? a me pare un pò assurdo, però non so fino a che punto si possa protestare... se è vero che quei 4 erano tutti in malattia, e il quinto era in ferie (presumibilmente da prima che gli altri andassero in malattia) non è che il comune potesse farci più di tanto... non possono, per dire, mandare uno di un altro ufficio, la burocrazia è tremenda e basterebbe una cazzata per far scoppiare un bel casino...

    insomma la gente li aveva tutto il diritto di incazzarsi, ma non so cosa avrebbero potuto fare per evitare la situazione, a un certo punto..

    al limite, se sto dirigente era in grado di far funzionare l'ufficio (e non credo altrimenti l'avrebbe fatto) avrebbe potuto accontentare chi aveva delle urgenze, e rimandare al giorno dopo gli altri...

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    Originariamente inviato da @rgo1
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    ma che ne sai magari si sono presi l'influenza tutti e 4 e sono a casa con 40 di febbre... a me era successo, però nel mio ufficio siamo solo in due

  5. #5
    questa è la goccia

    mi vado a iscrivere a forzaitalianuovanazionale calci in culo ai dipendenti fancazzisti

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di @rgo1
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    Originariamente inviato da lnessuno
    ma che ne sai magari si sono presi l'influenza tutti e 4 e sono a casa con 40 di febbre... a me era successo, però nel mio ufficio siamo solo in due
    "E di fronte all'ingiustizia nessuno pensa di chiamare i vigili (tanto saranno anche loro malati, o non verranno), di denunciare l'interruzione di pubblico servizio"
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  7. #7
    Originariamente inviato da jonnym78
    questa è la goccia

    mi vado a iscrivere a forzaitalianuovanazionale calci in culo ai dipendenti fancazzisti
    Illuso
    Lascia che il futuro si avvicini quel tanto che basta per essere presente
    Non si vive di ricordi ma per avere altri momenti da poter ricordare
    Solo i colti amano imparare, gli ignoranti preferiscono insegnare

  8. #8
    Originariamente inviato da jonnym78
    questa è la goccia

    mi vado a iscrivere a forzaitalianuovanazionale calci in culo ai dipendenti fancazzisti
    Il bello dell'Italia è anche questo: il rispetto delle leggi e della legalità E' di parte quando non dovrebbe essere così. Non viene visto come qualcosa che dovrebbe accomunarci tutti per il bene del paese. Fino a prova contraria esistono una costituzione ed un codice civile che devono essere rispettati da tutti, indipendentemente dalle idee politiche

  9. #9
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    Originariamente inviato da @rgo1
    "E di fronte all'ingiustizia nessuno pensa di chiamare i vigili (tanto saranno anche loro malati, o non verranno), di denunciare l'interruzione di pubblico servizio"
    questo è sicuro, anche io avrei pensato a chiamare striscia piuttosto che i vigili...

  10. #10
    Originariamente inviato da lnessuno
    ...
    al limite, se sto dirigente era in grado di far funzionare l'ufficio (e non credo altrimenti l'avrebbe fatto) avrebbe potuto accontentare chi aveva delle urgenze, e rimandare al giorno dopo gli altri...
    Doveva essere in grado.

    Comunque, a parte la merda andante delle P.A. , anche rimandare al termine ultimo certi adempimenti è da coglioni.
    Siamo in Italia.
    Più la si cerca e più si allontana, la base dell'arcobaleno.
    foto

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