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  1. #1

    [debian/unstable] privilegi di mount per dev non in fstab

    Ciao a tutti!!

    fino a qualche giorno fa quando inserivo il mio disco usb usciva su kde la mitica finestrella che mi chiedeva cosa fare, sceglievo `apri cartella` e con molta umanità la partizione veniva montata e visualizzata su konqueror...
    Da qualche giorno ahimè questo non avviene più (dopo l'ultimo dist-upgrade probabilmente).
    Gli utenti adesso sono inibiti al mount anche per quanto riguarda i dischi removibili quindi niente finestrella e la vita si è fatta più dura

    Il mount da root funziona a meraviglia, anche se mi apre la partizione disgraziatamente come read-only per gli utenti normali...
    E' una settimana che vado avanti così ma la cosa sta diventando stressante.. qualcuno può spiegarmi come fa mount a stabilire i privilegi per montare partizioni che non sono menzionate in fstab oppure indicarmi una soluzione `umana`?

    Grazie mille


    Lungo le due rive del fiume gelato si stendeva la cupa e tetra foresta di abeti, dai quali il vento aveva appena spazzato il manto di brina. Nella luce crepuscolare quegli abeti neri e sinistri sembravano inclinarsi l'uno verso l'altro. Un silenzio minaccioso incombeva sul paesaggio, privo di qualsiasi segno di vita o di movimento, e desolato e freddo al punto da non poter ispirare che un solo sentimento: quello della più triste malinconia. E nello stesso tempo pareva che da quel paesaggio trapelasse una specie di riso, un riso ben più spaventoso di qualsiasi malinconia o tristezza, un riso tragico, come quello di una sfinge, un riso agghiacciante più della brina e che rammendava l'incombere minaccioso dell'ineluttabile. Era la saggezza potente e impenetrabile dell'eternità che irrideva alla vita, alla sua futilità e agli sforzi degli uomini.

  2. #2
    Va beh... in qualche modo ho risolto
    No che ci trovi una logica valida.. ma è tornato a funzionare tutto bene.

    In sostanza ho tolto dal disco due partizioni ntfs usate come backup per l'intervento da un cliente e...

    Codice PHP:
    fdisk /dev/sda

    [...]

    Command (for help): w
    The partition table has been altered
    !

    Calling ioctl() to re-read partition table.
    Syncing disks
    ...tutto riprende a funzionare come prima, la partizione fat si può nuovamente montare anche da utente comune in r/w..

    Mistero della fede.
    Lungo le due rive del fiume gelato si stendeva la cupa e tetra foresta di abeti, dai quali il vento aveva appena spazzato il manto di brina. Nella luce crepuscolare quegli abeti neri e sinistri sembravano inclinarsi l'uno verso l'altro. Un silenzio minaccioso incombeva sul paesaggio, privo di qualsiasi segno di vita o di movimento, e desolato e freddo al punto da non poter ispirare che un solo sentimento: quello della più triste malinconia. E nello stesso tempo pareva che da quel paesaggio trapelasse una specie di riso, un riso ben più spaventoso di qualsiasi malinconia o tristezza, un riso tragico, come quello di una sfinge, un riso agghiacciante più della brina e che rammendava l'incombere minaccioso dell'ineluttabile. Era la saggezza potente e impenetrabile dell'eternità che irrideva alla vita, alla sua futilità e agli sforzi degli uomini.

  3. #3
    Moderatore di Linux e software L'avatar di francofait
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    No non e mistero della fede ma semplicemente la cavolata di gestire le partizioni non più tramite indirizzo device ma tramite l' uuid.

    Soluzione rapida e sicura editare menu.lst e /etc/fstb eliminare gli indirizzi uuid ripristinando il classico indirizzo device.

  4. #4
    Io ho ancora il classico indirizzo /dev però il problema si è verificato comunque
    Lungo le due rive del fiume gelato si stendeva la cupa e tetra foresta di abeti, dai quali il vento aveva appena spazzato il manto di brina. Nella luce crepuscolare quegli abeti neri e sinistri sembravano inclinarsi l'uno verso l'altro. Un silenzio minaccioso incombeva sul paesaggio, privo di qualsiasi segno di vita o di movimento, e desolato e freddo al punto da non poter ispirare che un solo sentimento: quello della più triste malinconia. E nello stesso tempo pareva che da quel paesaggio trapelasse una specie di riso, un riso ben più spaventoso di qualsiasi malinconia o tristezza, un riso tragico, come quello di una sfinge, un riso agghiacciante più della brina e che rammendava l'incombere minaccioso dell'ineluttabile. Era la saggezza potente e impenetrabile dell'eternità che irrideva alla vita, alla sua futilità e agli sforzi degli uomini.

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