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  1. #1

    Convivenza: quali porospettive a lungo termine?

    Chi sceglie di convivere con il proprio partner, quali prospettive a lungo termine si pone?
    Vi spiego il mio dubbio...

    Chi convive, differentemente da chi decide di unirsi in matrimonio (con rito civile o religioso) a mio modo di vedere le cose non si pone interrogativi futuri. Ciò che porta a convivere, visto da un profano come me, è il ragionamento per cui "oggi sto bene con il mio partner, per cui decido di condividere con lui il mio quotidiano, domani chissà?". Un "non-impegno" insomma, un qualcosa che si possa sciogliere senza implicazioni future.

    Ma a lungo termine, che tipo di prospettive e di certezze dà una convivenza?
    A partire dai figli, per arrivare alle proprietà, eventuali mutui, l'esigenza di pensare al futuro, come vengono conciliate da chi sceglie di convivere?

    Sia chiaro, non vuole essere una provocazione, è un dubbio su cui ho ragionato negli ultimi giorni.

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di wsim
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    Re: Convivenza: quali porospettive a lungo termine?

    Originariamente inviato da maucirano


    Ma a lungo termine, che tipo di prospettive e di certezze dà una convivenza?
    le stesse di un matrimonio, con la sola differenza degli aspetti legali (almeno per ora)
    me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.

  3. #3
    Utente di HTML.it L'avatar di lookha
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    Re: Convivenza: quali porospettive a lungo termine?

    Originariamente inviato da maucirano
    Chi sceglie di convivere con il proprio partner, quali prospettive a lungo termine si pone?
    Vi spiego il mio dubbio...

    Chi convive, differentemente da chi decide di unirsi in matrimonio (con rito civile o religioso) a mio modo di vedere le cose non si pone interrogativi futuri. Ciò che porta a convivere, visto da un profano come me, è il ragionamento per cui "oggi sto bene con il mio partner, per cui decido di condividere con lui il mio quotidiano, domani chissà?". Un "non-impegno" insomma, un qualcosa che si possa sciogliere senza implicazioni future.

    Ma a lungo termine, che tipo di prospettive e di certezze dà una convivenza?
    A partire dai figli, per arrivare alle proprietà, eventuali mutui, l'esigenza di pensare al futuro, come vengono conciliate da chi sceglie di convivere?

    Sia chiaro, non vuole essere una provocazione, è un dubbio su cui ho ragionato negli ultimi giorni.
    guarda, io convivo con la mia ragazza da 2 mesi dopo che ci siam conosciuti e son già pareccchi anni, quasi 10.
    Non è vero che non ci sono progetti a lungo termine, anzi, fin dall'inizio noi abbiamo pianificato la nostra vita insieme, sia dal punto di vista dell'economia domestica, da quello dei desideri di realizzazione personale e professionale di entrambi, e da quello di coppia.
    Abbiam comprato casa insieme, intestata metà a me e metà a lei e spero che presto arrivi l'erede.
    Morale: chiamare non-impegno una vita passata a costruire un rapporto solido, condiviso, con fatti e decisioni concrete che simbolizzano l'impegno preso mi sembra un insulto. Un insulto allo sforzo fatto, che è reale ed oggettivo.

    Potrei parlare negli stessi termini di tante coppie che conosco, ma non di tutte le coppie del mondo, purtroppo. L'esperienza peró mi insegna che l'impegno si dimostra coi fatti e nel tempo.

    Quello che chiedo è libertà di scelta, protezione giuridica e nessun stigma sociale. Come è giusto che sia.

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    omicidio, 7 anni di carcere, vita rovinata, morte per suicidio.


    edit chiedo scusa, pensavo si riferisse al matrimonio... ho mal di testa e ho problemi di concentrazione oggi

  5. #5
    anche se meriteresti un brutale copia-incolla + inoltra via mail alla fidanzata.... ,

    cercherò di essere serio.


    prendo spunto da ciò che ha scritto Lookha, giustissimo.

    più che il "perchè" (convinzioni personali, religiose, brutte esperienze precedenti, ecc....), è importante il "come" si imposta una convivenza.

    tu sai la mia storia. Come Lookha anche io con mia moglie ho comprato casa e abbiamo convissuto per quasi due anni. Poi è arrivata quel gioiello di bimba e abbiamo deciso di sposarci anche per tutelare meglio lei.
    ma l'impegno reciproco a vivere insieme c'era già dall'inizio. Il matrimonio non era sentito come una "legittimazione" o altre caxxate simili, al massimo una sorta di "conferma" del nostro voler stare insieme.

    una visione meno seria ci può essere se io ho casa mia e ti dico "vieni a stare da me", poi quando mi stufo arrivederci e grazie.

    Ma già il dire "cerchiamo casa", il cercare, comprare, costruire, è un impegno importantissimo, si tratti di matrimonio o convivenza poco importa, secondo me.

    ...a 'sto punto, i Maya sarebbero un sollievo...

  6. #6
    Moderatore di CMS L'avatar di kalosjo
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    Forse all'inizio nessuna, ma a lungo andare se ci si trova bene progetti sicuramente si fanno e vengono spontaneamente.

    Sta ad ognuno di noi vedere come tutelare il partner per il futuro..... Gli strumenti ci sono....
    Scusate i puntini di sospensione...... La verità è che non ho argomenti....

  7. #7
    d'accordo con tutte le risposte!
    e lo dico da separato


    aggiungo la responsabilità, che non deve mancare in mancanza della firma su un documento
    bisogna proprio essere dei coglioni per votare questo cdx

    http://www.storiedinapoli.it/

  8. #8
    Da parte mia è solo pigrizia nel non voler fare qualcosa che bene o male mi porterebbe via del tempo, quindi preferisco rimandare. Questo non impedisce di costruire una vita insieme (abbiamo comprato casa insieme da poco ecc) il matrimonio è solo una formalità burocratica, tutto qui. In caso di un figlio, però, credo che sia meno un casino essere sposati.
    il tempo si fa i fatti suoi

  9. #9

    Re: Re: Convivenza: quali porospettive a lungo termine?

    Originariamente inviato da lookha
    guarda, io convivo con la mia ragazza da 2 mesi dopo che ci siam conosciuti e son già pareccchi anni, quasi 10....Quello che chiedo è libertà di scelta, protezione giuridica e nessun stigma sociale. Come è giusto che sia.
    L'impegno è nella persona e non nella firma. Ho visto persone più impegnate da una convivenza che da un matrimonio, dipende solo dalla persona come prende la cosa.

  10. #10
    Loocka (a proposito, non sentirti insultato, è solo un punto di vista) e Discovery, io mi riferivo a una forchetta di coppie che magari convivono da tre/quattro anni. Dopo pochi mesi può non esserci ancora l'esigenza di "stabilizzare" la propria posizione.

    Lo so che la differenza è sottile ma, considerando che siamo bestie in una società regolamentata, cos'è che vi blocca nel compiere il passo dell'ufficialità?

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