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  1. #1

    [Torino] Tutti dentro, tutti fuori!!!

    FEDERIX.IT - [Pillola] GRAFICA DEI FORM

    ...ho ancora quella forza che ti serve, quando dici "Si comincia!"

  2. #2
    ma questo è un coglione...

    anche solo per il fatto che avrebbero a loro carico una condanna vale la pena arrestarli e processarli.
    Non andare, vai. non restare, stai. non parlare, parlami di te...
    .oO Anticlericale Oo.

  3. #3
    che dice?
    Cosa abbiamo combinato questa volta?

  4. #4
    Originariamente inviato da seifer is back
    ma questo è un coglione...

    anche solo per il fatto che avrebbero a loro carico una condanna vale la pena arrestarli e processarli.
    Alla fine però non ha tutti i torti secondo me, arrestarli, processarli per poi rimetterli in libertà è solo una spesa economica e burocratica per poi avere in mano niente.

    Lo stesso ragionamento si riversa anche sui manager Parmalat, tra indulto, sconti di pena, collaborazioni e reinvii dei processi, i manager che hanno fatto fallire Parmalat, non finiranno mai in galera.

    W L'ITALIA
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    ...ho ancora quella forza che ti serve, quando dici "Si comincia!"

  5. #5
    Originariamente inviato da seifer is back
    ma questo è un coglione...

    anche solo per il fatto che avrebbero a loro carico una condanna vale la pena arrestarli e processarli.
    beh... non so se è più coglione lui, o siamo più coglioni noi che accettiamo di vivere in uno Stato dove si arriva a constatare che quanto affermato da quel magistrato, dopotutto è la verità...
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

    «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi

  6. #6
    Originariamente inviato da maucirano
    che dice?
    Cosa abbiamo combinato questa volta?
    Nessuno lo penserebbe mai, ma dietro a cinque piccoli arresti per spaccio di sostanze stupefacenti si nasconde uno dei casi più interessanti d’Italia: un omicidio, tre sicari, un pentito, i rapporti della criminalità calabrese con quella di una grande città del Nord come Torino. E soprattutto un nuovo principio giuridico: quello che ha fatto dire, al giudice per le indagini preliminari Alessandro Prunas Tola, che altri 34 sospettati - il grosso della banda - non dovevano finire in manette. Non ne valeva la pena perché tanto in Italia, tra attenuanti generiche, riti alternativi, legge sull’indulto e semilibertà, nessuno avrebbe fatto un giorno solo di galera. Arrestarli sarebbe stata una perdita di tempo. Con tanti saluti ai due magistrati inquirenti e agli uomini del reparto operativo dei carabinieri che, dietro a quella banda, ci avevano lavorato per oltre tre anni. Da quel 14 gennaio del 2003.
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