mi riallaccio a Corinna mi pare...
«Prezzi delle case più accessibili nell'hinterland»
Milano è troppo cara, più di 15 mila in fuga
In crescita le zone di Quinto Stampi e Ponte Sesto. Mutui e affitti costituiscono un quarto del bilancio economico delle famiglie
Continua la fuga da Milano. Il network dell'immobiliare Tecnocasa ha rilanciato un dato Istat: nel 2006 in 15 mila hanno lasciato la città della Madonnina. La fuga dalle grandi città è un fenomeno che coinvolge anche gli altri capoluoghi di regione. Ma in misura più contenuta: meno 11 mila abitanti a Napoli, meno 8 mila a Roma. Chi decide per il trasloco di solito sceglie come punto di arrivo un paese dell'hinterland. Ma c'è anche chi si spinge fino a Como, Lecco, Novara. Tra i comuni più gettonati quelli dell'area Sud Milano, dove i prezzi degli immobili sono più accessibili. Qualche esempio. «Ad Assago l'offerta non è sufficiente a coprire la domanda, alimentata in buona parte da giovani coppie alla ricerca della prima casa. Il prezzo medio degli alloggi di maggior pregio è di 3.000-3.300 euro», dice il rapporto Tecnocasa sull'andamento del mercato immobiliare nel primo trimestre 2007. Ad Opera si vende a 2.900-3.000 euro. Prezzi convenienti se si fa il confronto con Milano, ma tutt'altro che trascurabili. Così c'è chi si sposta verso comuni della seconda cintura come Locate Triulzi e Landriano.
I milanesi che abitano in Famagosta, Missaglia e Cermenate si spostano verso Rozzano. «In crescita le zone di Quinto Stampi e Ponte Sesto: villette e palazzine si vendono a 2.400-2.500 euro al metro quadrato». Secondo Tecnocasa, un'altra meta dei milanesi in fuga è Abbiategrasso: «I prezzi delle abitazioni usate, in particolare di quelle di qualità, si sono alzati perché trascinati da quelli del nuovo. Qui i prezzi di vendita arrivano a 2.500 euro al metro quadrato». Con tassi d'interesse in crescita e rette dei mutui variabili esposte ai venti del mercato chi compra casa cerca prima di tutto un investimento abbordabile. Di qui la necessità di spostarsi dove i prezzi sono più bassi. Senza contare che il costo della vita in città è più elevato. Secondo Assoedilizia, associazione che rappresenta i proprietari di immobili, i costi legati alla casa (affitti, mutui e spese di gestione) si mangiano un quarto del bilancio delle famiglie.
Ma si tratta di un valore medio: molte famiglie che hanno contratto qualche anno fa un mutuo a tasso variabile al limite della sostenibilità oggi vanno anche oltre. Dal canto suo il Comune si rende conto della necessità di intervenire su una tendenza che penalizza la città. «Riportare le famiglie a Milano: questa è la grande sfida — ripete Carlo Masseroli, assessore all'Urbanistica di palazzo Marino —. Per questo stiamo lavorando a un piano di governo del territorio in sintonia con i comuni circostanti. E' necessario andare oltre le differenziazioni politiche. L'importante, infatti, è favorire la residenzialità dove esistono infrastrutture». A questo fine Assimpredil ha voluto dare un contributo. L'associazione dei costruttori di Milano e Lodi ha presentato un progetto di schedatura informatica del territorio in collaborazione con regione Lombardia, provincia e comune di Milano. Obiettivo: rappresentare il presente per programmare il futuro.
Rita Querzé
22 novembre 2007