Come si fa a non amare Calderoli?
AL SENATO DEPOSITATO DDL CALDEROLI PER RIPRISTINO ESILIO
(Apcom) - I maschi Savoia di nuovo in esilio. Lo prevede un ddl costituzionale della Lega, depositato questa mattina a palazzo Madama dal coordinatore del Carroccio Roberto Calderoli nel quale si prevede l'abrogazione della legge costituzionale dell'ottobre 2002 che a sua volta abrogò le norme transitorie che stabilivano l'esilio dall'Italia dei maschi di casa Savoia.
Nel dettaglio, Calderoli chiede di abrogare la legge costituzionale 23 ottobre 2002, n.1, facendo così rivivere gli effetti dei commi 1° e 2° della disposizione transitoria costituzionale, in quanto, come si legge nel testo del ddl: "L`esaurimento degli effetti dei commi 1° e 2° della XIII disposizione transitoria della Costituzione, determinato dall`approvazione della legge costituzionale 23 ottobre 2002, n. 1, non ha prodotto, come ci si sarebbe aspettato, un umile e discreto reingresso nel Paese dei discendenti maschi degli ex re di Casa Savoia, anzi. I comportamenti, in particolare di uno di loro, hanno procurato forte imbarazzo al Paese e attirato l`attenzione di un procuratore della Repubblica che è arrivato a disporne anche l`arresto cautelare", spiega il Vicepresidente leghista del Senato.
"Come se ciò non bastasse -denuncia ancora Calderoli - i sopraddetti discendenti arrivano oggi a richiedere allo Stato italiano un risarcimento dei danni a loro prodotti dalla XIII disposizione transitoria, nonché la restituzione dei beni degli ex re di Casa Savoia, delle loro consorti e dei loro discendenti maschi, avocati allo Stato in esecuzione del 3° comma della sopra citata disposizione. Oltre al danno anche la beffa verrebbe da aggiungere, o meglio, oltre alla beffa anche il danno.
Appare quindi evidente la necessità di abrogare la legge costituzionale 23 ottobre 2002, n.1, facendo così rivivere gli effetti dei commi 1° e 2° della disposizione transitoria in oggetto, prima che in sede giudiziaria, qualcuno, in cerca di notorietà, possa dare loro ragione".
"Dopo che la storia li ha condannati - conclude- rischiamo oggi di far pagar dazio proprio a quel popolo che la loro dissennata politica e tutto quello che ne è seguito, ha dovuto subire"