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  1. #1
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    [3d cliclico tendente ad infinito] La legge elettorale

    Commenti alla bozza Bianco

    Romano Prodi non ha avuto modo di vedere la bozza Bianco sulla legge elettorale. Lo affermano fonti di Palazzo Chigi che aggiungono: «La posizione del governo è chiara: ogni contributo è utile al percorso delle riforme». Giudizio sospeso per Gianfranco Fini (An): «La sto ancora studiando». Silvio Berlusconi (Forza Italia): «Accetterei anche il modello tedesco ma con correttivi, come la dichiarazione vincolante delle alleanze prima del voto, comunque si può discutere anche sulla legge tedesca».
    La bozza Bianco di riforma elettorale però trova contrari al maggior parte dei partiti minori. «Se la votino Berlusconi e Veltroni», ha commentato Cesare Salvi (Sinistra democratica). Casini (Udc): «È un po’ confusa: restiamo per il sistema tedesco, non per il sistema degli imbrogliucci». Altero Matteoli (An): «Inaccettabile perché non consolida il bipolarismo». Bobo Craxi (Partito socialista): «Contiene trucchi e truffe». Il collega di partito Enrico Boselli : «Si mette in discussione la regola della democrazia: la rappresentanza». Giovanni Guzzetta , presidente del Comitato promotore dei referendum sulla legge elettorale: «È uno schiaffo agli 821 mila cittadini che hanno firmato per il referendum». Clemente Mastella (Udeur): «Non va bene per nulla». Manuela Palermi (Comunisti italiani): «Irricevibile, fatta su misura per Pd e Forza Italia». Natale Ripamonti (Verdi): «Con l'imbroglio non si va da nessuna parte. Proposta killer finalizzata alla vita di due partiti attraverso la morte degli altri». Massimo Donadi (Italia dei valori): «È un passo avanti, ma i dubbi sono molti». Franco Giordano (Rifondazione comunista): «È una base di partenza, ma se non si parte il referendum diventa assolutamente inevitabile e invece deve essere evitato». Roberto Calderoli (Lega Nord): «Non c’è un testo, è solo una serie di ipotesi». Renato Schifani (Forza Italia): «Ci sono varie opzioni, ma lo sforzo di Bianco è notevole e lo apprezziamo, purché non ci siano vincoli di schieramento e prevalgano le identità dei partiti». Arturo Parisi (Pd): «È un passo indietro». Barbara Pollastrini (Pd): «C'è un testo base da cui partire, possiamo costruire un’iniziativa comune e trasversale».
    ma quanti sono? E che commenti di alta politica!

    Per quel che mi riguarda sono d'accordo con il promotore del Referendum, con Parisi e (aihmè) per una volta anche con Matteoli.

    Su, su...che si faccia questo referendum, visto che sta gentaglia non si metterà mai d'accordo.

  2. #2
    Moderatore emerito L'avatar di agiaco
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    il referendum amplificherebbe soltanto i problemi attuali.

    Il premio passa dalla coalizione al singolo partito più votato.

    Risultato: per avere il premio, le coalizioni caricherebbero tutti i partiti alleati in un'unica listona. Finite le elezioni, ognuno crea il suo singolo gruppo parlamentare da 5 deputati e ricomincia la rissa.
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

  3. #3
    Utente di HTML.it
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    Originariamente inviato da agiaco
    il referendum amplificherebbe soltanto i problemi attuali.

    Il premio passa dalla coalizione al singolo partito più votato.

    Risultato: per avere il premio, le coalizioni caricherebbero tutti i partiti alleati in un'unica listona. Finite le elezioni, ognuno crea il suo singolo gruppo parlamentare da 5 deputati e ricomincia la rissa.
    Non credo, sia così semplice realizzare quello che dici.
    Va bene che in Italia può succedere di tutto, ma mi sembra improbabile che da un mese all'altro si formi un'unica listona di tanti partiti, quando ad oggi ce ne sono una miriade di piccole entità e le aggregazioni si fanno con il contagocce.

    Quello proposto dal referendum è un metodo, magari non applicabile nell'immediato (anche perchè, non si cura un cancro in un mese) ma che potrebbe essere diventare negli anni la soluzione per dare stabilità al sistema politico italiano.

    Secondo me in Italia, funziona solo il bipolarismo. Necessario per eliminare la possibilità che il centro possa essere l'ago della bilancia dell'instabilità politica.

  4. #4
    A me non piace il proporzionale secco. Preferisco il sistema elettorale di Nerdolandia, dove è in voga un sistema Proporzionale-Integrale-Derivativo (P.I.D.), in cui il numero dei parlamentari è determinato in parte da una componente proporzionale (con coefficiente kp), una parte integrale (ki) ed una parte derivativa (kd).

  5. #5
    io sarei per tirare a sorte visti i risultati, e abolirei i referendum, se poi le leggi votate dal popolo vengono modificate senza che ci chiedano conferma

  6. #6
    Io sono per il maggioritario.. cioè penso che la maggior parte dei politici dovrebbe andarsene a quel paese..


    la legge elettorale non dovrebbero farla loro bensì una consulta di tecnici non schierati.. il problema è che in italia non si accetta una regola e la si esegue, ma si cerca sempre di fotterla e trarne dei vantaggi.

    L'ha fatto berlusconi, consapevole di perdere. Lo farà anche la sinistra, consapevole che arrivati ai 2 anni e mezzo utili di riscaldamento poltrone per beccare la pensione a vita si tornerà a votare. Voto che premierà di nuovo berlusconi e $ammassodileccaculo[].
    if u think u'r too small to make a difference, try sleeping with a mosquito!!

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