Da queste parti si parla spesso se vale la pena o non lasciare l’Italia. Io qualche anno fa ho scelto di partire. Se può essere d’aiuto per chi ha qualche dubbio do qualche spunto riprendendo alcune cose dette da severgnini per capire cosa è meglio fare.
Per capire se vuoi veramente partire fai alcune considerazioni. Per non essere generico, elenco alcune situazioni italiane che io trovavo intollerabili:
- una situazione politica mesozoica
- economia in seria difficoltà
- familismo amorale (raccomandazioni, furbizie, scorciatoie illegali dovunque)
- stipendi ridicoli per un giovane laureato e un informatico
- assenza di regole in molti campi
- gerontocrazia
- distinzione sempre più labile tra interessi pubblici e interessi privati, stato con chiesa, famiglia con lavoro
- privilegi delle caste e delle corporazioni e nepotismo
- illegalità diffusa dove la furbizia e privilegi dominano su legalità e meritocrazia.
- invecchiamento delle infrastrutture (trasporti etc...)
- retorica consolatoria su problemi drammatici (uno per tutti: il sud)
- concorsi sleali (universitari, e non solo)
- difficoltà per le giovani madri (spt nella grandi città)
- lobby ubique (dai media allo sport)
- concorrenza insufficiente (dalla Tv alle Tlc)
- televisione generalista in caduta libera
- scuola schizofrenica: professori bravi e malpagati; ma anche molti zombie in cattedra
- giustizia lenta (otto anni per un processo civile! Un invito a nozze per i furbi).
Potrei continuare, ma credo che ci siamo capiti. Te la senti di affrontare/sopportare queste cose? Allora stai in questo posto bellissimo, stimolante, pieno di gente affascinante. Altrimenti, parti prima che puoi!