http://www.repubblica.it/2008/01/sez...rifiuti-4.html
Diossina nell'aria, fiume inquinato, operai che devono farsi vedere entro 48 ore a un medico, radioattività...insomma sti impianti non è che siano il massimo in quanto a sicurezza e pulizia.
http://www.repubblica.it/2008/01/sez...rifiuti-4.html
Diossina nell'aria, fiume inquinato, operai che devono farsi vedere entro 48 ore a un medico, radioattività...insomma sti impianti non è che siano il massimo in quanto a sicurezza e pulizia.
NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE
Anche la miglior Ferrari senza adeguata manutenzione ti lascia a piedi.
Lascia che il futuro si avvicini quel tanto che basta per essere presente
Non si vive di ricordi ma per avere altri momenti da poter ricordare
Solo i colti amano imparare, gli ignoranti preferiscono insegnare
si ma non ti ammazza.
E conoscendo in italia chi ha il compito della manutenzione, tu ti fideresti?
Io no. In germania si, in italia no.
NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE
Non è solo questione di manutenzione, quello che conta veramente è cosa ci bruci, e come.
Se ci bruciano ad esempio anche scorie radioattive, come si è fatto a Terni, o tutto quello che passa - come si richiederebbe di fare in nome della "solidarietà" per la spazzatura indifferenziata della Campania - allora sì che si crea pericolo per la popolazione e si diffondono diossine.
Però basta dire che, come nella discussione sulle proteste di Cagliari, dal momento che si brucia insieme ad altra roba... allora "il problema non sussiste".
Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. (Maffeo Pantaleoni)
Mica vero, se sono realizzati come si deve e se i filtri sono mantenuti come prescrivono le regole, il rischio è molto basso.Originariamente inviato da agiaco
http://www.repubblica.it/2008/01/sez...rifiuti-4.html
Diossina nell'aria, fiume inquinato, operai che devono farsi vedere entro 48 ore a un medico, radioattività...insomma sti impianti non è che siano il massimo in quanto a sicurezza e pulizia.
Grandi città europee hanno inceneritori in zone centrali e non registrano tassi di inquinamento significativi o imputabili esclusivamente all'inceneritore.
Dipende molto anche da cosa viene bruciato nello stesso.
me ne sono andato, ma posso sempre riapparire con la grazia e la leggerezza di un B-52 carico di bombe.
veramente i rifiuti per strada, quelli da smaltire, sono ancora da trattare per poi incenerirli...Originariamente inviato da webus
Se ci bruciano ad esempio anche scorie radioattive, come si è fatto a Terni, o tutto quello che passa - come si richiederebbe di fare in nome della "solidarietà" per la spazzatura indifferenziata della Campania - allora sì che si crea pericolo per la popolazione e si diffondono diossine.
il problema vero è rappresentato dalle ecoballe di acerra non fatte a norma, che sono da riaprire e riorganizzare..
Per liquidare un popolo si comincia con il privarli della memoria.Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun’ altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. (Milan Kundera)
Brescia, ad esempio, l'ha molto vicino alla città, attivo da tanti anni e sono tutti contenti, anche grazie al teleriscaldamento.Originariamente inviato da wsim
Mica vero, se sono realizzati come si deve e se i filtri sono mantenuti come prescrivono le regole, il rischio è molto basso.
Grandi città europee hanno inceneritori in zone centrali e non registrano tassi di inquinamento significativi o imputabili esclusivamente all'inceneritore.
Dipende molto anche da cosa viene bruciato nello stesso.
Più la si cerca e più si allontana, la base dell'arcobaleno.
foto
Mica è colpa degli inceneritori se siamo un popolo di pirla.Originariamente inviato da agiaco
si ma non ti ammazza.
E conoscendo in italia chi ha il compito della manutenzione, tu ti fideresti?
Io no. In germania si, in italia no.
Teleriscaldamento, rischio molto basso, inquinamento inesistente. Ma sapete di cosa state parlando?Originariamente inviato da taddeus
Brescia, ad esempio, l'ha molto vicino alla città, attivo da tanti anni e sono tutti contenti, anche grazie al teleriscaldamento.
In verità il megaimpianto di Brescia ( 800.000 tonnellate/anno ) ha una potenza pari ad un decimo di una normale centrale turbogas; il costo impiantistico per MW installato è 5-6 volte quello di una centrale turbogas; la resa è di circa 20% del potere calorifico presente nei rifiuti contro un 55% di una centrale turbogas; la poca energia ricavata è annullata dallo spreco di altri materiali preziosi ( 5-6 mila tonnellate di ferro; 6 mila tonnellate di alluminio; centinaia di tonnellate di rame, ogni anno nelle ceneri, nel caso di Brescia ). Insomma nell’inceneritorista Lombardia, con 13 impianti, il contributo di questi alla produzione di energia elettrica è pari al 2%!
E’ una macchina dello spreco e antieconomica che si regge solo sugli scandalosi contributi Cip6 - per l’inceneritore di Brescia, oltre 60 milioni di euro l’anno, per 8 anni, il doppio dell’investimento impiantistico!.
In ogni caso, per tutti i fautori dell’incenerimento, consiglio la lettura del seguente articolo.
Alessandro Iacuelli, il fisico e giornalista che ha pubblicato il libro “Le vie infinite dei rifiuti, il sistema campano”[1], è stato a far visita all’inceneritore/termovalorizzatore di Brescia, dell’ASM.
Potete leggere il resoconto del la sua visita, nonché visionare svariati video, qui: http://alex321.splinder.com/post/12201764
Alcuni stralci del resoconto.
“Ci mostra i filtri a manica, quelli che ripuliscono i fumi prima dell’immissione al camino. Sì sì, d’accordo, il filtro a manica è geniale come meccanismo ma… i pori del filtro hanno un diametro di 6 micron, pertanto tutte le nanoparticelle di diametro inferiore ai 6 micron non vengono filtrate, e vanno in atmosfera.
Qualcuno in sala (non io) lo fa notare, il relatore glissa, glielo fanno notare ancora. Prima dice: “Ecco, come al solito c’è sempre qualche contestatore”. Alla fine tenta un baratto del tipo: “Ok, ammetto che ci sono nanopolveri, ma voi ammettete che non c’è diossina”.”
“Si passa per le ceneri tossiche, e qui la figura di m…. arriva immediata.
La prima frase del relatore è: “Insomma qui inceneriamo per non fare la fine della Campania, che manda i rifiuti in Germania”. La Campania ha mandato i rifiuti (tal quali) in Germania solo per pochi mesi, nel 2004, per via ferroviaria. Ma non è un problema. Il problema sorge quando qualcuno chiede: “Ma le scorie tossiche di cui restano impregnati i filtri, dove vanno a finire? Mica in discarica!”
Risposta del relatore: “Questo impianto esiste da 9 anni, e fin dal primo giorno, le scorie le mandiamo in Germania, con due o tre camion al giorno.”
Viva la sincerità.”
L’intero resoconto può essere letto qui: ttp://alex321.splinder.com/post/12201764.
[1] http://rifiuti.alessandroiacuelli.net/