Le ferite del Belice per un terremoto che rimane nella memoria dei siciliani. Oggi ricorre il quarantesimo anniversario e sono tante le iniziative per non dimenticare il dramma di quel sisma. Saranno coinvolti venti comuni delle province di Palermo, Agrigento e Trapani. All'iniziativa parteciperanno tutti i paesi che furono danneggiati dal terremoto: Gibellina, Salemi, Vita, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Santa Ninfa e Calatafimi-Segesta.
Una scossa del nono grado della scala Mercalli, seguita da tante altre cosiddette di assestamento, colpì una vasta area, radendo al suolo interi paesi, facendo 231 vittime, un migliaio di feriti e lasciando senza tetto 70 mila persone. Furono impegnati nei soccorsi più di mille Vigili del fuoco, la Croce Rossa e l'Esercito. Un pilota di uno degli aerei impegnati nella ricognizione della zona dichiarò di aver visto "uno spettacolo da bomba atomica.... ho volato su un inferno".
I numerosi reportage mostrarono al resto del paese la realtà di totale indigenza dei superstiti, costretti a vivere baraccati tra le macerie per decenni. Marce, digiuni e iniziative non violente di protesta furono organizzati dal sociologo Danilo Dolci a sostegno dei diritti delle popolazioni del Belice colpite dal sisma. Tornando al presente, in attesa di una definitiva ricostruzione, si pensa a non dimenticare quella drammatica notte.
Si comincia oggi alle dieci con incontri nelle scuole delle tre province, nei quali i funzionari del Dipartimento ed i volontari della Protezione civile svolgeranno attività formativa per sensibilizzare gli studenti. Poi, nelle piazze principali dei comuni, saranno montate delle tende "alla memoria", presso le quali gli uomini della Protezione civile distribuiranno materiale informativo sui comportamenti da adottare in caso di terremoto.
Alle 12, nei paesi delle tre province, sarà rispettato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del terremoto. Al termine del minuto di silenzio sarà effettuata una prova di evacuazione. Alle 19, infine, una fiaccolata partirà dai ruderi di Poggioreale.