Capitolo I: Come scovare gli utenti che hanno la tendenza a rompere le balle per delle cazzate immani
Ogni tennico ha a che fare, durante tutto l'arco della sua carriera, con utenti di vario genere. Ognuno di questi utenti deve essere affrontato in modo diverso, per non ritrovarsi con un'ulcera a trent'anni, e su questo ognuno penso che sia d'accordo. Ma prima di vedere come vadano affrontati, vanno riconosciuti, categorizzati, schedati. Sebbene per alcuni utenti sia questo un lavoro semplice, come nel caso dell'utente che ha paura del computer e che pensa che l'informatica sia un immenso complotto ai suoi danni, che affronteremo in una puntata successiva, per altri ci vuole un po' più di mestiere. E' il caso dell'utente che trattiamo in questo capitolo, uno dei più subdoli. Mascherato da collega o da cliente assolutamente normale, è capace di chiamarti non solo per problemi di entità assolutamente trascurabile, ma, se inadeguatamente bloccato alla fonte, è in grado di esporre i problemi in maniera tale da farli sembrare tanto indefiniti da rendere impossibile una valutazione immediata dell'entità, facendo perdere al tennico un sacco di tempo. Il 99% delle volte che questo utente si appalesa con i suoi "problemi" è, andando a scavare, per la sua attitudine lavorativa distorta: non legge davvero le email, non guarda davvero i report, non lavora davvero. E' più che altro impegnato nel 99% della giornata a cercare di giustificare la sua presenza in un posto dove lo pagano, e i suoi "problemi" sono una delle epifanie del suo modus operandi: se ogni tanto lamenti problemi, vuol dire che stai per forza lavorando. Nonostante la gran parte di questi soggetti siano in realtà capo-ufficio o capo-funzione, ne esistono, di letali, anche tra gli impiegati. Letali perché un utente di questo tipo in posizione di rilievo dovrà dimostrare di non essere un peso morto solo qualche volta all'anno, mentre un impiegato, realisticamente, potrebbe arrivare a scassare i maroni anche più volte al giorno.
Ora, inquadrato il soggetto, vediamo come sia possibile scovarlo.
Prendete un'attività routinaria. Esempio pratico: ogni mattina incrocio i dati di due gestionali e invio un report in excel. Questo report ha sempre lo stesso aspetto: un certo numero di colonne, intestazioni in grassetto, colonna della valuta con il simbolo dell'euro. Cambiate, rispetto, al solito, l'elemento più insignificante, ma che salti comunque incosciamente all'occhio. Incosciamente, perché l'utente che lavora, concentrato sui dati importanti, non si preoccuperà. L'utente che invece stiamo filtrando, non avendo una reale attenzione ai dati utili, lascerà che il suo cervello capti dei segnali assolutamente secondari, facendo attivare la subroutine del rompimento di palle ingiustificato.
Dopo esservi accertati che il report non presenti il minimo problema, se non l'elemento di variazione innocua che avete volutamente inserito, procedete all'invio e aspettate davanti al telefono. (dialogo vero)
Driiiiiiin!
- Ciao Francesco, sono Corrado.
- Ciao Corrado.
- Abbiamo problemi con i report?
- No, perché?
- Eh ho visto che non è il solito.
- Come no? Cosa sarà successo? Lo apro. Ce l'hai aperto, tu? Facciamo un confronto.
- Sì, un'attimo questo mouse che non va... (in realtà prende tempo per riaprirlo in fretta e furia)
- Bene. Cosa c'è che non va?
- Eh, mi pare diverso. I dati sono giusti?
- Sì, sono giusti, li ricontrollo... sì, te li confermo. Ma cosa c'è che non va?
- Mah, mi sarò sbagliato io... ti ringrazio.
- Non è che le colonne di intestazione oggi non le ho messe in grassetto?
- Ah! Ecco... sai che può essere?
- Eh! Pensa... mi sono dimenticato. Però questo non è un vero problema, no?
- Eh no, in effetti... senti, adesso devo lasciarti che vedo sul cellulare la chiamata di un cliente... che mi sta chiamando... devo rispondere.
Ovviamente potreste chiedergli se per caso la suoneria del cellulare sia silenziata, visto che non avete sentito nulla dall'altra parte, ma non infierite. Oramai l'avete scovato con certezza. Sarà quello che potrete far aspettare secoli per ogni richiesta, certi che non ne ricaverete mai alcun appunto.
Alla prossima puntata.