La bandiera a stelle e strisce degli Stati Uniti non sventola più sull'isola di Santo Stefano nell'arcipelago della Maddalena, sede per 35 anni della base di appoggio per sottomarini a propulsione nucleare della Us Navy. La cerimonia, che sancisce la disattivazione della Naval Support Activity (Nsa), si e' svolta davanti a 500 ospiti, nel comando Usa in via Principe Amedeo. Fra gli invitati, oltre a molti maddalenini ed ex sindaci dell'isola, il questore di Sassari Cesare Palermi, comandanti provinciali e della Gallura delle Forze dell'Ordine, l'Ammiraglio Ermenegildo e il vescovo di Tempio Pausania Sebastiano Sanguinetti
La Maddalena ed il nord Sardegna sono state dimora fissa di 2.600 persone: 1.500 militari, 100 impiegati civili americani e 1.000 familiari. L'Nsa fu istituita l'1 gennaio 1973 con il compito di fornire supporto alle diverse navi appoggio di stanza a Santo Stefano: Uss Fulton (1972), Uss Gilmore (1973-1980), Uss Orione (1980-1983), Fulton (1985), Uss Simon Lake (1993-1999), Uss Emory Land (1999-2007). Inoltre ha fornito supporto logistico alle unita' delle forze operative della IV Flotta e Nato, ai militari americani di stanza a La Maddalena e ai loro familiari.
Dopo i saluti del Comandante Gregory Billy, che ha ringraziato pubblicamente la Marina Italiana per la fattiva e sincera collaborazione, sono state ricordate tutte le tappe degli americani nei 35 anni di permanenza a La Maddalena. Il Comandante ha rivolto anche un caloroso ringraziamento a cinque dipendenti italiani più anziani in servizio (35 anni) nell'Nsa.
Al termine vi e' stata la cerimonia dell'ammaina bandiera. La bandiera Usa è stata donata all'Ammiraglio di Marisardegna Ermenegildo Ugazzi, mentre quella italiana è stata ritirata dal Contrammiraglio americano Michael Groothousen. Attualmente sono una cinquantina gli americani ancora nell'isola, da qui al prossimo 25 febbraio si svolgeranno i preparativi della loro definitiva partenza dall'isola.