C'è una domanda che dovremmo porci per prima, perché la risposta scioglierà i tanti dubbi dell’economia come neve al sole.
Di chi è la moneta?
Senza prodotti da scambiare a nessuno servirebbe. La vera ricchezza di un paese dipende dai beni e il denaro serve solo a distribuirla. La moneta quindi è del popolo, o se vogliamo dello stato. Sapevate che invece la moneta è proprietà di una s.p.a.? Eh sì, la cosiddetta Banca Centrale è privata. E il denaro non viene distribuito all’atto dell’emissione, ma ci viene prestato, essendo di sua proprietà.
La moneta viene messa in circolazione tutta a debito e vale una legge semplicissima, secondo la quale il debito è sempre superiore alla moneta presente sul mercato. Questo vuol dire che la nostra è un'economia basata sul debito e che le banche centrali possono ricattarci quanto vogliono e possono programmare momenti di crisi o riprese, rastrellando immobili ipotecati e aziende fallite, dato che loro hanno le redini dei tassi d’interesse (tur). E’ così che vengono manovrati governi e “democrazie”.
Principali azionisti della Banca D'Italia:
Intesa Sanpaolo S.p.A. 91.035 50
UniCredito Italiano S.p.A. 47.184 50
Banco di Sicilia S.p.A. 19.028 42
Assicurazioni Generali S.p.A. 19.000 42
Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. 18.602 41
Gli azionisti della BCE sono le rispettive banche centrali europee, in maggioranza private.
Cos'è il signoraggio?
E' il reddito della Banca Centrale all’atto dell'emissione di cartamoneta. La banca la presta allo stato in cambio di titoli, secondo il valore nominale stampato su di essa, al solo costo di stampa. Il reddito da signoraggio è la differenza tra i due valori e non si sa esattamente dove vada a finire, ma la Banca D'Italia ha conti bancari in noti paradisi fiscali.
700 26891 A01 N BANCA D'ITALIA UFFICIO RISCONTRO VIA
NAZIONALE, 91 I-00184 ROMA, ITALIA
85
709 27154 A01 N BANCA D'ITALIA SERVIZIO RAPPORTI CON
L'ESTERO, UFFICIO RISCONTRO 2484 VIA NAZIONALE, 91 I-00184
ROMA ITALIA; “
Per chi ancora fosse scettico su questo argomento, si legga la sentenza del 26/11/05, num. 2978/05, contro BCE e Banca D'Italia, del giudice di pace Cosimo Rochira di Lecce, che conferma con assoluta certezza quanto esposto. Le banche centrali, purtroppo, in cassazione hanno vinto. Non tanto perché la pratica del signoraggio non esiste, ma perché, cito testualmente: "ai giudici non compete sindacare il modo in cui gli Stati svolgono le funzioni di politica monetaria, di adesione ai trattati internazionali e di partecipazione agli organismi sovranazionali".
In che modo le banche praticano l'usura?
Quando viene scambiato qualcosa con un margine molto elevato si parla di usura. Tassi d’interesse molto bassi si sono rivelati col tempo truffe camuffate, portando intere nazioni alla rovina. Rothschild definiva gli interessi praticati sugli interessi “l’ ottava meraviglia del mondo”. Cosa volete che sia un esiguo interesse del 5 per cento, eppure, anno dopo anno, la cifra può tramutarsi in una valanga, impossibile da pagare. Lo stato italiano accumula ogni anno 70 miliardi di interessi, su cui saranno ricalcolati l’anno successivo. Poi ci chiediamo dove vanno a finire le nostre tasse! Pensate che una moneta presa a prestito nell'anno mille ora avrebbe generato un interesse pari al peso della Luna in oro fino. Vi dico solo una cosa: esistono alternative al sistema degli interessi e funzionano, le banche islamiche non li applicano perché l'usura è proibita dal Corano.
Perché si genera inflazione?
Secondo la scienza economica è proporzionata all’immissione di denaro, su questo nulla da obiettare, ma quello che non dicono è perché si verifica di continuo. Dovete sapere che le banche centrali, prestandoci il denaro dovrebbero immettere sul mercato anche il denaro per pagare gli interessi, invece non lo fanno. Non esiste un modo per pagare tutti i debiti, che non sia quello di chiedere altri prestiti, entrando in un circolo vizioso senza fine che fa perdere valore di acquisto ai risparmi. Questo sta accadendo in quasi tutti gli stati del mondo e il debiti pubblici continuano a salire.
Nessun testo parla di debito in relazione all’inflazione, in realtà è proprio questo che incide sui costi e costringe ad alzare i prezzi.