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Discussione: Il carrozzone

  1. #1

    Il carrozzone

    Pensavo alla canzone italiana più triste mai sentita, darei il primo premio a 'Il carrozzone', il secondo ad 'Amore che vieni, amore che vai', il terzo a 'La storia di Piero'.
    C'è di peggio?
    Più la si cerca e più si allontana, la base dell'arcobaleno.
    foto

  2. #2
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    Sale la nebbia sui prati bianchi
    come un cipresso nei camposanti
    un campanile che non sembra vero
    segna il confine fra la terra e il cielo.

    Ma tu che vai, ma tu rimani
    vedrai la neve se ne andrà domani
    rifioriranno le gioie passate
    col vento caldo di un'altra estate.

    Anche la luce sembra morire
    nell'ombra incerta di un divenire
    dove anche l'alba diventa sera
    e i volti sembrano teschi di cera.

    Ma tu che vai, ma tu rimani
    anche la neve morirà domani
    l'amore ancora ci passerà vicino
    nella stagione del biancospino.

    La terra stanca sotto la neve
    dorme il silenzio di un sonno greve
    l'inverno raccoglie la sua fatica
    di mille secoli, da un'alba antica.

    Ma tu che stai, perché rimani?
    Un altro inverno tornerà domani
    cadrà altra neve a consolare i campi
    cadrà altra neve sui camposanti.
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

  3. #3
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    "Cominciai a sognare anch'io insieme a loro
    poi l'anima d'improvviso prese il volto."

    Da ragazzo spiare i ragazzi giocare
    al ritmo balordo del tuo cuore malato
    e ti viene la voglia di uscire e provare
    che cosa ti manca per correre al prato,
    e ti tieni la voglia, e rimani a pensare
    come diavolo fanno a riprendere fiato.

    Da uomo avvertire il tempo sprecato
    a farti narrare la vita dagli occhi
    e mai poter bere alla coppa d'un fiato
    ma a piccoli sorsi interrotti,
    e mai poter bere alla coppa d'un fiato
    ma a piccoli sorsi interrotti.

    Eppure un sorriso io l'ho regalato
    e ancora ritorna in ogni sua estate
    quando io la guidai o fui forse guidato
    a contarle i capelli con le mani sudate.

    Non credo che chiesi promesse al suo sguardo,
    non mi sembra che scelsi il silenzio o la voce,
    quando il cuore stordì e ora no, non ricordo
    se fu troppo sgomento o troppo felice,
    e il cuore impazzì e ora no, non ricordo,
    da quale orizzonte sfumasse la luce.

    E fra lo spettacolo dolce dell'erba
    fra lunghe carezze finite sul volto,
    quelle sue cosce color madreperla
    rimasero forse un fiore non colto.

    Ma che la baciai questo sì lo ricordo
    col cuore ormai sulle labbra,
    ma che la baciai, per Dio, sì lo ricordo,
    e il mio cuore le restò sulle labbra.

    "E l'anima d'improvviso prese il volo
    ma non mi sento di sognare con loro
    no non si riesce di sognare con loro."


    Il re è nudo (cit).

  4. #4
    "Nei suoi occhi c'è la vita, c'è l'amore
    JESAHEL
    nel suo corpo c'è la febbre del dolore
    JESAHEL
    sta seguendo una luce che cammina
    JESAHEL
    lentamente tanta gente s'avvicina.
    JESAHEL, JESAHEL,
    JESAHEL,
    JESAHEL
    JESAHEL,
    Mille volti come sabbia nel deserto
    JESAHEL
    mille voci come onde in mare aperto
    JESAHEL
    terza strada stan sfiorando i grattacieli
    JESAHEL
    quinta strada sta volando verso il sole.
    JESAHEL,
    JESAHEL,
    JESAHEL
    JESAHEL,
    JESAHEL,
    Liberati dal cemento e dalle luci
    JESAHEL,
    il silenzio nelle mani e nelle voci.
    JESAHEL,
    "



    P.S.
    Dedicata a Dyd

  5. #5
    Moderatore emerito L'avatar di agiaco
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    rilancio:

    Ho licenziato Dio

    gettato via un amore

    per costruirmi il vuoto

    nell'anima e nel cuore.

    Le parole che dico

    non han più forma né accento

    si trasformano i suoni

    in un sordo lamento.

    Mentre fra gli altri nudi

    io striscio verso un fuoco

    che illumina i fantasmi

    di questo osceno giuoco.

    Come potrò dire a mia madre che ho paura?

    Chi mi riparlerà

    di domani luminosi

    dove i muti canteranno

    e taceranno i noiosi

    quando riascolterò

    il vento tra le foglie

    sussurrare i silenzi

    che la sera raccoglie.

    Io che non vedo più

    che folletti di vetro

    che mi spiano davanti

    che mi ridono dietro.

    Come potrò dire la mia madre che ho paura?

    Perché non hanno fatto

    delle grandi pattumiere

    per i giorni già usati

    per queste ed altre sere.

    E chi, chi sarà mai

    il buttafuori del sole

    chi lo spinge ogni giorno

    sulla scena alle prime ore.

    E soprattutto chi

    e perché mi ha messo al mondo

    dove vivo la mia morte

    con un anticipo tremendo?

    Come potrò dire a mia madre che ho paura?

    Quando scadrà l'affitto

    di questo corpo idiota

    allora avrò il mio premio

    come una buona nota.

    Mi citeran di monito

    a chi crede sia bello

    giocherellare a palla

    con il proprio cervello.

    Cercando di lanciarlo

    oltre il confine stabilito

    che qualcuno ha tracciato

    ai bordi dell'infinito.

    Come potrò dire a mia madre che ho paura?

    Tu che m'ascolti insegnami

    un alfabeto che sia

    differente da quello

    della mia vigliaccheria.
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

  6. #6
    Ma che piccola storia ignobile mi tocca raccontare, così solita e banale come tante,
    che non merita nemmeno due colonne su un giornale o una musica o parole un po' rimate,
    che non merita nemmeno l' attenzione della gente, quante cose più importanti hanno da fare,
    se tu te la sei voluta, a loro non importa niente,
    te l' avevan detto che finivi male...

    Ma se tuo padre sapesse qual' è stata la tua colpa rimarrebbe sopraffatto dal dolore,
    uno che poteva dire "guardo tutti a testa alta", immaginasse appena il disonore,
    lui che quando tu sei nata mise via quella bottiglia per aprirla il giorno del tuo matrimonio,
    ti sognava laureata, era fiero di sua figlia,
    se solo immaginasse la vergogna,
    se solo immaginasse la vergogna,
    se solo immaginasse la vergogna...

    E pensare a quel che ha fatto per la tua educazione, buone scuole e poca e giusta compagnia,
    allevata nei valori di famiglia e religione, di ubbidienza, castità e di cortesia,
    dimmi allora quel che hai fatto chi te l' ha mai messo in testa o dimmi dove e quando l'hai imparato
    che non hai mai visto in casa una cosa men che onesta
    e di certe cose non si è mai parlato
    e di certe cose non si è mai parlato
    e di certe cose non si è mai parlato...

    E tua madre, che da madre qualche cosa l' ha intuita e sa leggere da madre ogni tuo sguardo:
    devi chiederle perdono, dire che ti sei pentita, che hai capito, che disprezzi quel tuo sbaglio.
    Però come farai a dirle che nessuno ti ha costretta o dirle che provavi anche piacere,
    questo non potrà capirlo, perchè lei, da donna onesta,
    l' ha fatto quasi sempre per dovere,
    l' ha fatto quasi sempre per dovere,
    l' ha fatto quasi sempre per dovere...

    E di lui non dire male, sei anche stata fortunata: in questi casi, sai, lo fanno in molti.
    Sì, lo so, quando lo hai detto, come si usa, ti ha lasciata, ma ti ha trovato l' indirizzo e i soldi,
    poi ha ragione, non potevi dimostrare che era suo e poi non sei neanche minorenne
    ed allora questo sbaglio è stato proprio tutto tuo:
    noi non siamo perseguibili per legge,
    noi non siamo perseguibili per legge,
    noi non siamo perseguibili per legge...

    E così ti sei trovata come a un tavolo di marmo desiderando quasi di morire,
    presa come un animale macellato stavi urlando, ma quasi l' urlo non sapeva uscire
    e così ti sei trovata fra paure e fra rimorsi davvero sola fra le mani altrui,
    che pensavi nel sentire nella carne tua quei morsi
    di tuo padre, di tua madre e anche di lui,
    di tuo padre, di tua madre e anche di lui,
    di tuo padre, di tua madre e anche di lui?

    Ma che piccola storia ignobile sei venuta a raccontarmi, non vedo proprio cosa posso fare.
    Dirti qualche frase usata per provare a consolarti o dirti: "è fatta ormai, non ci pensare".
    E' una cosa che non serve a una canzone di successo, non vale due colonne su un giornale,
    se tu te la sei voluta cosa vuoi mai farci adesso
    e i politici han ben altro a cui pensare
    e i politici han ben altro a cui pensare
    e i politici han ben altro a cui pensare...

  7. #7
    Utente di HTML.it
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    Le paturnie amorose a me sono sempre passate; in tempi variabili, ma sono passate tutte.

    Il carrozzone non mi ha fatto molta impressione, e la guerra di piero non la definirei triste: amara, semmai.
    Il malato di cuore per me è terribile: una vita intera

    Comunque anche guccini non scherza eh; esempio:

    Un vecchio e un bambino si preser per mano
    e andarono insieme incontro alla sera;
    la polvere rossa si alzava lontano
    e il sole brillava di luce non vera...

    L' immensa pianura sembrava arrivare
    fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare
    e tutto d' intorno non c'era nessuno:
    solo il tetro contorno di torri di fumo...

    I due camminavano, il giorno cadeva,
    il vecchio parlava e piano piangeva:
    con l' anima assente, con gli occhi bagnati,
    seguiva il ricordo di miti passati...

    I vecchi subiscon le ingiurie degli anni,
    non sanno distinguere il vero dai sogni,
    i vecchi non sanno, nel loro pensiero,
    distinguer nei sogni il falso dal vero...

    E il vecchio diceva, guardando lontano:
    "Immagina questo coperto di grano,
    immagina i frutti e immagina i fiori
    e pensa alle voci e pensa ai colori

    e in questa pianura, fin dove si perde,
    crescevano gli alberi e tutto era verde,
    cadeva la pioggia, segnavano i soli
    il ritmo dell' uomo e delle stagioni..."

    Il bimbo ristette, lo sguardo era triste,
    e gli occhi guardavano cose mai viste
    e poi disse al vecchio con voce sognante:
    "Mi piaccion le fiabe, raccontane altre!"



    Bisogna vedere cosa ciascuno intende per 'tristezza', credo che tra l'altro le cose che la inducono siano piuttosto personali.
    Il re è nudo (cit).

  8. #8
    Moderatore emerito L'avatar di agiaco
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    Originariamente inviato da giu24
    ...
    NO MP TECNICI PERCHE' NON NE CAPISCO NULLA, GRAZIE

  9. #9
    Originariamente inviato da agiaco
    no....grazie

  10. #10
    Utente di HTML.it
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    Uccidere una piccola vita inerme, indifesa, è una cosa di una vigliaccheria pazzesca.

    Perchè di quello si tratta: uccidere.

    Noi non disponiamo della nostra vità nè della nostra morte; a maggior ragione non abbiamo diritto di disporre di quella delle altre persone :welby:
    Il re è nudo (cit).

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