Voglio condividere quest'esperienza con voi.
Questo fine settimana sono tornato al paesello per votare, e i miei mi hanno incastrato trascinandomi alla festa di 18 anni di una cugina, che per motivi di privacy chiameremo Cippa Lippa.
Antefatto: il padre di costei è ultracattolico. Una volta, due anni fa, è rincasato e l'ha trovata a pecora col ragazzo. Lo abbiamo ritrovato due giorni dopo, in casa di mia nonna (che era in vacanza), steso sul letto, pallido, a digiuno da due giorni, con tutte le persiane abbassate. Praticamente una cripta.
Fatto: ieri, mia nonna ha ingenuamente incaricato un'altra zia di comprare un biglietto d'auguri. Questa, nella sua innocenza, è andata in cartoleria e nella fretta ha agguantato il primo biglietto che ha trovato.
Viene il momento di scartare i regali, e tutti a urlare: "Cippa Lippa! Leggi i bigliettini! Cippa Lippa, i bigliettini!"
E Cippa Lippa: "Allora, il bigliettino della nonna!"
Mia nonna: "Mah, veramente... dai, leggi gli altri, il mio lo leggi dopo vicino a me"
Tutti: "No dai!!! Il bigliettino della nonna!! NON - NA! NON - NA! NON - NA! NON - NA!"
Cippa Lippa: "Allora, ecco il bigliettino della nonna: <<Finalmente hai 18 anni, ora finalmemte potrai divertirti come vuoi!... Sempre che tu non abbia già iniziato!>>
Gelo sulla sala. Il padre scoppia in lacrime. Tutti si guardano spaesati.
Io e un altro mio zio, il mio preferito, ubriachi fradici (gli unici della tavolata) prendiamo in mano la situazione e iniziamo a urlare: "Viva Cippa Lippa!!!! Auguri!!!! Andiamo avanti!!! Gli altri bigliettiiiiii!"