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MINISTERO DELL’AMBIENTE: LA BRAMBILLA NO.
APPELLO A SILVIO BERLUSCONI, CHE FORSE NON SA COSA È SUCCESSO A LECCO
Se Michela Vittoria Brambilla governerà l'ambiente come ha gestito il canile di Lecco, avremo tutti le zampe nel fango per i prossimi cinque anni.
Chi vince le elezioni politiche sceglie gli uomini e le donne che devono comporre il futuro Governo italiano, ed è chiamato, alla fine del suo mandato, a rispondere delle sue azioni davanti ai cittadini. Noi firmatari non vogliamo condannare prima di vedere i fatti, ma riteniamo che la storia delle persone, le loro azioni e la loro coerenza debbano essere valutate al pari delle loro intenzioni e dei programmi.
In questi mesi i volontari del canile di Lecco, gestito da Michela Vittoria Brambilla, hanno denunciato più volte le condizioni in cui per anni sono stati tenuti i 300 cani: gabbie sporche, cucce e bancali sudici ed umidi, buio, cibo di scarsa qualità, massiccia presenza di topi e cani morti per sbranamenti. A seguito di queste denuncie, ai volontari è stato impedito l’accesso al canile. Le “stranezze” della Convenzione con il Comune e la scarsa trasparenza con cui l’appalto di 540 mila euro è stato affidato, senza regolare gara d’appalto, all’associazione presieduta da Michela Brambilla sono state oggetto di numerose segnalazioni presso le istituzioni, comprese cinque interrogazioni a Regione Lombardia, di svariate denuncie e segnalazioni, a partire da un esposto depositato al Comune di Lecco, di manifestazioni di protesta a Lecco dove sono state raccolte oltre 4000 firme, continue pressioni esercitate da LAV ed ENPA al Sindaco ed Assessore Competente e relative denunce da parte di queste associazioni sulla gestione del canile.
PER QUESTE RAGIONI CHIEDIAMO
AL FUTURO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SILVIO BERLUSCONI DI NON PROPORRE LA NOMINA A MINISTRO PER L'AMBIENTE DI MICHELA VITTORIA BRAMBILLA